Maturità, “messa alla prova”

La notte, l’ultima prima degli esami, entra dalla finestra con qualche spiffero primaverile, quasi inopportuno alle porte dell’estate. Non c’è afa, né una volta celeste macchiata dalle stelle a benedire qualche cantata nostalgica con la chitarra in mano. La luna, quella che ogni anno sembra strana, è nascosta dalle nuvole. Le lacrime le ha piante il cielo, ieri pomeriggio. Le preghiere le ha lasciate agli studenti, ai 540 maturandi che tra Valle Peligna e Alto Sangro oggi impugneranno la penna per affrontare la prima prova di Italiano. Tracce comuni in qualsiasi istituto della Penisola, su tutti i banchi e sotto gli occhi di ogni studente. La cantilena è la stessa da anni: analisi del testo, testo argomentativo e riflessione critica su tematiche di attualità. Sei ore a disposizione e decine di colonne da riempire e abbellire come fossero capitelli. Il toto-traccia è già partito. D’Annunzio, Pasolini e Calvino i più gettonati. In disparte Ungaretti e Pirandello, che dodici mesi fa hanno fatto capolino tra i dizionari lacerati dall’ansia.

A portare più studenti alle ultime tre prove prima del diploma è il Polo Scientifico “Fermi” di Sulmona: 233 i maturandi suddivisi tra liceo scientifico (99), ragioneria e geometra (27 ai quali vanno sommati 2 candidati esterni) e ITIS (88) a cui si aggiungono 17 detenuti, aggregati al “Da Vinci”, che il titolo lo conseguiranno dietro le sbarre. Di questi 14 direttamente da via Lamaccio e 3 esterni, provenienti cioè da altre Case di reclusione. Per loro, in particolare, una “messa alla prova”: una chance che forse non hanno avuto prima nella vita e che oggi vale un riscatto, se non la maturità in senso stretto. Anche per loro, come per tutti, il divieto assoluto di usare smartphone e device, abitudine dura da togliersi ultimamente in carcere.

Il polo umanistico “Ovidio” ha in programma i festeggiamenti per il ritorno dell’Esame di Stato nella sede, storica, di piazza XX settembre a distanza di diciassette anni. Montale, Manzoni, Omero e l’articolo 1 della Costituzione furono i protagonisti dell’ultima Maturità scritta guardando l’Ovidio dalle finestre delle aule, imitandone il rimuginio con la penna stretta nella mano che sorregge la testa, e un foglio bianco davanti agli occhi. Oggi, tra quei corridoi, sono in 45 i liceali del Classico a cimentarsi nella prima prova. Il resto del polo ha come sedi il Vico (35 studenti del liceo Linguistico, 23 delle Scienze Umane e 44 dell’indirizzo Economico Sociale) e il Mazara (27 studenti) per un totale di 174 alunni.

In Alto Sangro sono 106 i maturandi pronti a sedersi tra i banchi: 31 del liceo Scientifico “Patini”, 52 dell’istituto “Liberatore” e 23 dell’alberghiero “De Panfilis”, che dallo scorso settembre compongono un’unica grande famiglia scolastica. A chiudere è il “Serpieri”, con 27 studenti divisi tra il plesso altosangrino e quello di Pratola Peligna.

Questi i numeri. Tra poche ore spazio alle parole, ancora pensieri in questi istanti di lacrime e preghiere.

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