
C’è anche una pratolana tra i cinque arrestati ieri su ordine di custodia cautelare emessa dal tribunale di Pescara e che vede tra i principali indagati l’ex presidente del Pescara Calcio Vincenzo Marinelli.
Si tratta di Tiziana Petrella, 63 anni originaria di Pratola Peligna, ma attualmente residente nel capoluogo adriatico dove è dirigente dell’ufficio acquisti della Asl di Pescara.
Sarebbe stata proprio lei, secondo il procuratore Giuseppe Bellelli, ad aver intascato le presunte tangenti di Marinelli per pilotare gli acquisti dell’ente pubblico.
“Un collaudato meccanismo corruttivo – lo definisce il procuratore capo – che avrebbe determinato il condizionamento di almeno 5 gare d’appalto, per un valore complessivo di 35 milioni di euro, con costosi doni, cene conviviali, promesse di incarichi più prestigiosi e remunerativi e con vere e proprie tangenti in denaro”.

Marinelli avrebbe fatto avere le tangenti, “direttamente o attraverso i suoi emissari, tra i quali Canonico”, a Tiziana Petrella, direttrice dell’Uoc Acqusizione Beni e Servizi della Asl di Pescara, nonché Rup e Autorità di gara. Le tangenti sarebbero state create sempre secondo gli inquirenti attraverso “l’utilizzo di fatturazioni false, emesse da enti e società compiacenti al gruppo di Marinelli, e la creazione di appositi fondi neri”. Un contributo determinante avrebbe dato anche Antonio Verna, finito anche lui agli arresti, membro di commissione di gara, funzionario in servizio presso l’ufficio diretto da Petrella e uomo di fiducia di quest’ultima.
Marinelli a sua volta sarebbe stato referente sul posto di società nazionali e internazionali operanti nel settore medico-sanitario e che sarebbero state favorite nell’affidamento delle gare.
Agli arresti domiciliari, oltre a Marinelli, Petrella e Verna, sono finiti ieri anche l’autista di Marinelli Graziano Canonico e l’imprenditore Fabio Tonelli.
Ma la lsita degli indagati è ben più lunga e prestigiosa, tra politici avvocati e professionisti: Lorenzo Sospiri presidente del consiglio regionale, la ex sottosegretaria alla Giustizia Federica Chiavaroli, e ancora Donato Marinelli, Vincenzo D’Egidio, Roberto Vezzaro, Romina Iacoponi, Cristiana Marinelli, Paolo Zappalà, Tommaso Marchese, Maria Manfellotto, Leone Giansante, Silvia Marinelli e Pasquale Sentenza.
I fatti risalgono allo scorso anno e sono venuti fuori a seguito di una lunga e accurata indagine, con intercettazioni ambientali e telefoniche.
Troppo tardi.