Mense scolastiche: arrivano i “genitori 007”

Arriva quasi al “dessert”, ormai, la commissione Mensa che il Comune avrebbe dovuto convocare da almeno due anni, secondo quanto stabiliva d’altronde la gara d’appalto esperita per la refezione scolastica. Uno strumento utile e di controllo che avrebbe dovuto garantire soprattutto le famiglie sul rispetto dei menu, la qualità del cibo, l’organizzazione del servizio. La commissione, in realtà, era prevista già nella prima gara che venne fatta dieci anni fa, ma dopo un breve periodo, e con i rinnovi a proroghe del servizio, non venne mai ricomposta.

Con la nuova gara fatta dopo tanti anni, così, lo strumento di controllo avrebbe dovuto nascere sin dal 2019, ma, nonostante le richieste e la disponibilità di scuole, dirigenti e famiglie, il Comune non ha finora mai proceduto alla sua convocazione, anche e soprattutto perché privo di un regolamento.

Regolamento che è stato finalmente approvato in commissione lunedì scorso e che venerdì sarà tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale, probabilmente l’ultimo dell’era Casini.

La commissione Mensa, che a questo punto si spera di attivare in vista della riapertura delle scuole a settembre (o meglio ad ottobre quando partirà il servizio), avrà finalità e funzioni propositive, consultive e di verifica dell’andamento del servizio. Potrà discutere e proporre delle modifiche ai menu (da sottoporre ovviamente al parere vincolante della Asl), avrà voce sull’organizzazione e gestione del servizio, avrà il compito di segnalare eventuali problemi e monitorare il gradimento del pasto e la qualità del servizio reso, anche prevedendo dei “blitz” tra i banchi durante il pranzo.

La commissione sarà composta dall’assessore alla Pubblica Istruzione (o delegato), dai dirigenti degli Istituti comprensivi, dal dirigente (o suo delegato) dell’ufficio Pubblica Istruzione, da 3 docenti e 3 genitori (rispettivamente uno per ciascun ordine di scuola: infanzia, primaria, secondaria di primo grado).

I componenti della commissione dovranno recarsi, almeno una volta ogni tre mesi, nel centro di cottura e, almeno una volta al mese, nei locali refettori dei plessi scolastici (locali scolastici annessi e adibiti alla somministrazione pasti) per l’assaggio dei cibi distribuiti, sotto la supervisione di un docente referente e previa autorizzazione del Dirigente Scolastico.

Potranno poi nel numero massimo di cinque componenti congiuntamente e per un massimo di quindici sopralluoghi in ciascun anno scolastico, accedere alla sala mensa e consumare, insieme ai bambini e agli insegnanti, campioni del pasto da richiedersi, in orario utile del giorno stesso, alla ditta appaltatrice incaricata della distribuzione, usando stoviglie a perdere.

Non potranno ovviamente avanzare nessuna richiesta, commento e reprimenda nei confronti del personale addetto, ma eventuali rilievi e osservazioni dovranno essere formulati per iscritto o riferiti all’addetto del Comune.

Uno strumento utile e destinato probabilmente ad intasare le fatidiche “chat delle mamme”, anche se, prevede il regolamento, gli “007” dovranno mantenere il più stretto riserbo sui “segreti” della cucina.

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