Metanodotto, amministratori a lezione da Aucone: le stime falsate della Snam

    Nel giorno dell’esplosione del gasdotto nel centro austriaco di Baumgarten an der March – che ha causato un morto e ventuno feriti – nell’importantissimo comune snodo nella rete internazionale dei gasdotti nonché potenziale terminale “nord” dei gasdotti provenienti dall’Asia centrale (il terminale “sud” è il comune di Melendugno dove terminerebbe il Tap – Trans Adriatic Pipeline) si è tenuta a Sulmona nella sala consiliare una conferenza dove si è discusso del rischio sismico stimato da Snam per il gasdotto Rete-Adriatica e per la centrale di compressione di Sulmona.

Ad intervenire nell’iniziativa organizzata dai comitati cittadini per l’ambiente e da AltreMenti Valle Peligna è stato il geologo Francesco Aucone, già autore di una controperizia sul rischio sismico riguardante il tratto Foligno-Sestino che è stata presentata presso i ministeri di competenza, presso la Presidenza del consiglio e in parlamento attraverso un’interrogazione parlamentare alla quale ancora non è seguita la risposta scritta. Quest’oggi il geologo ha illustrato tutti i punti a suo dire deboli della stima del rischio sismico per il tratto Sulmona-Foligno, opera che interessa comuni situati in zona sismica a “rischio 1” e “rischio 2”, ovvero le categorie più alte.

Innanzitutto ha parlato della sottostima del problema della fagliazione: gli studi di Snam si basano sul sistema di faglie raccolto nel database “Ithaca – Catalogo delle faglie capaci”, dell’Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) dove sono raccolte tutte le faglie capaci di generare eventi sismici. Bene l’Ispra stessa, sul suo sito istituzionale, fa alcune raccomandazioni a proposito del database Ithaca: “E’ in continuo aggiornamento e non può mai considerarsi completo o definitivo; non rappresenta la totalità delle faglie capaci potenzialmente presenti sul territorio nazionale, ma solo quelle per le quali esiste uno studio, anche di livello minimo e quindi un riferimento bibliografico; non ha una copertura omogenea a livello nazionale”. Per Aucone dunque fare riferimento a questo sistema di fagliazione è parziale. Ad ogni modo il gasdotto interseca 14 faglie capaci contenute nel database: 5 a sud e 4 nord della città dell’Aquila e 5 nel comune di Norcia. Di queste due sono oggetto di studio, per via della loro elevata importanza, da parte dei ricercatori: la faglia del monte Stabiata e la faglia di Arischia. Questa sottostima a detta di Aucone è il vero “tallone d’Achille” della stima del rischio sismico.

Il secondo problema è legato al metodo utilizzato per la stima dell’accelerazione. Ha spiegato il geologo che la magnitudo di un sisma di per sé non è un dato significativo perché è indice soltanto della forza sprigionata dal sisma. Il vero dato che va preso in considerazione è l’accelerazione, ovvero come le onde si propagano – questo dipende da diversi fattori, uno su tutti la conformazione del terreno. In presenza di contrasto sismico ad esempio, ovvero caso in cui sopra uno strato di roccia ci siano sedimenti alluvionali, l’amplificazione delle onde è maggiore e questo pare essere proprio il caso di gran parte dei terreni della Valle Peligna. Anche in questo caso esistono delle categorie e per stimare l’accelerazione delle onde sismiche nel territorio peligno sono state utilizzate le categorie più basse con il risultato di sottostimare l’impatto che potrebbe avere il sisma sulle infrastrutture e quindi sul gasdotto. Nello specifico la Snam ha utilizzato il “metodo semplificato” per il calcolo dell’accelerazione mentre per Aucone andava utilizzato il metodo più complesso e approfondito della “risposta sismica locale”.
Per valutare l’accelerazione solitamente si usa il valore “Pga” basato però sulla probabilità e sulla stima, non su dati reali. Lungo il gasdotto il Pga più elevato stimato è di 0.4 mentre Aucone ha mostrato i dati di alcuni sismografi che hanno registrato nei terremoti degli ultimi anni valori Pga ben più alti come nel caso del terremoto aquilano dove a L’Aquila l’accelerazione fu di 0.65 o ad Amatrice dove l’accelerazione in alcuni casi è stata anche di 0.8. Infine Aucone ha evidenziato che la sottostima nella verifica della stabilità dei versanti montani, portando ad esempio il versante del monte Morrone attraversato dalle sue due faglie, capaci di generare secondo le stime, terremoti fino ad una magnitudo di 6.6/6.7; la sottostima nel valutare il fenomeno della liquefazione dei terreni.
L’incontro di oggi era molto importante perché giovedì a Roma si terrà la prima conferenza dei servizi sul gasdotto ed era volto soprattutto agli amministratori che proprio giovedì potranno opporre a Snam e al governo delle tesi documentate riguardo la sottovalutazione del rischio sismico. A tal proposito la sindaca di Sulmona ha chiesto di ricevere la documentazione per portarla sul tavolo romano mentre la sindaca di Pratola Antonella Di Nino ha chiesto al geologo Aucone di partecipare ad un eventuale prossima conferenza dei servizi come rappresentante tecnico in grado di controbattere dal punto di vista scientifico a Snam per conto del comune di Pratola.

Savino Monterisi

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