Migliora la curva epidemiologica e Marsilio insiste per il giallo. Ma oggi altri 25 morti

Si riduce notevolmente il contagio, si allenta la pressione sugli ospedali, ma sono pesantissimi ancora i numeri dei decessi, segno che la coda del virus fa sentire ancora i suoi drammatici effetti.

Altri 25 morti, infatti, si aggiungono al bollettino dei lutti (anche se 17 si riferiscono ai giorni scorsi) e fanno balzare il totale a 2125. Tra loro, oggi, persone comprese tra i 56 e i 96 anni di età, con la grandissima parte, non a caso, che fa seguito all’ondata che ha travolto l’area metropolitana da dove provenivano 22 dei pazienti deceduti (12 a Pescara e 10 a Chieti).

Un dato che deve far riflettere in prospettiva la provincia dell’Aquila dove ormai da giorni si registra un costante aumento dei casi: anche oggi, nel pur numero ridotto di nuovi casi in regione (153 su 3935 tamponi molecolari, pari al 3,8%), la maggior parte arrivano dalla provincia interna (59 casi), rispetto ai 53 di Teramo, ai 21 di Pescara e ai 17 di Chieti.

Respirano gli ospedali che vedono aumentare di 2 unità i pazienti ricoverati in medicina Covid, ma anche diminuire di 9 posti letto le terapie intensive che scendono a 69 posti a fronte di 2 nuovi ricoveri.

Buono anche il bilancio degli attualmente positivi: sono 302 meno di ieri, grazie alle 427 guarigioni registrate.

Il presidente della Regione Marco Marsilio, alla luce dei dati in miglioramento, è tornato a chiedere, insieme ad altri colleghi, il ritorno da martedì in fascia gialla che, però, a quanto pare il governo non vuole concedere, preferendo far restare in arancione tutta la Penisola anche per aiutare la campagna vaccinale che nel mese di aprile dovrebbe, si spera, avere una forte accelerazione. 

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