Migranti, le visioni di Pistilli

Poland-Ukraine border (ph. Francesco Pistilli)

Il sonno finalmente possibile di un giovane rifugiato; la muta catastrofe di una madre in fuga dalla guerra; lo sguardo in cerca di luce di chi subisce la spietatezza delle frontiere. In questi giorni visioni inattese – queste visioni – compaiono sui muri della nostra città. Tre fotografie per altrettanti ripetuti manifesti che agganciano i nostri occhi ad incarnare (e a chiederci) un’altra prospettiva. Hanno una storia: nascono e giungono dalle regioni destabilizzate del mondo; e un autore: Francesco Pistilli, fotografo coraggioso delle moltitudini migranti che ha fatto di un nuovo punto di vista e del cambiamento del nostro immaginario l’idea-guida del suo intenso e ormai noto impegno professionale. Che gioca e indaga sul segno, sul dramma quando diventa narrazione.

(Ph. Francesco Pistilli)

Le immagini che quotidianamente ci bombardano sul tema dell’immigrazione non lasciano scampo all’antagonismo radicale delle reazioni di chi guarda. Ma tra la compassione dei tanti e la furia dei più ostili, nel caos e nell’effimero delle icone-simbolo veicolate dalla comunicazione, è possibile percepire i migranti oltre il limite delle attuali rappresentazioni?

Il lavoro di Francesco Pistilli ha a che fare con la violenza degli schemi e dei confini e vuole rompere la dura compattezza di quelli più sottili. Delle immagini clamorose sparate ad ogni sbarco, degli scatti crudi e di conseguenza virali che scatenano schieramenti, moltiplicano consensi alle elezioni, oscurano e fanno dimenticare tutto il resto.

Invece si ferma e guarda da vicino Francesco. Allarga e cerca la profondità non soltanto dell’inquadratura. Scegliendo di sostare nel limbo di chi si mette in cammino, utilizzando il colore – che predilige per saturare di verità e di partecipazione l’immagine -, costruisce il suo scatto come spazio di esistenza-parola offerto ai soggetti della rappresentazione, a quelle vite che l’angolazione mainstream non permette di vedere. Per la coscienza di un’affinità, per l’umano che ci accomuna tutti, per l’istinto di salvare vicende e identità, nonostante la rimozione.

(ph. Francesco Pistilli)

La prospettiva non è più quella di prima. Come per noi che guardiamo, sentendo in queste foto silenziose e “segrete” la voce forte e dispiegata di un dramma che non minaccia o ammonisce il nostro quotidiano ma piuttosto la vuota convinzione di esserne al riparo, l’ottusa incapacità di fermarsi a riconoscere l’universale precaria condizione verso la quale stiamo muovendo.

Proponendo lo sguardo di Francesco Pistilli, del sulmonese Francesco oggi fotografo del mondo, decretato dal Times Magazine tra i cento memorabili del 2018, la campagna di comunicazione promossa dalla Horizon Service in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dei Migranti fa propria la prossimità profonda di questo fotografo che profondamente ama, che dall’indistinto di una tragedia corale fa apparire storie e persone, da riconoscere dentro una sfida che è quella di tutti noi.

Oggi, 18 dicembre, Giornata Internazionale dei Diritti dei Migranti.

Italia Gualtieri (Curatrice della galleria Spazio MAW)

2 Commenti su "Migranti, le visioni di Pistilli"

  1. Grande!!!

    • Nicola Spinogatti | 19 Dicembre 2022 at 08:17 | Rispondi

      Non ho parole per lodare Francesco per quello che riesce a trasmettere a chi guarda le sue foto, un abbraccio grande e buon lavoro.

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