Morrone, domani l’agognato biturbo, canadair solo su Pacentro

Arriverà domani l’Erickson air, l’elicottero biturbina atteso dalla popolazione dopo sei giorni estenuanti di fuoco. Ad annunciarlo oggi al Coc il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Domenico De Bartolomeo e i rappresentanti dell’Esercito, Protezione Civile, e delle Forze dell’Ordine. Una capacità di 10 mila litri con paratie che permettono di scaricare i getti di acqua in più momenti a valutazione del pilota, molto più rapido nell’approvigionamento di canadair ed elicotteri. Sorvolerà la montagna infuocata, il mezzo agognato dai peligni, dall’autonomia però di sole sei ore, dunque sarà necessario decidere in quale fascia oraria impiegare il biturbina, presumibilmente nelle ore di maggior caldo, temperature bollenti che non vedono pioggia e consegnano alle fiamme un assist non da poco.

Il comandante De Bartolomeo spiega che la situazione è “particolare, ma sotto controllo”, un incendio difficile da domare perchè a macchia di leopardo, dalla folta vegetazione andata in fumo e in particolare dalla forte presenza di conifere che si infiammano velocemente e dalle distanze degli inneschi dei fronti che rendono difficile nella pratica gli interventi e i continui spostamenti delle le forze impiegate tra Sulmona, Eremo, Pacentro e Caramanico.

Attualmente la situazione vede quattro squadre impegnate su Sulmona e tre su Caramanico, ma i canadair e gli elicotteri ora sorvolano solo su Pacentro per spegnere, specificano, l’incendio dall’alto, sul posto 40 uomini tra Vigili del fuoco, alpini, protezione civile, carabinieri-forestali, volontari accreditati e sanitari. Per oggi il dispiegamento di mezzi e risorse umane, dunque, presidia e spegne il territorio pacentrano ma l’attenzione rimarcano è per il Morrone in todo e per quei, fino a ieri, nove focolai che sanguinano senza sosta.

La preoccuazione cittadina resta invece sull frazione Marane, i residenti ricordano come l’incendio di domenica scorsa partì proprio dal basso vicino all’abitato e vedere gli aerei non in direzione Marane fa storcere il naso a tanti che non saranno addetti ai lavori ma sono pur empre spettatori della prima ora di un incendio devastante e di un Morrone che di notte ha le tinte del Vulcano.

Attualmente sottolineano ci sono 3 canadair sul nostro territorio, un quarto della flotta nazionale con portata di 6 mila litri, elicotterei da 700 litri e moduli antincendio, fuoristrada, con 600 litri a bordo. Ieri il pilota del canadair fanno sapere “ha risolto notevoli criticità” e scongiurato il divampare delle fiamme attorno alla Chiesa di Santa Croce, intanto è stato contenuto l’incendio che interessa l’eremo di Celestino verso Popoli.  “Lo Stato è presente”  rimarca De Bartolomeo che aggiugne  “La priorità è stata salvaguardare l’abitato e le attività, non ci sono danni nè su case nè su terreni privati”, spiega “non è causale bisognerà capire ora e assicurare alla giustizia i responsabili, a questo ci penseranno carabinieri forestali”.

Sulle accuse di ritardo negli interventi della domenica, il comandante non ci sta, “ci siamo attivati,  abbiamo comunicato e reso operativo l’intervento,  ogni comunicazione ed intervento è registrato” e  “inoltre  – prosegue – molti corpi erano impegnati su altri incendi”

Sulla qualità dell’aria interviene il dottor Palmiero Susi che specifica sì la presenza di monossido di carbonio, pm10, benzene, particolato ma spiega che l’Arta sta eseguendo esami dalla notte ta il 22 e il 23 agosto, i dati non sarebbero allarmanti ma sono stati allertati tutti gli ospedali Sulmona, Popoli e Castel di Sangro, registrando zero richieste di interventi medici su casi correlati all’incendio.

“Chi ha dati diversi si rivolgesse al Coc e verifichiamo” incalza Palmiero Susi che aggiunge  “non conviene fare allarmismo”. Le regole da seguire per chi non può spostarsi sono quelle generiche, chiudere le finestre di notte, non è stato necessario raccomandare l’utilizzo delle mascherine.La stazione Arta resterà lì per lungo tempo, aggiunge Susi, per esaminare le rilevazioni, dunque nell emergenza allo stato attuale non ci sarebbero dati allarmanti sulla salute pubblica.

Intanto la Pelino, di tutt’altro avviso, chiede l’intervento della Lorenzin “L’incendio devastante sul monte Morrone potrebbe aver causato danni anche alla salute dei cittadini. I pediatri e i medici di base segnalano sempre più casi di persone che accusano problemi respiratori e altre patologie connesse con la qualità dell’aria”. Al ministro della Salute chiede di attivare rapidamente ogni accertamento sanitario per stabilire se e quali rischi concreti esistano per la salute della popolazione della Valle Peligna.  Un danno ambientale che conclude “Aggravato dalle evidenti lacune di amministrazioni locali che hanno dimostrato totale insipienza e drammatica incapacità di gestire un’emergenza così grave “

A.S.

 

 

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