Morte Anzini, per investitore chiesto omicidio stradale

Secondo la Procura di Bergamo la morte del carabiniere sulmonese Emanuele Anzini è stato un omicidio stradale. Anzini, 41 anni era appuntato scelto dei Carabinieri della compagnia di Zogno (Bergamo)  è morto travolto e ucciso nella notte tra domenica 16 e lunedì 17 giugno a Terno d’Isola da un’auto guidata da Matteo Colombi Manzi, cuoco 34enne di Sotto il Monte.

Con la chiusura delle indagini, il sostituto procuratore Raffaella Latorraca ha chiesto il rinvio a giudizio per Colombi Manzi, l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza, dalla fuga e dall’omissione di soccorso. Inizialmente anche il Pm aveva ipotizzato la stessa accusa, poi modificata in omicidio volontario in seguito all’interrogatorio di convalida. Con i risultati delle perizie delle parti, però, l’accusa è tornata a essere quella iniziale.

Secondo quanto ricostruito, quella notte il 34enne, che aveva riavuto la patente solo da tre mesi dopo che gli era stata sospesa per guida in stato di ebbrezza, ha investito l’appuntato Anzini che gli aveva intimato l’alt. Colombi ha però proseguito la sua corsa senza nemmeno frenare e travolgendo il militare, che indossava la pettorina fluorescente: il corpo di Anzini finì sul parabrezza, sfondandolo, prima di essere trascinato per alcuni metri. Colombi che finirà davanti al giudice per l’udienze preliminari il prossimo 24 gennaio, aveva un tasso alcolico di 2,97 grammi per litro contro il limite di legge che è 0,5.

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