Musp, alla caserma Battisti suona solo il silenzio

Ad un mese esatto dall’inizio dell’anno scolastico, la piazza d’armi dell’ex caserma Cesare Battisti, dove sono stati posizionati i Musp, rimane in silenzio. Non quello dei militari che da Sulmona sono andati via da tempo, ma quello dei circa 250 studenti della primaria Masciangioli e delle materne Collodi e Montessori che, in una scuola sicura attendono di entrare da oltre un anno.
L’inaugurazione dei moduli scolastici provvisori, in verità dei container che sembrano ben poco simili ad una scuola, a quanto pare è destinata ancora una volta a slittare. L’assessore all’Istruzione Paolo Santarelli li aveva dati per pronti già dalla settimana scorsa, gli uffici erano stati più cauti, prevedendo l’ingresso questa settimana.
Così, però, purtroppo non sarà: secondo le ultime indicazioni degli uffici comunali, infatti, la prima campanella nei Musp non suonerà né questa settimana, né la prossima, né quella successiva.
“Se tutto va bene ci se la può fare per fine mese” spiegano da palazzo San Francesco ed è un auspicio, più che una promessa, anche perché ormai, alle promesse, soprattutto quando si parla di scuole, non crede più nessuno.
Operativamente in realtà il villaggio di container è quasi ultimato: manca qualche piccolo accorgimento, opere di ripulitura, il trasloco dei banchi; ma manca, soprattutto, da ultimare la parte amministrativa e cioè le operazioni di collaudo da parte del tecnico incaricato e quelle dei vigili del fuoco. Procedure piuttosto semplici perché da fare solo sulla carta, trattandosi di prefabbricati, quanto basta però, per il Comune di Sulmona, per richiedere almeno altre tre settimane di burocrazia.
Tutto senza nascondere i dubbi sull’efficacia delle strutture montate, con i motori dell’aerazione posizionati a terra (che alla prima nevicata potrebbero andare in blocco) e quelle pareti che sembrano troppo sottili per poter reggere ai rigidi inverni della Valle Peligna.
Meglio di niente, ovvero meglio dell’ammasso e dei pellegrinaggi a cui sono costretti da un mese gli studenti delle scuole sulmonesi, dislocati in aule strette e affollate, in sedi lontane e senza laboratori e aule mensa.
Anche perché di cantieri veri, quelli che dovrebbero mettere le scuole in sicurezza, non se vedono proprio.

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