Musp, in attesa della prima campanella monta la polemica

Quasi ultimati i lavori nella ex caserma Cesare Battisiti, dove sono stati posizionati i tanto agognati Musp. Mancano soltanto alcuni piccoli lavori di completamento, come gli scivoli agli ingressi e il collaudo che verificherà la definitiva agibilità degli spazi. Poi sarà la volta del trasloco e appena terminato i circa trecento, fra i bambini della scuola elementare Masciangioli e quelli della scuola per l’infanzia Collodi e Montessori, avranno una nuova sistemazione temporanea, in attesa che i lavori nella loro struttura originaria inizino una volta per tutte. I cantieri della Masciangioli infatti sarebbero dovuti iniziare al più tardi all’inizio di settembre, ma per il momento nulla ancora si è mosso, come del resto i Musp dovevano essere in funzione alla ripresa dell’anno scolastico.Visto l’avanzamento dei lavori però è probabile che entro la settimana prossima sarà possibile trasferirsi nelle nuove aule realizzate nei Musp.

Proprio su questi interviene oggi Alberto Di Giandomenico coordinatore del Movimento Italica: “Sono semplici container da cantiere quelli che si installano nella ex caserma Cesare Battisti peccato che siano da destinare alle scuole a giovanissimi studenti. Blocchi affilati nel cortile della ex struttura militare di viale Mazzini immortalati da un’immagine scattata in questi giorni. Non vincerebbero di certo alcun concorso di design, ma questo è proprio l’ultimo dei problemi – continua Di Giandomenico sul filo dell’ironia – I nostri giovani diventeranno bravi spartani di questo passo e dentro algidi container da cantiere a seguire le lezioni. Spazi dove solitamente piazzano ingombranti scrivanie con pile di fascicoli e pavimento traballanti che rimbombano ogni passo. Anche l’acustica non è delle migliori, ma è l’ultimo dei nostri problemi. Toccherà munire di caschetto anti infortunistica i nostri ragazzi in caso di vento e per non farli sentire fuori tema? Non è dato sapere qual è il carico di neve sopportato da questi scatoloni, considerato il rigido inverno peligno, questo è un problema.”

Di Giandomenico si pone la questione del riscaldamento delle strutture “i blocchi sono installati nel cortile della ex caserma, a cielo aperto e da operatore del settore nutro qualche dubbio sulla utilità di queste strutture, mi interrogo sulle coibentazioni e sul sistema di riscaldamento che sarà predisposto, immaginando che l’impianto per il calore, al di sotto di una certa temperatura, si blocca. Che si fa, cresciamo i nostri giovani studenti ad antibiotici?”

Poi rivela “Tempo fa gli amministratori locali incontrarono Gianfranco Tarsini, titolare della ditta Arealegno, per valutare i moduli scolastici, con tecnologia Madi, proposti dall’imprenditore: 12 moduli divisi in 2 blocchi da 2 moduli (aule) e un blocco da 3 moduli (servizi), ampliabili, collegati, facili da montare e smontare, con pareti in legno. Moduli pronti per l’uso, dotati di impianti elettrici, idrosanitari, di climatizzazione e rete di scarichi. Il tutto per la modica cifra di 148 mila euro. In sostanza, il Comune di Sulmona ha preferito spendere 10 mila euro in più con la gara aggiudicata all’unica impresa che ha partecipato e risposto al bando per un costo complessivo del lavoro di 158 mila 475 euro” chiarisce il coordinatore di Italica. Le strutture provvisorie, i Musp ad uso scolastico, vengono autorizzati massimo per 2 anni (14 settembre 2017) e se i lavori all’istituto Masciangioli vanno per le lunghe occorrerà una nuova autorizzazione. Anche sul costo dell’intervento Di Giandomenico domanda chiarezza, sarebbe a carico del Comune solo il 20% dell’impegno finanziario totale?
Nessuna impresa locale compare tra le 15 chiamate, da palazzo San Francesco, a partecipare alla gara a chiamata diretta. Palazzo San Francesco snobba gli imprenditore locali, della Valle Peligna e di Sulmona, non li chiama proprio quando si propongono delle rare occasioni in cui potrebbero misurarsi con altre realtà. Insomma, l’amministrazione non vede l’evidenza dei container da cantiere scambiati per moduli scolastici. Forse intende imitare, dell’antica Grecia, la città di Sparta”.

Savino Monterisi

 

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