Nannarone: “Le trame non pagano, ecco perché chiediamo la verifica di maggioranza”

Sono giornate difficili per la maggioranza al Comune di Sulmona che dopo un anno e mezzo si trova a dover chiarire ancora molti punti ed equilibri interni. Nelle scorse settimane tre consiglieri comunali del gruppo Libera e Forte hanno chiesto una verifica che entro questa settimana dovrebbe essere definita. Tra i richiedenti c’è Teresa Nannarone, ex presidente del circolo Pd di Sulmona, la donna più votata nella coalizione, uscita dal partito non a cuor leggero e dopo aver subito la sua mancata elezione alla presidenza del consiglio. Le sue ragioni nell’intervista a Il Germe.

  • Cosa avete chiesto al sindaco Di Piero?

Abbiamo chiesto di prendere atto della diversa prospettiva nella quale ci stiamo ponendo rispetto a quanto affermato in campagna elettorale e nel programma di mandato. Non ci siamo candidati per svolgere l’ordinaria amministrazione, piuttosto per lavorare ad un progetto di ampio respiro di cui ancora non riusciamo a gettare le basi. Quindi di fare una verifica sulla persistenza degli intenti e sul lavoro svolto finora dalla giunta rispetto ai problemi della Città.

  • Una verifica è diversa da una crisi?

Le verifiche fanno parte dello svolgimento democratico della stessa vita politica, altrimenti saremmo in una monarchia dove i ruoli si ereditano e nessuno può discuterli, o, peggio ancora, saremmo nell’assenza della democrazia. Quindi sì, c’è differenza, a meno che la crisi la voglia aprire chi non vuole neppure discutere sottraendosi o addirittura impedendo il confronto. E non sarebbe la prima volta.

  • Quali sono secondo lei le deleghe che dovrebbero cambiare?

Nessuno ha parlato di deleghe da cambiare; semmai di una situazione complessiva e complessa da affrontare senza ipocrisie, verificando il lavoro fatto, il perché di alcune scelte e di alcune non scelte, oltre a rivedere gli equilibri tenuto conto del peso di ogni gruppo in consiglio e quindi in giunta.

Quando si svolgono ruoli esecutivi la cosa più naturale è rispondere del proprio operato ai consiglieri che sono i diretti rappresentati dei cittadini.

  • Qualcuno sostiene che tutto nasce da un suo rancore politico nei confronti di Casciani, è così? Perché?

Quel qualcuno è in malafede: il segretario del Pd che, peraltro, come è noto, non ha mai svolto il ruolo che altri hanno dovuto totalmente sobbarcarsi prima e durante la campagna elettorale (iniziative, ricerca di candidature, ecc.), non ha guidato affatto il processo del post elezione perché probabilmente ambiva a svolgere il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici e vicesindaco nonostante non fosse stato neppure eletto ma solo il sesto della lista.

Questa scelta ha fatto sì che la comunità del Pd, ovvero quelli che al suo posto avevano lavorato per segnare una svolta politica in favore della città ed avevano portato il Pd ad essere il primo partito, abbandonassero il Circolo.

Non solo: anche i problemi riscontrati all’interno dell’amministrazione sono stati causati dalle sue ambiguità con il conseguente immediato allontanamento di due consiglieri dalla coalizione.

Questo non è rancore, è l’analisi della realtà.

  • Lei è stata tra le principali animatrici di questa coalizione: cosa non ha funzionato o non sta funzionando?

In parte ho già risposto: le trame non pagano. Soprattutto se una volta occupati i ruoli non si svolge attività politica né amministrativa, se non si rimedia ai dissapori, se l’io prevale sul noi, se non si ha l’umiltà di comprendere che una squadra, per funzionare e rimettere in piedi una città con infiniti problemi, deve tenere a mente che gli altri si rispettano e non si scavalcano con le furbizie o le prepotenze ignorando il risultato delle urne.

Con questi presupposti quale progetto di rilancio della Città è possibile costruire?

  • In cosa invece ritiene che si stia ben operando?

Si è provato a riorganizzare al meglio la macchina amministrativa, ed è un buon segnale. Si è dato uno stop alle gestioni allegre delle partecipate. Poteva andare meglio per la partecipazione a Sulmona Capitale della Cultura ma il lavoro fatto può essere utilizzato. Si ascoltano i cittadini e sicuramente alcuni assessori dedicano quotidianamente tempo ed energie importanti a risolvere alcuni problemi. È chiaro, però, che da soli non possono sostituirsi ai settori a volte già ingolfati e l’assenza di un clima giusto non li aiuta.

  • La verifica arriva in un momento molto delicato per la città, a partire dalla questione Cogesa che vi ha visto però fare quadrato come maggioranza. Non crede che questo possa indebolire la posizione di Sulmona e la difficile battaglia che si sta portando avanti?

La questione Cogesa non può assorbire la vita intera di una amministrazione. Personalmente credo ci si debba dedicare a molto altro d’ora in poi, fermo restando che il sindaco ha avuto l’appoggio, come sempre d’altronde, di tutta la sua maggioranza, nessuno escluso, su ogni questione affrontata finora, ivi compresa la vicenda Cogesa.

Sulmona deve recuperare la sua centralità e la sua importanza come guida dell’intero territorio cucendo pazientemente la tela del dialogo istituzionale su ogni questione, le partecipate sono una delle tante in piedi: sanità, occupazione, trasporti, turismo, infrastrutture non hanno forse importanza? Non sono temi su cui confrontarsi costantemente non solo con gli altri Comuni ma anche con Provincia, Regione e Governo?

  • Lei ha fatto gruppo con consiglieri politicamente di estrazione diversa dalla sua, a partire da Maurizio Proietti dichiaratosi apertamente di centrodestra. Dove la condurrà politicamente questa strada?

Preso atto che il Pd, come luogo di incontro e di confronto democratico, non esisteva più, ho lavorato, d’intesa con il sindaco, a “recuperare” i consiglieri Proietti e Di Rienzo per far sì che si superasse quanto accaduto, perché senza di loro era di fatto impossibile fare le commissioni ed avere la maggioranza in consiglio: bastava un assenza per far mancare il numero legale o prevalere la minoranza.

Non è tuttavia un mistero che la destra ci ha votati al ballottaggio, né che si è lavorato anche a costruire una coalizione che raccogliesse le migliori energie per rifondare la città a prescindere dalle appartenenze.

Personalmente sono stata, sono e resterò sempre nel campo del centrosinistra senza dubbi, come la mia storia testimonia.

Faccio politica per passione, non per carrierismo né per interessi personali o professionali e le energie spese in questi anni erano volte a costruire una città migliore per tutti, quindi non mi sono fatta domande che riguardano la mia sopravvivenza “politica”.

  • Si parla di una possibile delega assessorile per lei, la accetterebbe e nel caso quale delega le piacerebbe avere?

Ho rifiutato già ad agosto l’assessorato al Turismo e alla cultura perché mi sembrava prioritario tenere insieme tutta la maggioranza.

Non ho avuto nuove proposte, se le avessi le valuterei serenamente come ho già fatto.

Perciò non posso esprimere preferenze, al di sopra c’è la Città con le sue esigenze e il suo bisogno di futuro cui tutti dobbiamo dare risposte urgenti.

Per questo, tenuto conto di tutto quello che ho cercato di spiegare finora, una verifica per capire chi sente di lavorare ad un progetto collettivo volto a costruire nuove prospettive per la Città è essenziale.

Per l’ordinaria amministrazione abbiamo numerosi e bravi dipendenti.

13 Commenti su "Nannarone: “Le trame non pagano, ecco perché chiediamo la verifica di maggioranza”"

  1. Comune Sulmona | 1 Marzo 2023 at 06:17 | Rispondi

    Nutro profonda stima nell’ Avv. Nannarone che a onor del vero ho votato e fatto votare. Mi auguro che si torni al voto più presto magari con Lei candidata Sindaca. Questa amministrazione credo a mio modesto giudizio non rappresenti più chi l’ha votata.

  2. Ma con un’altra amministrazione, con questa è impensabile. Credevo si votasse a Maggio e invece bisogna aspettare ancora!!!!!!!!

    • Sandro De Panfilis | 1 Marzo 2023 at 08:15 | Rispondi

      Con la competenza e lucidità che l’ha sempre caratterizzata, l’avv
      Nannarone fa emergere tutte le contraddizioni di questa Amministrazione che finora ha galleggiato senza incidere su alcuno dei problemi che affliggono la città. I presupposti della gestione fallimentare si potevano facilmente intravedere nel metodo di formazione della Giunta dove un Segretario di partito ha pensato bene di rappresentare se’ stesso e non la comunità di cui era espressione, occupando quei posti apicali che non gli spettavano né per titoli né per merito.
      Da qui una inadeguatezza operativa che si riscontra facilmente solo che si ascoltasse la semplice opinione pubblica.
      Chiedere una verifica dopo un anno e mezzo è il minimo.

      • Basta leggere bene l’intervista per capire le ragioni di questa crisi, personali (leggere risposta su Casciani) e di ambizione (quello di cui accusa gli altri le calza perfettamente) il perché ha lasciato il Pd e chi è il suo obiettivo politico. Recuperare Proietti e la moglie suona come Una scusa visto che mai si sono collocati contro la maggioranza mia hanno manifestato l’intenzione di uscire dalla maggioranza ma in comune con lei la necessità di una verifica di giunta: tradotto poltrone.

  3. Non per sovrastare l’altrui opinione ma per evidenziare e palesare quel che si disse in un tardo pomeriggio, sede PD, alla presenza del candidato sindaco e delegati della fantomatica coalizione. In quei giorni, si cuciva il programma elettorale e, in apertura di riuninoe, si dibattè a lungo se mantenere i tratti effettivi indicati da questo partito come proprio ed insindacabile punto programmatico: il tema della “Legalità”. Un punto rilevante ed innovativo, nel mucchio, poiché in effetti espressione e sintesi di un più ampio contesto di possibile analisi socio-politica e d’azione applicabile ad una cittadina come la nostra a presidio del territorio peligno, con Tribunale e Procura, sedi di comando CC, PS e GdF, supercarcere. Un assessorato alla Legalità sotteso alla dignità della vicesindacatura. Questo sì che mi aspetterei Le venisse proposto. Nell’augurio che Chi deve proporre non indugi e mostri gli attributi.

    • Puccio D’Aniello | 1 Marzo 2023 at 18:17 | Rispondi

      … assessorato alla legalità?
      Ma dai, non scherziamo… Sulmona non ha bisogno di questo… significherebbe che abbiamo toccato il fondo… e così non è per fortuna… e credo che sia anche il pensiero dell’avvocata Teresa Nannarone, la quale non accetterebbe una simile proposta.
      Noi Peligni siamo brava gente… sappiamo riconoscere ed eliminare le mele marce… è che non ci vogliamo bene, in questo siamo tafazziani… da molti decenni ormai.
      Dovremmo solo smettere di andare dietro i colori dell’arcobaleno politico…

  4. L’ articolo dice appunto che le trame non pagano …e quante ne avete tessuto? Avete pensato solo a tessere e adesso solo dopo un anno e mezzo vi ricordate che la tela si sta allentando.

  5. Torniamo al voto! | 1 Marzo 2023 at 09:00 | Rispondi

    Andiamo a votare!! Torniamo a votare è follia continuare così!!! Bene una coalizione formata dal Dott. Proietti e dall’Avv. Nannarone, bene tutto. Ma torniamo a votare, noi commercianti siamo allo stremo, e si dialogo a molto meglio con la Dott. Casini

  6. Spazio hai giovani non ai giovani vecchi. | 1 Marzo 2023 at 11:07 | Rispondi

    La città di Sulmona Dovrebbe Chiedere una revisione di tutta la classe politica,di vecchio stampo. Xchè dai tempi di Sulmona provincia ossia 40 anni fa’ fino ad oggi è stata una lunga discesa. Quindi a mio parere chi ha fatto politica in questi anni dovrebbe fare un passo indietro x il bene della città. Compreso chi oggi chiede revisioni a questa giunta.

  7. Sulmona non può fare una nuova politica, perché chiunque vada a Palazzo è vecchio senza visioni, perché di fatto non è mai uscito fuori Sulmona! Povera Sulmona

  8. Sulmonese deluso | 1 Marzo 2023 at 14:59 | Rispondi

    Dopo un anno e mezzo quindi la Nannarone ammette di aver galleggiato….. ovvero non fatto nulla….. ha aspettato ben 18 mesi per dire che le cose non vanno…. ma nel frattempo è complice (perché organica e acconsenziente a questa maggioranza) dello sfacelo che stanno perpetrando! Lo dica che l’unica cosa in cui è riuscita è stata l’ordinanza del Sindaco di interrompere la musica dei locali a mezzanotte…. lei che nel centro abita e riposa…. i suoi amici sperano in un voto anticipato…. e questo ci fa capire tutto sul fallimento del suo operato! Dopo due anni di studi sul Cogesa non mi pare ci abbia capito granché…. e ora la state portando al fallimento con le vostre non decisioni! Al confronto la Casini è stata un gigante politico!!!! Andate a lavorare!

  9. Secondo me dovremmo costruire un rapporto con l’aquila e il suo sindaco che ormai e’ parte integrante del governo. Un asse unico interno per avere finanziamenti e sviluppo delle aree e interne. Non dividiamoci, insieme siamo una forza!!!!!!

  10. Puccio D’Aniello | 2 Marzo 2023 at 11:09 | Rispondi

    La famosa … SINDROME DI STOCCOLMA…
    “ un particolare stato di dipendenza psicologica/affettiva in cui la vittima, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del suo aggressore, arrivando ad instaurare un legame forte e di totale sottomissione volontaria e addirittura una sorta di rapporto di alleanza e solidarietà con il suo carnefice”

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