Nelle mani di Sant’Antonio: torna a Sulmona l’Itcg e in prospettiva un corso dell’Alberghiero

Quella di oggi è una data importante per Sulmona che dopo otto anni si riappropria di una scuola che le è stata sottratta per troppo tempo e in modo ingiustificato. Gli studenti dell’Itcg De Nino-Morandi tornano infatti questa mattina in presenza nel capoluogo peligno, dopo l’esilio nei locali, abbiamo poi noi del Germe scoperto inagibili e non adeguati sismicamente, dell’Iti di Pratola Peligna.

Il trasferimento a Pratola ha lentamente spento le iscrizioni nell’unica scuola tecnica che era rimasta a Sulmona, già oggetto di una fisiologica caduta di appeal dei due indirizzi di geometri e ragionieri; fino a farla precipitare a poco più di 130 alunni. Una scuola, al contrario, che negli anni Ottanta e Novanta viaggiava su una popolazione a quattro cifre.

L’esigenza di una scuola tecnico-professionale, però, è reale e avvertita a Sulmona, come d’altronde in tutto il territorio (e i numeri in crescita proprio dell’Iti di Pratola lo dimostrano). Il ritorno dell’Itcg, dunque, è un’occasione anche e soprattutto per ripensare il sistema dell’offerta formativa sul territorio: a Pratola resterà, con gli adeguamenti strutturali ora avviati (“e che viaggeranno spediti” assicura il presidente Caruso), il polo tecnologico, mentre per Sulmona si sta pensando ad una specializzazione nel campo della filiera del turismo.

I corsi già tentati proprio nell’Itcg De Nino-Morandi potrebbero così ora riprendere vigore e senso, mentre la Provincia, in accordo con la direzione scolastica, sta pensando di aprire proprio nel capoluogo peligno una succursale della scuola Alberghiera di Roccaraso.

“Ne ho già discusso con la preside Cinzia D’Altorio – spiega il presidente della Provincia, Angelo Caruso – si potrebbero utilizzare alcune aule presenti in più nel plesso di Sant’Antonio, da oggi occupato dall’Itcg, per ospitare un corso dell’Alberghiero. Questo permetterebbe di ampliare l’offerta formativa in Valle Peligna e, allo stesso tempo, di garantire alla scuola di Roccaraso di intercettare gli studenti della Valle che spesso, per scomodità, rinunciano ad iscriversi a Roccaraso. Per la Valle Peligna sarebbe anche una grande occasione per formare personale specializzato in un settore, quello del turismo, al quale il territorio si è vocato”.

La prima campanella dietro ai “fornelli” potrebbe partire già dal prossimo anno, secondo Caruso, con la prospettiva, quando sarà pronta la sede di via D’Andrea, di trasferirsi nella nuova scuola.

“Per la sede storica del De Nino-Morandi stiamo procedendo a riacquisire le carte alla Provincia – continua il presidente Caruso – entro la fine di ottobre dovremmo riuscire a tornare stazione appaltante per dare il via ai lavori di ristrutturazione”.

Nel frattempo ci si “affida a Sant’Antonio”.

4 Commenti su "Nelle mani di Sant’Antonio: torna a Sulmona l’Itcg e in prospettiva un corso dell’Alberghiero"

  1. Ci sono scuole che costerebbe meno abbattere e ricostruire anche sotto forma di prefabbricati. Più leggere e più moderne… sono anni che la situazione è incancrenita con enorme danno anche per il tessuto sociale ed economico che gli studenti innegabilmente generano .

  2. Per la redazione, nel bando pubblicato dalla provincia si parlava di destinazione d’uso di tipo III come da NTC 2018. La struttura in questione rispetta tale classificazione??? Da genitore vorrei vedere l’autorizzazione sismica della suddetta scuola. Grazie

  3. Complimenti sig classe II! Vedo che da genitore preferisci mandare tuo figlio in un fabbricato non idoneo neanche staticamente posizionato nella periferia di Pratola.
    Ben venga anche ll’ITIS
    se venisse t.rasferito a Sulmona

    • Infatti sono stati mandati in una struttura che non rispetta la normativa vigente. Classe III, ripetiamo insieme, classe III e non II

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