Nessun ricovero per l’Abruzzo che torna in arancione

Sono 196 su 3605 tamponi processati i positivi oggi in Abruzzo, pari al 5,4%. Una percentuale che scende, ma con un numero di deceduti che rimane consistente: 6 i morti registrati infatti oggi, anche se 2 risalgono ai giorni scorsi. Restano invariati i ricoveri: sia in medicina Covid (443), sia in terapia intensiva (41). I positivi crescono di 39 unità e a fronte di 151 guariti salgono a 11286.

La provincia più colpita risulta quella di Chieti con 81 nuovi casi, seguita da quella di Teramo con 49 e di Pescara (40) e L’Aquila (20). Dati tutto sommato buoni che non evitano però l’Abruzzo, a partire da domani, il ritorno in fascia arancione, con le restrizioni della chiusura di bar e ristoranti (che potranno restare aperti solo per l’asporto fino alle 18) e il divieto di spostamento tra Comuni sotto i 5mila abitanti (questi ultimi possibili solo nel raggio di 30 chilometri e non verso i capoluoghi di provincia).

L’indice Rt resta d’altronde sopra la soglia dell’1 (1,16), mentre vengono confermate, per tutta Italia, le restrizioni che vietano lo spostamento tra regioni e la chiusura degli impianti da sci fino al 15 febbraio. Una decisione quest’ultima che spegne le speranze degli operatori del circo bianco di poter ripartire da lunedì come era stato previsto.

Intanto alla protesta “Io apro” indetta da alcuni ristoratori, in Abruzzo non ha aderito quasi nessuno: “I clienti sono la nostra risorsa – spiegano gli operatori – esporli al rischio di una multa per condividere la nostra protesta è inopportuno”.

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