Niente bonus per gli utenti Saca: lo scaricabarile a caro prezzo

Il conguaglio è arrivato regolarmente, anzi no maggiorato, come d’altronde a tutti gli altri utenti, del 7% circa. E’ che loro in bolletta si aspettavano una riduzione, dovuta per legge, o anche un assegno, a seconda dei casi, come d’altronde ha previsto l’Arera. E invece il bonus sociale idrico non è arrivato né per quest’anno, né per lo scorso, da quando cioè è entrato in vigore lo sconto per le fasce Isee più basse. Bonus previsto per luce, gas e acqua, ma che è stato applicato finora, almeno nei Comuni gestiti da Saca, solo a luce e gas.

L’acqua, qui, anche chi avrebbe diritto automaticamente al bonus, come stabilisce la legge, si continua a pagare come e più degli altri anni.

Colpa, in realtà, non tutta della Saca, non tutta dell’Inps, non tutta del cosiddetto acquirente unico che gestisce il sistema informativo integrato (SII) e che ricevuti i dati Isee (fatti dall’Inps) dai singoli utenti, dovrebbe immetterli in un file che poi i gestori territoriali si vanno a prendere per applicare il bonus.

Un giro già di per sé farraginoso, complicato ad un certo punto dalla normativa sulla privacy che ha di fatto bloccato l’erogazione per il 2021.

Proprio in virtù di questa complicazione, l’Arera nel marzo scorso aveva adottato una delibera nella quale, nel caso del bonus idrico, si poteva ricorrere ad una procedura semplificata che prevede “il riconoscimento del bonus sociale idrico di competenza dell’anno 2021 a tutti i nuclei familiari risultati beneficiari di bonus sociale elettrico nel medesimo anno – si legge nella delibera -, considerando in tal modo automaticamente verificato (a monte, da parte del Gestore SII) il cosiddetto vincolo di unicità del bonus e, dunque, consentendo il completamento del procedimento per il riconoscimento dell’agevolazione agli aventi diritto in tempi più rapidi rispetto alla disciplina ordinaria”.

Procedura che doveva “avvenire tempestivamente – continua l’Arera – a partire dal mese di giugno 2022, con cadenza almeno mensile”.

Per renderla più facile l’Arera aveva invitato i gestori territoriali anche ad applicare la procedura standard del nucleo agevolabile (ossia considerando un’utenza domestica residente tipo di tre componenti), cioè calcolata in base agli appartenenti al nucleo familiare e nel caso lo stesso gestore non fosse ancora in possesso di tutte le informazioni per stabilire la numerosità della famiglia. Insomma la Saca poteva, e avrebbe dovuto, provvedere a mandare un assegno almeno a rimborso del 2021 o ad applicare (in caso di utenza diretta e non condominiale) lo sconto direttamente in bolletta.

C’è chi come la Ruzzo reti ha applicato la delibera e chi, invece, come la Saca, è ancora in attesa della comunicazione degli aventi diritto che l’acquirente unico non ha ancora immesso, sostiene la Saca, nel database.

Il barile, così, continua ad essere scaricato da una parte all’altra: pieno d’acqua a caro prezzo.

1 Commento su "Niente bonus per gli utenti Saca: lo scaricabarile a caro prezzo"

  1. Ricordatevi sempre il consiglio della saca e le sue nomine…

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