Niente bus per l’ombelico del mondo

Per i sulmonesi, vicini e lontani, c’è poco da fare, durante la Pasqua la città dei confetti e di Ovidio, diventa quella della Madonna, che sia trafitta dal lutto o di verde gioia in corsa vestita. Con tutto quello che intorno ruota: gli abbracci, i baci e i “che fai”, i “dove vivi ora” e i “ti ricordi” da Grande Freddo, il Campari al bar e la ricerca dei tailleur pastello da abbinare a scarpe e borsa.

Il centro e l’ombelico del mondo, insomma, da qualunque parte del globo la si guardi. Ma in realtà Sulmona non è Roma e non tutte le strade portano in Valle Peligna, men che meno se su quelle strade deve transitarci il servizio di trasporto pubblico.

Basti pensare che da oggi e fino a martedì prossimo non ci sarà neanche una corsa, che sia una, da e per Roma con i bus di Tua. Che il treno per il momento, in attesa dell’agognata velocizzazione, richiede prima una preparazione yoga e l’autostrada lunghe preghiere e tra poco anche portafogli forniti.

La straordinaria affluenza di visitatori e soprattutto di sulmonesi di ritorno, non ha preoccupato per niente i vertici dell’azienda del trasporto pubblico abruzzese che, nonostante supplichevole richiesta di utenti e persino, sembra, della direttrice del servizio di Sulmona, hanno declinato con un secco e laconico “no” l’ipotesi di aggiungere qualche collegamento nel fine settimana. Se non altro per permettere ai più di consumare inutilmente Co2 e prezioso, di questi tempi, carburante.

Le corse, tagliate con l’accetta la scorsa estate (da sei a due giornaliere), sono rimaste le stesse: due la mattina Sulmona-Roma (alle 5 diretta e alle 7,10 via Avezzano) e due la sera Roma-Sulmona (alle 15 via Avezzano e alle 17,50 diretta). Solo nei feriali, però, e con percorsi che impiegano fino a 2 ore e 40 (rispetto a 1,50 ore che impiegavano prima).

Non solo: da inizio anno, senza che neanche i sindaci lo sapessero, l’accetta è arrivata anche sulle fermate: via due a Sulmona e via, soprattutto, l’unica che passava nel centro abitato di Pratola Peligna (in piazza primo maggio).

Le proteste dei primi cittadini dei due centri peligni avevano trascinato i vertici Tua in un sopralluogo, ma dopo la pantomima e le promesse, tutto è rimasto come era. Sempre peggio.

L’ombelico del mondo non è evidentemente mappato sulla cartina e il navigatore del trasporto pubblico abruzzese, neanche una fermata per la Madonna, né per Ovidio e i confetti.

4 Commenti su "Niente bus per l’ombelico del mondo"

  1. Incredibile !!!

  2. Una regione ormai destinata a scomparire grazie ad una classe politica regionale vergognosa…fallimenti su tutti i fronti…lavorativo sanitario servizi e turismo…inutile che spendete i soldi per servizi che pubblicizzano la regione quando non riuscite a mettere due (2) autobus…ah è vero me ne ero dimenticato quiin Abruzzo c’è solo Aquila mea e due legni fracichi dei trabocchi…per il resto per i nostri politici solo fuffa…

  3. Un’azienda politicizzata che oltre a non capire le esigenze del territorio, non ascolta le richieste dell’utenza…

  4. Un’azienda che oltre a non capire le esigenze del territorio, non ascolta le richieste dell’utenza…

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