Niente medico in ambulanza, Asl rassicura Scanno: “Al lavoro per nuovo personale”

“La ridotta presenza del medico sull’ambulanza del 118 a Scanno è solo momentanea tanto che l’azienda ha avviato per tempo diverse iniziative per reperire nuovo personale medico; peraltro, al di là del caso specifico, si tratta di una problematica a livello nazionale per la difficoltà di reclutare una figura professionale di cui c’è una ridotta disponibilità”.

Lo dichiara la direzione Asl in merito alle numerose critiche piovute dal sindaco di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, e dall’intero consiglio comunale scannese, sul presidio del servizio del 118 di Scanno.

“Il contestuale pensionamento di tre medici, nella stessa area operativa del 118 – prosegue la Direzione – non ha consentito di assicurare la completa copertura del servizio ed è stato quindi necessario ridurre le presenze mensili a Scanno”.

“L’azienda – aggiunge la Direzione Asl -, ha avviato un concorso per reclutare nuove figure mediche da assegnare alle diverse postazioni, tra cui quella di Scanno; nel frattempo, per accelerare i tempi, sta verificando la disponibilità di medici con le previste competenze da parte di società di servizi. Peraltro, il 30 aprile prossimo terminerà il corso di formazione per medici per l’acquisizione dell’idoneità alle attività di medico dell’emergenza”.

“L’attuazione di tutte queste iniziative – conclude la Direzione – consentirà di acquisire in tempi brevi nuovi professionisti e di riportare la postazione del 118 di Scanno al consueto standard di attività per quel che riguarda le ambulanze medicalizzate”.

Intanto, alla protesta si è unita la Lega Pensionati Cgil area Peligna, attraverso un comunicato a firma del segretario, Enio Mastrangioli. La Lega ribadisce come anni di tagli e ottimizzazioni abbia, a tutti gli effetti, spoliato il territorio dei servizi essenziali come la medicina territoriale.

“A nulla è servita la lezione del Covid – scrive Mastrangioli – che ha concretamente evidenziato le carenze della medicina territoriale e di prossimità, formali si stanno rivelando i proclami e gli impegni relativi al rafforzamento dell’assistenza sanitaria e sociale territoriale. A pagarne le conseguenze, come sempre, sono le realtà più decentrate e di montagna come Scanno e aggiungiamo anche Campo Di Giove. Realtà che vedono la presenza di una popolazione anziana oltre i 65 anni superiore di oltre un terzo della popolazione residente, con indici di vecchiaia di gran lunga superiori alla media nazionale e regionale”.

“Torniamo nuovamente a ripetere che non può essere la logica dei soli “numeri” a determinare il destino di un territorio e la presenza al proprio interno di servizi essenziali e determinanti per la sua qualificazione e attrattività – denuncia la Cgil -. A maggior ragione quando parliamo di un’Area Territoriale come quella della Valle Peligna, vasta, montana, orograficamente particolare e con una viabilità difficile. Ribadiamo che grave è la responsabilità di aver consentito in questi ultimi anni, nella nostra Regione, che realtà a pochissima distanza fra loro possono godere di servizi e presidi in quantità e qualità, mentre alle nostre comunità è stato negato di avere gli stessi diritti. Come Lega SPI-CGIL Lega Area Peligna ci sentiamo impegnati in questa battaglia per il rafforzamento della medicina e assistenza territoriale, in particolare per l’attuazione degli impegni derivanti dal PNRR per un nuovo ruolo dei Distretti come da DM 77/2022 e la realizzazione delle Case di Comunità , Ospedali di Comunità, COT, etc, che hanno proprio l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini equità e uniformità di assistenza e cure”.

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