
Confini messi a caso o quasi, terreni parcellizzati tra diversi proprietari e nessun capannone, dei tanti che costituiscono il cimitero del nucleo industriale di Sulmona, compreso nel perimetro.
E’ uno dei motivi, ma non il solo, per i quali le Zes (zone economiche speciali) in Valle Peligna non hanno funzionato e non stanno funzionando. A differenza di quanto sta accadendo nel resto della regione, dove sono 140 le richieste di finanziamento, con un potenziale che entro l’anno potrebbe vedere realizzati 50 milioni di euro di investimenti.
Una grande opportunità che sta passando davanti agli occhi della Valle Peligna dove, finora, una solo impresa di Pratola ha avuto accesso al credito di imposta del 50% previsto dalla misura e per un investimento di appena 50mila euro.
Bisogna muoversi e svegliarsi, insomma, se si vuole intercettare questa possibilità e cercare di far tornare le aziende sul territorio o potenziare quelle esistenti. Bisogna, soprattutto, cambiare le carte in tavola, che quelle predisposte finora (disegnate dalla precedente sindacatura), soprattutto a Sulmona, sono del tutto inutili.
Perché alle piccole e medie aziende locali che hanno difficoltà a valersi sul credito di imposta, si aggiunge l’esclusione dal perimetro, ad esempio, di grandi industrie come la Spumador e la Magneti Marelli che al contrario i crediti d’imposta potrebbero facilmente scontarli.
Così oggi, su proposta della sindaca di Pratola Peligna, Antonella Di Nino, l’assessore regionale Daniele D’Amario e il commissario Zes per l’Abruzzo, Mauro Miccio, si sono impegnati a rivedere la perimetrazione delle Zes sul territorio. Non ad ampliarla, che quello non si può, ma a spostarla: si tratta, in altre parole, di incontrare e mediare con gli imprenditori che intendono investire e di metterli nelle condizioni di farlo.
“A parte il credito di imposta – ha spiegato il commissario Miccio – quel che rende particolarmente attrattive le Zes sono le procedure semplificate: noi forniamo un’assistenza amministrativa e burocratica alle imprese, le seguiamo passo passo, le accompagniamo all’investimento. Oggi siamo a Sulmona per questo: per incontrare gli imprenditori e capire quali sono le loro esigenze”.
Fino alla fine dell’incontro, in verità, sono rimasti in pochi; ma comunque l’appuntamento organizzato in sinergia tra la consigliera regionale Antonietta La Porta e il sindaco Gianfranco Di Piero, è stato un primo (seppur tardivo) passo.
Un’occasione, anche, per rimettere al centro la vertenza Valle Peligna con la richiesta, anche questa possibile secondo l’assessore D’Amario, di un tavolo permanente sull’occupazione che è stato proposto dalla consigliera comunale Teresa Nannarone.
Per fare un cambio di destinazione d’uso al nucleo industriale di Sulmona (arap) ci vogliono anni!!! Di cosa parliamo?
Se non era per la passata amministrazione la Nannarone avrebbe fatto un tavolo permanente per capire cosa è la Zes! Almeno questa amministrazione può mettere mano a qualcosa che è stato progettato da altri…. dato che non mi pare ad oggi abbia progettato nulla…… ma non pagavano un consulente per i bandi europei o altro?….. tutti dissolti nel nulla…..
La Nannarone almeno ci ha provato a parlarne ….Brava.
La Passata amministrazione invece ?????? ne ha mai parlato ???
La Zes non è per la nostra area, non lo è mai stata.
Altre sono le possibilità ma i nostri le ignorano, non hanno la capacità di intercettare i treni che passano, non sanno relazionarsi, non hanno uno straccio di idea da proporre.
Oggi ci siamo sentiti dire che bisogna “ costruire una visione di sviluppo” ( che vor dì ?) e che bisogna aprire un tavolo…
Un tavolo che metta a sistema le opportunità
Sindaco, svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaasaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!
Come sempre il sig. Iezzi nei suoi commenti centra molto bene cosa non funziona e perché. Lo fa anche in modo garbato, al contrario di come si esprimono in molti arrivando perfino alle offese