Omicidio del carabiniere Anzini: condannato a 9 anni l’investitore

È stato condannato a 9 anni di reclusione Matteo Manzi Colombi che il 17 giugno scorso travolse e uccise Emanuele Anzini, militare dell’arma dei Carabinieri, a Terno d’Isola in provincia di Bergamo. È stata una pena esemplare quella decisa dal Gup Magliacani del Tribunale di Bergamo in quanto Manzi Colombi è stato condannato al massimo della pena, al netto dello sconto previsto per aver scelto il rito abbreviato. Il giudice ha  inoltre condannato l’imputato al risarcimento del danno a favore delle parti civili costituite ed al pagamento integrale delle spese processuali. Alla sorella di Anzini è stata riconosciuta una provvisionale di 80 mila euro. Manzi Colombi è stato condannato per tutti i capi d’imputazione ad eccezione di quello di resistenza a pubblico ufficiale, in particolare è stato riconosciuto l’omicidio colposo che con la nuova normativa risulta essere omicidio stradale e la guida in stato di ebbrezza.

La tragica notte del 17 giugno Anzini, in servizio ad un posto di blocco venne travolto dall’auto guidata da Matteo Manzi Colombi, cuoco 35enne, che aveva in corpo un tasso alcolemico di 2.97 g/l e che non si fermò all’alt intimato dall’agente, dandosi alla fuga.

Sara Anzini, figlia del militare deceduto e difesa dall’avvocato Armando Valeri, ha assistito all’intera udienza, accogliendo con favore la decisione del Gup. “La condanna – ha dichiarato Anzini – evidentemente severa, seppur accolta con soddisfazione e per quanto possa risultare apparentemente appagante, non lenisce nemmeno in minima parte il profondo dolore che provo per la perdita di mio papà. L’auspicio è che pene così tanto severe possano essere da deterrente di molti affinché evitino di porsi alla guida sotto l’effetto di alcool e sostante stupefacenti”.

8 Commenti su "Omicidio del carabiniere Anzini: condannato a 9 anni l’investitore"

  1. Condanna comunque inutile ;non romana; e che non risolverà il problema, se poco tempo orsono a Bolzano sono stati falciati anche sei ragazzi tedeschi anche molto più giovani di Anzini e con le stesse identiche modalità. La tendenza al bere smodato delle popolazioni germaniche è riportata con meraviglia anche da Tacito, ciò significa che gli antichi Romani , di natura, non bevevano così tanto come i Germani. Difatti oggi nella mappa regionale del consumo di alcool in Italia risultano in assoluto primarie le regioni del nord e più vicine al mondo germanico, mentre nel sud ,Calabria Campania eccetera il problema è molto minore. Si dovrebbe invece profilare una migliore legislazione più accurata nella prevenzione anche con l’ausilio di nuovi sostegni elettronici da rendere obbligatori nelle autovetture ed almeno per quelle persone anche in zone più a rischio e che hanno manifestato problemi con l’alcol ,dove se sei ubriaco e ti accingi a metterti alla guida, con opportuni sensori la macchina non parte .

    • Infatti un mese fa morirono padre e figlio nella strada x pettorano presi in pieno da un SUV, noi siamo al centro sud .

      • Appunto,concordi con me.A Pettorano ed in Valle Peligna ,(come in tutto l’Abruzzo montano) le popolazioni sono le più alte (rapporto Jarach) e bionde della regione perché sono massimamente di origine svedese secondo i ripopolamenti dei gastaldati Longobardi (ed in Scandinavia ancora oggi c’è il proibizionismo come ai tempi di Al Capone perché le genti ingoiano birra come le mule accaldate alla fonte).E, siccome le statistiche sul consumo di alcool in Italia sono ISTAT, si dovrebbe, nelle regioni del sud verificare il consumo paese per paese (anche i rossi aperitivi alcolici che si consumano nei bar in piazza la mattina) e comparare se nello stesso clima ed ambiente sociale la assunzione è “naturalmente” maggiore nei paesi dove è prevalente il biondismo.(per esempio a Fucino vi sono una prevalenza percentuale di discendenti di Veneti che neanche sanno di esserlo) e studiare quindi la
        ” tendenza biologica” delle abitudini. Questo ;oltreché già vi sono spiegazioni metafisiche sul fenomeno ma che riguardano la sola filosofia; potrebbe aiutare la scienza ad adottare profilassi giuridiche più valide verso il fenomeno poiché , nonostante la deterrenza di forti condanne,si ripete la debolezza della mente umana di gente incapace di controllarsi con l’alcool sino alla condizione di perdere la condizione spazio temporale e a differenza dei millenni passati ,in questo ultimo secolo si mettono dondolanti alla guida di autovetture senza ricordare poi nulla provocando i disastri che vediamo. Ciò, come per le polizze assicurative a Napoli (dove l’ISTAT certifica che si beve di meno e dovrebbero perciò esservi meno incidenti “reali” connessi con l’alcool) le autorità potrebbero avere un quadro preciso della situazione e delineare in anticipo i soggetti a rischio nelle zone a rischio ed instaurare prevenzione più stringente piuttosto che il carcere cose fatte pere poveri cristi che sbattono contro i carabinieri contro i pali contro gli alberi senza ricordarsi minimamente dove si trovavano se con il tasso alcolico 6 o 10 volte oltre il limite.

      • Ti aggiungo , ricordando proprio ultimamente un libro sui Longobardi di Pacentro che, proprio Berg Hem (Bergamo) (come le Valli Bergamasche ) è stata una zona di maggiore afflusso di queste popolazioni, ugualmente come in Valle Peligna con il gastaldato di Valva.Percio’ le connessioni da non sottovalutare ci sono.

  2. Esattamente, però con alla guida un imbecille con un indice alcolemico di 2,8 a fronte dello 0,5 tollerato dal codice della strada.
    E senza scomodare Tacito, qua bevono (e consumano sostanze stupefacenti ) in troppi, poi basta leggere la cronaca nera sui giornali per conferma di quanti “ imbecilli “ abbiamo anche al centro e al sud.
    Poi Tacito dei Germani ne parlava bene in quanto popolo sano, non ancora corrotto dalla civiltà, come i romani : «Le donne vivono in una gelosa pudicitia e non si lasciano corrompere dalle attrazioni degli spettacoli né dalle lusinghe dei banchetti». I Germani non sono gente astuta né furba (gens non astuta nec callida), perciò hanno un animo schietto e genuino (ergo detecta et nuda omnium mens). Ma, soprattutto, i Germani non sanno mentire, non sanno, come noi latini, fingere (fingere nesciunt). La loro economia ignora l’usuras e il fenus (il tasso d’interesse). In Germania nessuno ride dei vizi: Nemo illic vitia ridet.” I Germani di Tacito sono tutto quello che i Romani erano un tempo.
    Oggi, rileggendo Tacito in “Germania “, non ci si stupisce di quante cose siano cambiate. I Germani ( Tedeschi) hanno imparato a bere vino, e non solo birra, a prestare denaro e a speculare sui tassi d’interesse. Hanno imparato anche a mentire e a fingere, e sulla pudicitia delle loro donne non c’è da scommetterci.
    Tutto il mondo è paese.

    • Appunto Publio, ho risposto sopra.In Italia sta tutto scritto da millenni , I Germani bevono troppo ma non sanno fingere o mentire quindi gli incidenti stradali sono veri ,mentre secondo ISTAT i Napoletani,al contrario non bevono però sanno fingere e gli incidenti stradali sono fasulli tanto che le polizze assicurative costano il triplo.

  3. Goriorom fusibile | 15 Febbraio 2020 at 11:33 | Rispondi

    GORIOROM tu sei una persona fulminata in testa; nel senso che forse una scarica elettrica ha probabilmente attraversato i tuoi neuroni e ha fatto si che scrivi siffatte cazzate. Pensi davvero che sia il DNA a determinare un alcolista? Se così fosse confermeresti la tesi che persone come te non hanno bisogno di bere per essere fuori di melone e quindi meglio vietare la guida anche a determinati “sobri”.

    • Difatti io non ho mai avuto un incidente.stavamo solo osservando come la sola condanna non risolve molte cose, ma per evitare il ripetersi di questi brutti eventi si dovrebbe spingere anche sulla tecnologia da applicare nelle autovetture come sperando ,con il prossimo 5G ,ci possano essere degli accorgimenti sulle autovetture che riconoscono la persona ubriaca al volante e magari fermano la macchina od anche venga azionata in un futuro da una guida assistita. Poi il DNA non so neanche che cosa sia ma posso dire che l’alcolismo è sempre considerata una piaga sociale in alta Italia senza DNA e le conseguenze sono statisticamente riportate dall’ISTAT con chiare percentuali. Anzi al contrario di quello che tu dici sul DNA, se in Italia le responsabilità sono personali oggi accadde che una brava ragazza napoletana ,come la maggioranza ,e diplomata con buoni voti a scuola non appena neopatentata viene colpita da norme se non razziali certamente etnogiuridiche perché deve pagare una maggiorazione di prezzo sull’assicurazione auto accollandosi una preventiva supetassa per il solo essere napoletana senza aver mai guidato prima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*