Online e in radiofrequenza: il Polo Scientifico apre le porte agli studenti del futuro

Una trasmissione, anzi due, dal sapore di Open Day per il Polo Scientifico che raggruppa il Liceo Scientifico “E. Fermi” di Sulmona, l’Istituto Industriale “L. Da Vinci” di Pratola Peligna e i due Istituti Tecnici “De Nino” e “Morandi”.

Sul canale You Tube del Polo domani, domenica 23 gennaio, e lunedì 24, si apriranno virtualmente le porte a tutti coloro che sono in procinto di scegliere il proprio indirizzo di studio per il prossimo anno scolastico. A presentare la scuola, le attività e i progetti saranno gli stessi studenti in diretta video e sulle frequenze di “Radio Iperbole”, emittente del Polo Scientifico. L’appuntamento per la trasmissione “Ed ecco a voi…il Liceo Fermi” è in programma alle 16:30 di domani, mentre quella per gli Istituti (“Scopriamo un mondo fantastico”) verrà trasmessa alle 17:30 di lunedì.

7 Commenti su "Online e in radiofrequenza: il Polo Scientifico apre le porte agli studenti del futuro"

  1. Secondo quel che si dice in giro è mille voglie meglio il classico!

    • Genitore soddisfatto | 22 Gennaio 2022 at 20:43 | Rispondi

      Non so se sia migliore dello scientifico; il liceo classico Ovidio è una scuola seria e concreta che non usa millantare posizionamenti in graduatorie nazionali e non fa vaghe promesse.
      Non ha necessità di autocelebrarsi in quanto il successo dei diplomati del classico di Sulmona nelle varie facoltà, anche scientifiche, sono una dimostrazione dell’elevato qualità della formazione.

  2. Concetta Di Prospero | 22 Gennaio 2022 at 18:41 | Rispondi

    Io credo che un ragazzo debba scegliere a seconda delle proprie attitudini e predisposizioni; fondamentalmente. Questa gara ai primi della classe (l’antinomia Classico-Scientifico) non è degna del XXI secolo. Ciò risulta evidente anche considerando l'”ibridazione” oramai di tutti i percorsi: le lingue, il diritto, l’informatica, i potenziamenti matematici e/o sportivi impazzano ovunque. La verità è che un poco si perde l’elezione e la specificità dei percorsi, per quanto sicuramente l’approccio al mondo lavorativo sia più realistico. La passio rischia di perdersi.
    Tutti facciamo e proponiamo di tutto di PIÙ
    Ma… “lo studente che studia” a che punto sta?
    I fallimenti invasi etc non sono solo e tanto colpa della DDI (volgarmente detta dad) ma della ridotta applicazione alle materie da parte dei discenti (intendo a casa il pomeriggio)
    Nessuna scuola (né la nostra né le altre) può infondere la scienza.
    Prof.ssa di Italiano e Latino
    Concetta Di Prospero
    Sulmona

    • Ha ragione lei ma perché lo studente dovrebbe impegnarsi più di tanto nello studio quando le valutazioni vengono fatte non più con i compiti in classe e le iterrogazio ma sulla base di lavori di gruppo svolti a casa.
      La responsabilità è quindi anche di voi insegnanti!

  3. Mi chiamo Antonio | 22 Gennaio 2022 at 21:23 | Rispondi

    … sicuramente i “discenti” il pomeriggio si applicano poco o nulla… ( a proposito per “ discenti” leggasi studenti) … nonostante proponete e fate di tutto di più… e se fosse proprio questo il problema visto che non sanno più né leggere, né scrivere e né far di conto… è cronaca recente che all’ultimo Concorso per magistrati su 1.532 compiti scritti esaminati solo 88 sono stati ritenuti idonei, e che come già visto in passato, la tendenza è non saper scrivere e mancare anche delle più minime basi della grammatica… e stiamo parlando di laureati magistrali con dottorato di ricerca in materie giuridiche.
    Per non parlare delle “ interviste” di cultura generale fatte ai neodiplomati… meglio stendere un velo pietoso.
    Se in tutti i concorsi pubblici ripristinassero il Tema come prova scritta al posto dei Quiz a risposta multipla… per trovare gli idonei vincitori ci toccherà estrarli a sorte.
    Allora, alla fine della fiera, forse la colpa non può essere addebitata solo ai famigerati “ discenti”…
    O no?

  4. Ha ragione lei ma perché lo studente dovrebbe impegnarsi più di tanto nello studio quando le valutazioni vengono fatte non più con i compiti in classe e le iterrogazio ma sulla base di lavori di gruppo svolti a casa.
    La responsabilità è quindi anche di voi insegnanti!

  5. Concetta Di Prospero | 22 Gennaio 2022 at 22:22 | Rispondi

    Il lavoro a casa eventualmente può essere un quid plus valutativo, un momento per consentire gli approfondimenti e l’organizzazione autonoma dello studente: bisogna dare un poco di fiducia, non credo che il mitra spianato sia l’unico sistema per non incappare in errori docimologici. I ragazzi ci sorprendono svelandosi, con percorsi anche originali e personali. Non esiste solo il copia ed incolla…
    Tuttavia, convengo con chi mi onora di commentare, la valutazione in presenza resta il momento fondamentale di “raccolta” e di deposito dei risultati.
    Non si può prescindere secondo me da interrogazione e compito o comunque da consegne svolte non in differita ma in presa diretta.
    Grazie ancora per l’interesse ed i commenti suscitati.
    Prof.ssa Concetta Di Prospero

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