“Opera strategica”, il governo avverte sul gasdotto. Ma la battaglia continua

Non hanno ottenuto l’annullamento, ma in compenso la riunione convocata oggi dalla Presidenza del consiglio dei ministri per superare il diniego all’intesa sul gasdotto Snam è stata considerata come interlocutoria. Ciò vuol dire che ci vorranno ancora due riunioni ufficiali perché il governo si pronunci definitivamente sull’opera.

Il sentiero, però, sembra essere tracciato per il “tubo”, nonostante il Comune di Sulmona, quello di Pratola e la Provincia (rappresentata dal consigliere Maurizio Proietti), abbiano evidenziato ad oggi l’assenza di uno studio sulla risposta sismica per l’opera. Uno studio che hanno detto di voler fare dopo il progetto esecutivo che, ha contestato l’assessora Catia Di Nisio anche nella sua veste di geologa, “non ha senso su un tracciato così lungo e diversificato. Lo studio va fatto prima e non dopo, anche perché a Sulmona abbiamo la ricostruzione al palo per le verifiche della microzonizzazione sismica di terzo livello e qui non ci si cura di un’opera che interessa le principali faglie attive dell’Appennino”.

Dal governo, però, non sembrano recepire troppo le contestazioni che arrivano e, oggi, nel corso della riunione, seppur informale, è uscita quella parolina che, nel caso della centrale, ha tagliato la testa al toro: strategicità dell’opera.

La guerra in Ucraina, d’altronde, non poteva che fare da amplificatore alle mire di Snam, anche se il sindaco Di Piero ha fatto notare che il gasdotto non serve per l’approvvigionamento, ma per la distribuzione e come la rete attuale sia più che sufficiente a soddisfarla.

Le carte le hanno fornite i comitati per l’Ambiente, che hanno smentito anche la teoria del “picco giornaliero”, raggiunto e superato il 6 febbraio del 2012 senza problemi con l’attuale infrastruttura.

La strada è lunga e difficile e la predisposizione degli interlocutori non è accomodante: la questione dell’impatto archeologico a Case Pente, ad esempio, è stata subito archiviata perché si tratta della centrale (già autorizzata) e non del gasdotto che era argomento all’ordine del giorno.

Imbarazzante poi la posizione della Regione, che alla riunione ha delegato un funzionario del Genio civile, anziché assumere una posizione politica: “A dir poco scandaloso è stato il comportamento della Regione Abruzzo che ha delegato a rappresentarla un funzionario del genio civile – denunciano i comitati – che ha dimostrato di  non conoscere il problema e che si è limitato a dire che il metanodotto è ‘strategico’, senza minimamente citare le numerose delibere di contrarietà e quindi di negazione dell’intesa con lo Stato, adottate dalla giunta regionale presieduta da Luciano D’Alfonso e come delegato all’ambiente Mario Mazzocca”.

“La battaglia continua” chiosano, ma non sarà una battaglia facile.

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