Organico Ata ridotto all’osso nell’aquilano, i sindacati indicono la mobilitazione

La situazione del personale Ata all’interno delle scuole della provincia dell’Aquila diventa ogni giorno più critica. Le carenze, che fino allo scorso anno furono colmate dall’organico Covid, sono sempre più evidenti e l’organico è palesemente sottodimensionato in tutte le istituzioni scolastiche della provincia. Una fase critica che ha spinto le organizzazioni sindacali FLC CGIL, Uil Scuola, Snals Confsal della provincia dell’Aquila ad annunciare la mobilitazione per denunciare la drammatica situazione che le istituzioni scolastiche si trovano ad affrontare.

Come prima azione di contrasto, le organizzazioni sindacali hanno invitato i lavoratori e le lavoratrici a partecipare ad un presidio davanti alla Prefettura della Provincia dell’Aquila, in Corso Federico II, il giorno 7 novembre 2022 alle ore 12,00.

“Nonostante ripetute richieste di posti in deroga da parte dei Dirigenti e delle Dirigenti scolastiche – scrivono i sindacati – , gli uffici continuano ad applicare la cieca politica del contenimento della spesa anche a fronte di situazioni emergenziali ormai diffuse, seppur con connotazioni diverse, a seconda del tipo di complessità. Ci si trincera dietro all’applicazione di parametri nazionali che denunciamo da tempo essere inadeguati alla complessa realtà delle aree interne. Il venir meno del cosiddetto ‘organico covid’ ha fatto esplodere la difficoltà di carenze di organico strutturali che esso aveva in qualche modo tamponato. La complessità variamente articolata della nostra provincia, le piccole scuole delle aree interne ma anche le grandi scuole nei MUSP, l’edilizia scolastica fatiscente, inadeguata, provvisoria così come i pochi nuovi edifici che hanno spazi enormi aumentano la necessità di molte più unità di organico di personale ATA, in primo luogo ausiliario, ma anche amministrativo. Gli Uffici Scolastici non comprendono la criticità e si nascondo dietro ai numeri. Chiudono ogni relazione con le nostre organizzazioni sindacali non rispondendo, non condividendo e non informando se non in maniera e misura inadeguata”.

“Abbiamo il dovere di difendere il lavoro del personale della scuola – si legge nella nota – chiamato a svolgere orari di servizio fuori da ogni norma contrattuale, spesso arrivando al doppio turno, senza alcuna pausa, oppure aumentando l’orario settimanale attraverso ore di straordinario che diventa ordinario. Entrambi le misure non trovano ragione normativa e contrattuale, ma sono l’unica possibilità che le istituzioni scolastiche hanno per garantire il servizio ossia la regolare copertura del tempo scuola”.

“Abbiamo provato l’interlocuzione con gli Uffici Scolastici – concludono i sindacati -, ma abbiamo davanti a noi un muro di gomma. Non abbiamo più risposte e, quando ci sono, sembrano voler accontentare per mettere a tacere, come nel caso dei 16 posti in deroga a fronte di 47 scuole e di richieste da parte di ognuna di esse ben maggiori. 16 posti assegnati senza alcun criterio oggettivamente valido e senza alcun confronto sindacale, come da noi richiesto”.

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