Orsa Pro Natura Peligna: “Includere Case Pente nella zona di protezione del Parco Nazionale”

Una grave lacuna, nella protezione dell’Orso e naturalmente di Flora e Fauna protette, è presente nella zona Sud di Sulmona e Valle Peligna: un’area limitrofa a ben tre Zone Speciali di conservazione facenti parte della Rete Natura 2000 di cui è Gestore il Parco Nazionale della Maiella. A dirlo è l’Associazione “Orsa Pro Natura Peligna”, da sempre in prima linea nella lotta per la protezione dell’orso. Trattasi di un territorio di circa 5,5 Km compreso tra la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) “Monte Genzana” a Ovest e due Siti di Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Parco Nazionale Maiella”, coincidente con il perimetro del Parco, e Zona Speciale di Protezione “Maiella” (ZSC) a Est.

L’Associazione “Orsa Pro Natura Peligna” ha presentato richiesta ufficiale ai Comuni di Sulmona, Pacentro, Pettorano e Cansano di porre rimedio a questa lacuna mediante la richiesta di inclusione di questo territorio nella Zona di Protezione “C” del Parco Nazionale della Maiella. Finora solo il Comune di Sulmona ha accolto la sollecitazione approvando una delibera di Giunta inviata alla Sede del Parco Maiella, e si appresta a sottoporre al Consiglio Comunale l’approvazione di una Delibera di Consiglio, indispensabile per l’iter legislativo previsto, da inviare a Regione Abruzzo e Parco Nazionale della Maiella.

E’ cosa nota ormai e documentata che questo territorio è zona di espansione dell’Orso Bruno Marsicano. La presenza dell’Orso nella località Case Pente è sempre stata testimoniata dai coltivatori locali, che vedevano depredate le loro arnie nel periodo estivo-autunnale; negli ultimi 20 anni le frequentazioni si sono intensificate. Nella Relazione del Direttore del Parco della Majella del 30 ottobre 2019 si afferma che i dati del monitoraggio sulla specie condotti dal personale afferente al Parco Nazionale della Majella, ai Carabinieri Forestali e alla Regione Abruzzo, effettuati nell’ambito della “Rete di monitoraggio dell’Orso bruno marsicano” istituita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, hanno dimostrato inequivocabilmente l’importanza dell’area come sito di alimentazione, in particolare nei mesi estivi e in quelli precedenti il periodo di letargo. I dati dei collari Gps posizionati su orsi catturati dal personale del PNM e quelli della analisi del DNA su campioni biologici rinvenuti nell’area hanno evidenziato come diversi orsi , maschi, ma anche femmine riproduttive con cuccioli, utilizzino sistematicamente, ogni anno, i numerosi alberi da frutto e gli arbusti ricchi di bacche presenti nell’area.

Nel documento “ Relazione sullo stato dell’areale dell’Orso bruno marsicano” del 28.11.2020, sottoscritto dai Direttori del Parco Majella dott. Luciano Di Martino, dal Direttore del PNALM dott. Luciano Sammarone e dal Direttore della Riserva Regionale Genzana Alto Gizio dott. Antonio Di Croce, si riportano le conclusioni dello studio del PATOM ( Piano di Azione nazionale per la Tutela dell’Orso bruno Marsicano, studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente in qualità di coordinatore dell’ Autorità di Gestione del PATOM), “Aggiornamento della cartografia di riferimento del PATOM su presenza e distribuzione potenziale dell’orso bruno marsicano dell’Appennino Centrale”.

Il PATOM, infatti, ha individuato un territorio nell’Appennino Centrale, esteso dal Parco del Matese a quello dei Sibillini, nel quale l’habitat idoneo potrebbe consentire la vita almeno di 70 femmine e a oltre 200 orsi complessivi. E’ questo l’orizzonte futuro per evitare l’estinzione dell’Orso bruno marsicano. E’ evidente che la strategia del PATOM sta trovando in questi territori una delle conferme più importanti, con la presenza stabile di alcune femmine fuori della core area storica del PNALM. A dimostrazione della valenza di queste aree di presenza non più sporadica ed occasionale (ma di presenza stabile e di passaggio, in alcuni periodi dell’anno), come quello della località “Case Pente”, i dati in possesso della Rete di Monitoraggio Orso bruno marsicano di Abruzzo e Molise, istituita dal Ministero dell’Ambiente, dimostrano e confermano il trend registrato negli ultimi anni, dal momento che anche nel corso del 2020, nei mesi di ottobre e novembre, diversi individui di orso, tra cui una femmina F 1.99 (individuata tramite analisi genetica e ideotrappolaggio), hanno frequentato il sito in questione compreso nei territori di Sulmona e Pacentro, attirati dalle abbondanti risorse trofiche disponibili. L’orsa F 1.99 ha inoltre predato diversi animali da cortile presenti nell’area e ha utilizzato il corso del F. Vella come area di rifugio. I dati confermano che nel corso del 2019 ben 5 differenti individui di Orso bruno marsicano hanno utilizzato l’area durante il periodo estivo. La Relazione ribadisce che l’area è sempre stata utilizzata negli anni dagli orsi che vivono abitualmente nel Parco Nazionale della Majella e l’aumento notevole nel numero di individui che frequentano il Parco, registrato in maniera scientifica e sistematica a partire dal 2012, con oltre 15 diversi individui e almeno 3 femmine riproduttive, ha determinato un utilizzo sempre più significativo del territori in oggetto da parte di questa specie ad altissimo rischio di estinzione.

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