
Il voto è arrivato tra l’aumento della Tari e l’approvazione del piano triennale dei Lavori Pubblici: nel piccolo centro di Pescasseroli è stata issata la bandiera palestinese nella sede istituzionale del consiglio comunale che, il 31 maggio scorso, ha riconosciuto formalmente lo Stato palestinese invitando il governo italiano a fare altrettanto. Un piccolo gesto politico che sicuramente non cambierà le sorti di un massacro che dura ormai da oltre seicento giorni e che finora non si è fermato davanti a ben più illustri appelli. L’ultimo quello del Presidente della Repubblica Mattarella.
E c’è chi, probabilmente, sorriderà di questo ordine del giorno, eppure il fatto di aver portato in consiglio la mozione (sostenuta anche dall’opposizione) ha un valore profondo per questo e tutti gli angoli del “Mondo a parte”.
Perché in un Paese dove nel giorno della Festa della Repubblica, c’è chi affigge manifesti nostalgici della monarchia (come accaduto ieri a Sulmona), dove si candidano al consiglio comunale giovani che ritengono il 25 aprile “il giorno in cui i vili si trasformarono in eroi” e dove un sottosegretario di Stato definisce “laidi” i suoi avversari politici (sempre in quel di Sulmona, Andrea Delmastro Delle Vedove), c’è forse bisogno di recuperare la misura delle cose e dell’umanità. Della politica.
E’ un limite diffuso nella provincia quello di pensare che “i veri problemi sono altri” e non è un caso che ci sia stato chi, sotto l’annuncio del Comune di Pescasseroli, ha paragonato le strade di Gaza con quelle che collegano i Colli Bassi.
In questo la campagna elettorale di Angelo Figorilli a Sulmona, seppur intrisa di tanti errori e tanti limiti, seppur perdente, ha avuto il merito di elevare il dibattito e risvegliare le coscienze degli elettori. La disaffezione alla politica e quindi al voto, che la settimana scorsa ha fatto segnare un’altra emorragia di quasi 4 punti percentuale a Sulmona, è figlia anche di questo provincialismo di bottega, che ritiene che il mondo sia davvero a parte, che una buca in via Patini o a Colli Bassi, sia anche solo ironicamente paragonabile al dramma palestinese.
La consapevolezza dell’appartenenza non è solo quella che ci lega alla comunità locale, ma anche quella di essere attori del disegno della società tutta.
Altrimenti viaggeremo su strade lastricate nel paesotto ed inciamperemo rovinosamente in quelle dell’umanità.
Evidentemente c’è un tale corto circuito mentale in chi presiede il comune di Pescasseroli da doversi imporre – ipso facto – lo scioglimento della giunta e la nomina di un commissario prefettizio tanto quanto si fa per quelle giunte in cui è accertata l’infiltrazione mafiosa.
COSA DIAVOLO C’ENTRA UN COMUNE CON LA GUERRA ISRAELO-PALESTINESE?
SONO STATI ELETTI PER QUESTA PAGLIACCIATA O PER AMMINISTRARE AL MEGLIO IL PROPRIO COMUNE?
Per rappresentare la posizione italiana su qualunque questione estera c’è un governo appositamente eletto ed un ministero appositamente dedicato. Chiunque altro, in qualsiasi istituzione della Repubblica, dedica anche un solo minuto del proprio lavoro a cose che non gli competono, sta rubando il proprio stipendio e va allontanato.
E aggiungo un’altra considerazione: quando un anno e mezzo fa gli Azeri hanno operato la pulizia etnica degli Armeni nel Nagorno-Karabakh, quando i Turchi massacrano i Curdi in casa propria e oltreconfine (in Siria), quando il governo cinese annienta la minoranza Uigura, l’Etiopia massacra i Tigrini, il Sudan le minoranze cristiane nel Darfur, il Pakistan massacra i Baluci (dopo averne occupato il Belucistan).. dove erano e dove sono gli idealisti che impropriamente occupano gli scranni nel comune di Pescasseroli?
E dove erano e dove sono “Il Germe” con Grizzly e la loro banda di esagitati idealisti?
c’è una guerra che non si può vincere: quella contro l’ottusità e l’ignoranza. Mi arrendo di fronte a Lei Mingaver
99 volte su 100 sono in disaccordo con Mingaver, ma questa volta non posso che concordare.
Mi chiedo come mai la questione palestinese stia così prepotentemente nei pensieri di certi italiani rispetto ad altrettante questioni di quotidiana violenza perpetrate ai danni di altre popolazioni con pari dignità.
Sarà che gli ebrei continuano a stare sulle palle di qualcuno?
A volte mi chiedo: e se fosse l’Italia a cadere in disgrazia avrebbe la stessa sollecita, insistente, pressante solidarietà del popolo palestinese?
Mah, ne dubito fortemente.
L’ISPIRAZIONE nello scegliere Israele, piuttosto che altri e ancor di più citati Paesi degni anch’essi di attenzione, è da ricondurre alla storia che ha alle spalle il popolo di Israele, nei trascorsi millenni e nel recente passato e dal destino simile fino al termine della 2a guerra mondiale, per poi passare dall’altro lato partendo dalla costituzione dello Stato di Israele nel 1948 e dai suoi atti bellici a seguire.
Da vittima a carnefice!
Quindi questo sarebbe sufficiente per preferire la causa palestinese a tutte le altre?
Non mi sembra molto coerente. La sopraffazione va condannata sempre e comunque senza condizioni o giustificazioni.
Forse no.
Quindi è preferibile l’indifferenza?
Nella sofferenza di un bambino che muore lentamente di fame, da cristiani, quali ci proclamiamo, o da genitori, se lo siamo, non sarebbe giusto vedere esclusivamente quell’assurda sofferenza inflitta ingiustamente, prima della nazionalità, per mostrare una benché minima solidarietà?
Al contrario, é proprio per la considerazione che si ha verso Israele di qualcosa di diverso, rispetto alle autocrazie o alle dittature, che ci si aspetterebbe un maggior rispetto del Diritto, che pure nelle azioni di guerra dovrebbe essere rispettato per i civili inermi.
Quindi tutti i santi giorni dobbiamo stigmatizzare Israele che da perseguitato diventa persecutore mentre lasciamo in pace i carnefici di tutto il mondo che sono stati tali che sono tali e che saranno sempre tali.
Ma che ragionamento è…
Cosa mai avrà detto Mingaver di così ottuso e ignorante?
Cosa c’è di male nel mostrare un minimo di solidarietà verso un popolo che soffre?
Potrei propinarle lo stesso facile benaltrismo al contrario.
Come mai da bravi cristiani, tutti Dio, Patria e Famiglia, quali siamo in Italia, non riusciamo neppure più ad indignarci di fronte alle atroci sofferenze di bambini e anziani, che quotidianamente ci vengono mostrate?
Allora non mostriamoci
neppure impropriamente e ipocritamente cristiani, quando le sofferenze riguardano bambini o anziani della nostra nazionalità.
Evitiamo qualsiasi forma di partecipazione alla sofferenza altrui e restiamo cinici e indifferenti anche quando la sofferenza, riguarda italiani o europei.
Altrimenti, seguendo il suo ragionamento, siamo solo degli ipocriti e dei farisei.
Perché in queste circostanze, mi sembra che la politica tutta, si prodighi e perda del tempo utile, nel mostrare vicinanza e partecipazione.
É falsa anche quella partecipazione, così evidentemente “sbandierata” visto che dipende esclusivamente dalla nazionalità dei sofferenti?
Certo una bandiera non risolve nulla ma almeno non è un briciolo di umanità e quindi, di cristianità.
La tanto rivendicata cristianità che dovrebbe renderci “migliori” degli altri.
*almeno é un briciolo…
Nessuno vuole negare la solidarietà ad un popolo che soffre, ma facciamolo anche con tutti gli altri, non le pare?
Sono più che certo che se questa iniziativa fosse stata presa da un DIVERSO cOMUNE della pROVINCIA, ne sarebbe stato ultra orgoslioso ed entusiasta.
Ha proprio ragione sig. Mingaver, da domani non mi preoccuperò di buttate la carta nell’apposito cestino (d’altronde il netturbino lo pago); se incontro una persona in difficoltà non mi fermo nemmeno (d’altronde ci sono le forze dell’ordine che pago); se una persona si sente male non chiamerò il 118 (d’altronde mica posso sostituirmi a un servizio che già pago).
Se tutti mettessero in atto la sua “filosofia” il mondo sicuramente sarebbe molto “meglio assai”!!!
Certo!
Perché perdere tempo a chiamare l’ambulanza per una persona che vediamo stare male?
Perché perdere tempo per fare quel minimo gesto di solidarietà?
Ci penserà qualcun altro.
E poi, chissà quante altre ce ne sono, che si stanno sentendo male nello stesso momento!
Mica possiamo risolvere tutti i problemi del mondo!
Il perché si riesce poi a capire, solo nella malaugurata ipotesi di nostra necessità.
Scusa, dove lo trovo il “mansionario” del bravo amministratore? CAPISCI che è quello che devono fare se espresso dalla volontà dei propri elettori? Leggermente egoista mi pare
Bell’ articolo …….Ha Fatto bene il comune di Pescasseroli !
I
… che tranvata che hanno preso… e 5 anni sono lunghissimi da passare… e l’exstraterrestre che “ ha avuto il merito di elevare il dibattito e risvegliare le coscienze degli elettori” non ha convinto nessuno elettore, seppur intriso di provincialismo di bottega, visto la batosta rimediata…
Cambiate disco… che questa musica ha stufato.
Almeno il postare in un appropriato articolo
Ma che disco stai ascoltando?🤣
Ti consiglio di rileggere bene l’articolo.
@SalviamoSulmona | 3 Giugno 2025 at 13:48
Per me si!
E lo stesso esempio potrei farlo per lo scontro bellico dell’Ucraina con la Russia.
Cioè?
Cioè come ci sono amministrazioni che “prepotenetemente” appoggiano l’Ucraina, non vedo perchè non debbano essercene altre che altrettano “prepotenetemente appoggino la Russia.
Ho visto un Grizzly giustamente sparire con la coda tra le gambe…
Senza divagare troppo, si badi bene che io ho posto due questioni:
(1) una questione di competenze e continuo a sostenere (senza che nessuno abbia ribattuto sul punto) che è un vero e proprio “pisciare fuori dal vaso” il fatto che il comune di Pescasseroli dedichi anche un solo minuto istituzionale alla guerra israelo-palestinese: SEMPLICEMENTE, NON GLI COMPETE!
Gli amministratori di tal borgo potranno pur avere al riguardo una propria posizione ma che se la vadano ad esprimere a casa propria o, se vogliono, sui propri profili personali quando rincasano dal proprio lavoro in municipio! Non sono stati eletti – e non sono pagati! – per cianciare del più o del meno con “la carta intestata” del comune!
(2) una questione di coerenza. Se un’ amministrazione impropriamente si affligge per ciò che avviene in Palestina, lo deve fare coerentemente per ogni causa simile. Espongono la bandiera palestinese? E allora espongano la bandiera del Kurdistan, dell’Armenia, del Tigrai, del Belucistan, del Saharawi.. di ogni terra in cui si è perpetrato o si sta tuttora perpretando – nel generale silenzio – un analogo genocidio o analoghe violazioni dei diritti umani.
Grizzly ci sei? (O ci fai?)
Lo stesso si potrebbe argomentare sul Paese Italia.
Perché il nostro Paese partecipa attivamente e con informazione e attenzione costante alle “problematiche” di alcuni Paesi e si mostra totalmente disinteressato e non ci informa costantemente, su tutto quel che di brutto accade in
altri?
Problemi infatti, di cui quasi tutti, siamo completamente all’oscuro.
Chi decide che la sofferenza di un popolo ci compete come nazione e quella di tutti gli altri Paesi sofferenti no?
In diversi comuni italiani, per ricordare l’orrore del 7 Ottobre, sono state esposte bandiere israeliane.
Secondo lei, quei sindaci, non avrebbero dovuto farlo o per essere nel giusto, avrebbero dovuto mettere vicino a quelle, anche le bandiere del Kurdistan, dell’Armenia, del Tigrai, del Belucistan, del Saharwi…?
1) Ti ho chiesto di dimostrare quali sarebbero i compiti codificati di un amministratore locale. Tu rispondi che nessuno ha ribattuto sul punto. Allora ripeto: un amministratore non ha tra i suoi doveri il dover rappresentare il pensiero dei propri cittadini? Ti sembra strano che per i cittadini di Pescasseroli sia importante manifestare la propria contrarietà nei confronti di Israele e solidarietà per gli abitanti di Gaza e per il popolo palestinese?
… e quella dell’Ucraina ?
1) Ti ho chiesto di dimostrare quali sarebbero i compiti codificati di un amministratore locale. Tu rispondi che nessuno ha ribattuto sul punto. Allora ripeto: un amministratore non ha tra i suoi doveri il dover rappresentare il pensiero dei propri cittadini? Ti sembra strano che per i cittadini di Pescasseroli sia importante manifestare la propria contrarietà nei confronti di Israele e solidarietà per gli abitanti di Gaza e per il popolo palestinese?
Il compito codificato di un “amministratore locale” è amministrare il luogo: lo dice anche il termine stesso! E credo che da qualche parte, nel diritto amministrativo, siano ben codificati quei doveri (oltre che i diritti) dell’amministratore locale che Lei mi chiede di enunciare qui!
Un regolamento certamente c’è e di sicuro l’ “amministratore comunale” (alias Sindaco, alias Giunta) non ha il compito di “rappresentare il pensiero dei cittadini” (come Lei, caro “Uncuorecelhai?”, scrive) su questo o su quell’argomento che non afferisca all’amministrazione del proprio territorio.
Anche perché, per concludere, come farebbe l’amministratore a sapere se il reale pensiero dei propri concittadini sui più disparati argomenti?
Siamo sicuri, per fare un esempio, che nel momento in cui espone uno striscione pro-Russia o pro-Ucraina o pro-nucleare o anti-nucleare o pro-questo o anti-quello l’amministratore stia realmente rappresentando un sentimento di tutti i suoi amministrati, nessuno escluso?
Il balcone del municipio, caro “uncuorecelhai?”, non è una bacheca del sindaco e le uniche bandiere che hanno diritto di starci sono quelle del comune, dell’Italia e dell’Unione Europea. Punto.
Ogni altra esposizione è abuso (di un cattivo amministratore).
Le è chiaro adesso?
Quindi sbagliano più o meno, tutti i sindaci d’Italia…
A chi è permesso e a chi no…
https://news-town.it/2025/01/30/affari-pubblici/il-sindaco-biondi-accoglie-a-laquila-lambasciatore-israeliano/
Quindi seguendo la logica secondo cui, un sindaco deve mostrare la stessa attenzione verso tutti i Paesi del mondo, ora bisognerebbe accogliere anche tutti gli altri ambasciatori.
Il messaggio è un altro!
Ci sono “simpatizzanti” di diversi fronti e ovviamente in tutti gli ambiti.
Il problema è che c’e chi dice che, nello specifico, le amministrazioni se ne dovrebbero tenere fuori.
Il classico “due pesi e due misure”.
Non so, caro “temp”, se quando parla di “simpatizzanti” e di “due pesi e due misure” fa riferimento specifico a qualcuno (o magari proprio a me specificatamente).
Per quanto mi riguarda, comunque, non sono simpatizzante di nessuno e ritengo che ogni amministratore abbia diritto di aver in cuor suo una propria simpatia (si spera supportata da serie e razionali considerazioni politiche, sociali, storiche ecc. e non da becero tifo da hooligans) per questa o quella fazione; ma – ripeto – non ha alcun diritto di rappresentare la propria simpatia (ancorché condivisa dalla maggioranza della giunta o dei concittadini) fin quando egli sta rivestendo una carica pubblica che non ha attinenza alcuna con la questione per la quale si esprime (impropriamente) a nome della cittadinanza.
Per meglio chiarire: sbagliano i sindaci che ricevono gli ambasciatori (come Biondi, sindaco dell’Aquila, con l’ambasciatore israeliano) laddove non vi sia un evidente (e improbabile) necessità del territorio che amministra, e sbagliano i sindaci che espongono bandiere (qualunque bandiera) o striscioni non attinenti al ruolo e al territorio.
Ripet ancora una volta: il balcone del Municipio non è la bacheca di nessuno, né del sindaco, né della cittadinanza.
Vi sono altri luoghi e altri strumenti per render pubblica la propria posizione personale.
Mingaver, l’errore, perché di errore si tratta, é quello di credere che un’amministrazione comunale esaurisca il proprio ruolo sul piano amministrativo. Una deliberazione consiliare, a maggior ragione se all’unanimità, può avere un forte significato simbolico e politico, indipendentemente dalla competenza per materia. Tu immagini che l’amministrazione comunale sia un consesso di burocrati nel vuoto, pagati per fare provvedimenti amministrativi. È una concezioene agghiacciante e infantile dei sistemi collettivi, ottusa.
Gliela faccio più semplice di quanto è e senza perdersi in tante parole!
Se i vari Prefetti, non hanno “richiamato all’ordine” i Sindaci “non rispettosi dell’ordinamento” ci sara un suo perchè!
Credo che i prefetti, caro “temp”, non abbiano “richiamato all’ordine” nessuno, né a Pescasseroli né altrove, perché il gioco non ne vale la candela e Lei può immaginare il bailamme che ne verrebbe fuori se un prefetto sol solo accennasse a “richiamare all’ordine” un sindaco che espone la bandiera palestinese.. A che pro, alla fine?
È un abuso e certamente lo si lascia correre ed è saggia decisione.
D’altronde, se un sindaco volesse esporre la bandiera (poniamo) della Juventus che cosa mai dovrebbe fare il prefetto? Probabilmente lo compatisce in silenzio e, per un giorno o due, tollera tale stravaganza; poi – presumo – gli invierà una mail ma prima che lo destituisca (quand’anche ne avesse il potere) o che gli mandi i carabinieri in Municipio ce ne vorrà, fortunatamente.
Se abuso è deve condannare anche il comportamento del Prefetto nei suoi commenti.
Di più, ne va incolpata tutta la filiera istituzionale,fino alla testa.
Se giustizia va fatta, va fatta per tutti.
Non può fare due pesi e due misure.
Faccia lei un esposto!