“Parchi come Enti anonimi. Troppo personale in eccesso”, allarme della Cgil L’Aquila

Tutelare i lavoratori dei Parchi Nazionali, soprattutto quella parte di personale fuori pianta organica che popola ogni ente parco. Queste sono le basi su cui verte l’Assemblea Sindacale Cgil delle lavoratrici e dei lavoratori degli Enti Parco Nazionali d’Abruzzo, tenutasi nella giornata presso la Sede del Parco della Maiella nella splendida cornice dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone a Sulmona.

La FP Cgil L’Aquila ha etichettato i vari Parchi quali Enti anomali a causa del gran numero di lavoratori non previsti in pianta organica, ma che continuano ad essere protagonisti della vita istituzionale dei parchi. Una situazione insostenibile, a detta della RSU, poiché ogni qualvolta un lavoratore cessa il proprio rapporto di lavoro, non c’è possibilità di sostituirlo con una procedura concorsuale ma quel posto di lavoro viene cancellato.

“Il nuovo contratto collettivo, che prevede sviluppi di carriera per competenze professionali progressivamente acquisite negli anni anche in deroga a principi generali, risulta un utopia per il personale delle Aree Protette ancorate a piante organiche rigide frutto di tagli trasversali operate da politiche di spending review”, spiegano i componenti della Rsu

Presenti, oltre la RSU CGIL dei Parchi, Paola Puglielli – Segretaria Regionale FP CGIL, Florindo Oliverio – Segretario Nazionale FP CGIL, Vincenzo Malatesta Coordinatore Nazionale Parchi FP CGIL e Anthony Pasqualone -Segretario Generale FP CGIL Provincia dell’Aquila.

1 Commento su "“Parchi come Enti anonimi. Troppo personale in eccesso”, allarme della Cgil L’Aquila"

  1. Per quanto mi riguarda è per come sono gestiti per me potrebbero tranquillamente chiuderli. La politica di taluni parchi e’ il NO a prescindere frutto di un estremismo ambientale o pseudo tale di radical chic da salotto. Dovrebbero fare corsi di preparazione nei parchi del nord Italia dove si consente lo sviluppo turistico economico nel rispetto e nella tutela ambientale. Esempio do estremismo estremo il parco del gran sasso che a quota 2.200 pur essendo presente un piano d’area blocca a prescindere la realizzazione del piano di sviluppo impianti di risalita campo imperatore. A loro auguro di essere mandati a casa e dover iniziare davvero a lavorare confrontandosi con un mondo produttivo e le sue regole…. finirebbero dopo un mese a chiedere il reddito di cittadinanza… Mah….

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