Partenza del raddoppio ferroviario dalla Marsica. La proposta dei consiglieri di minoranza

Un’inversione del progetto del raddoppio ferroviario Roma – Pescara per farlo partire dalla Marsica. Questa la proposta avanzata ieri in commissione vigilanza riunitasi con i comitati cittadini e “per la prima volta dopo sette mesi” con RFI, come riferiscono il consigliere del Partito Democratico Antonio Di Marco e il presidente della stessa Commissione Sandro Mariani.

“Far partire il raddoppio della linea ferroviaria dalla Marsica verso Roma avrebbe meno impatto che nei lotti che vanno dalla costa al Morrone” spiegano i consiglieri PD sottolineando come “la proposta sia stata accolta con attenzione anche dai colleghi di maggioranza”. E dalla stessa RFI che, presente all’incontro con il RUP del progetto, ha mostrato disponibilità a “valutare ulteriori proposte di modifica” tra cui quella che prevede di far partire il raddoppio dalla Marsica, un’inversione che rappresenta “un vantaggio anche nei tempi – continua Di Marco – perché quel versante dell’opera non prevede sventramenti di residenze e attività e può procedere più spedito”.

Al contrario di quello che accadrebbe continuando con l’attuale progetto su cui la commissione di vigilanza si aggiornarà anche ascoltando la presidente dell’ACA dal momento che, spiega sempre Di Marco, “quando si arriverà al Morrone la situazione peggiorerà visto che per perforare le sue falde acquifere significherà lasciare senz’acqua Chieti e Pescara”. Senza dimenticare che il tratto verso l’area peligna “prevede anche l’eliminazione delle stazioni di Bussi e Popoli” continua il consigliere PD soddisfatto per “la disponibilità a dialogare” manifestata da RFI nei confronti delle parti interessate. “Sono certo che il tavolo di ieri aprirà a un confronto più adulto per comprendere le difficoltà attuali che impatterebbero fortemente sulla Val Pescara e che, invece, una diversa visione dell’opera porterebbe benefici reali e attesi se RFI partisse da Roma e verso l’Abruzzo, com’era peraltro previsto dai piani precedenti all’attuale stesura” conclude Antonio Di Marco.

Sulla stessa linea il presidente Sandro Mariani per il quale “la discussione sul raddoppio è importante per la vita dei nostri territori e il confronto finalmente ottenuto con RFI, serve anche a far vedere che le istituzioni ci sono, sanno discutere e trovare soluzioni alternative. Il messaggio che vogliamo veicolare è che la Regione c’è, perché era stata messa al margine e in discussione anche il suo ruolo importante ruolo di rappresentanza della comunità”.

4 Commenti su "Partenza del raddoppio ferroviario dalla Marsica. La proposta dei consiglieri di minoranza"

  1. Quindi per il demenziale traforo drenante nessuno si indigna e chiama alla rivolta? Si da tutto per scontato? Ma la politica da queste parti è morta e sepolta?

  2. Pazzesco, veramente pazzesco
    Quindi il PD pescarese (di cui si può immaginare il mandante politico) attraverso i due soggetti di cui sopra con l’accordo del cdx marsicano (Verrecchia e Lugini) ribalta la situazione che vedeva la tratta Sulmona-pescara(volutamente in minuscolo) oggetto prioritariamente dell’ammodernamento della stessa, spostando il tutto a beneficio dei marsicani da una parte (da roma ad avezzano) e dei pescaresi dall’altra parte ( se non si può fare il raddoppio dopo Torre dei passeri, si farà il raddoppio fino a torre deipasseri così pescara avrà la sua bella linea metropolitana fino a torre).
    In mezzo Sulmona, con la linea lenta da Avezzano a Popoli e con itrposti su bus ridotti la lumicino
    Ma ci dobbiamo far prendere così per il culo !??
    Una volta Nanni Moretti rivolgendosi a D’Alema disse “dì qualcosa di sinistra!”
    Al Sindaco di Sulmona diciamo “DI’ QUALCOSA!

  3. L'Avanguardista | 29 Novembre 2024 at 18:08 | Rispondi

    Lo ” Slow Travel” sarà il vero futuro del domani domani: comodità, ambienti belli, umanità.
    Ritornare all’umanità e alla misura d’uomo di tutto quello che ci circonda, alla pace dei sensi e all’armonia con la natura.

  4. l’iciricill de lu gabon a cadrec maoluda strignech lu maggios all’arruec allucagias aect fra ma ect a lu piet fort fra

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