Pascoli nei boschi, Soa diffida la Regione: “Mancanza di trasparenza”

Diffida della Stazione Ornitologica Abruzzese alla Regione Abruzzo. Il punto sono due delibere attraverso el quali si permetterebbe il pascolo nei boschi con tutto ciò che ne consegue circa l’impatto ambientale e, ancora, ciò che si contesta è la mancata trasparenza di documenti.

Tra i boschi aperti al pascolo, specifica l’associazione, ci sono “vastissime aree coperte da boschi, compresi molti Siti di Interesse Comunitario, dove da decenni questa pratica era in generale vietata per ovvie ragioni ambientali e anche forestali ed agronomiche. Solo esplicite autorizzazioni preventive, con pianificazione e attente valutazioni di dettaglio- prosegue la nota-, potevano consentire l’accesso agli animali domestici, come previsto dall’Art.42 della Legge forestale regionale 3/2014”.

Tra boschi e praterie, infatti, il contesto ambientale cambia e di tanto per Soa perchè “cavalli, capre, pecore e vacche possono incidere gravemente sia sull’erosione del suolo, in genere scoperto, del bosco attraverso il calpestio sia sulla flora del sottobosco, spesso composta da specie rarissime (basterà ricordare l’orchidea Scarpetta di Venere simbolo delle faggete del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)”.

Per questo, lo scorso settembre, Soa ha presentato accesso agli atti ma, scaduti i 30 giorni previsti dalla normativa, ad oggi, dall’assessorato all’Agricoltura ancora non è arrivata alcuna risposta. Con la diffida, dunque, si chiede di procedere immediatamente pena un esposto in Procura.
“Quali sono le ragioni di questa scelta fatta senza Valutazione di Incidenza e senza considerare in alcun modo il potenziale danno alla biodiversità della regione? C’entrano per caso i fondi europei, come sono stati spesi e i controlli AGEA sui pascoli assegnati negli anni scorsi?”.

S. P.

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