Passeggiate nella munnezza, ancora scorci di inciviltà in Valle

Quattro passi in un primo pomeriggio di sole di febbraio.  Pochi metri dopo però, nella passeggiata di aria buona pedemontana, lo sguardo s’imbatte impietoso su uno scenario che ha poco a che vedere con la bellezza, sotto i piedi, nemmeno nascoste bene, mini discariche e monnezzai pubblici.

Succede tra Pratola Peligna e Prezza, ma anche a Sulmona e frazioni. A farne il triste elenco si perderebbe il conto della mole di inciviltà.

Passano mesi, anni dall’avvio alla differenziata, l’informazione, l’approccio ambientale ed ecologico eppure la tentazione per il conferimento misto non si arresta. E così davanti agli occhi dei cittadini a piedi, oppure in macchina, i soliti noti della munnezza: flaconi, bottiglie, carte e cartoni accanto anche un set di pentole, fusti e vetro. A fare pochi metri, poi, verso il capoluogo peligno lo scenario non muta, e quello che si palesa proprio davanti lo sbocco delle auto è di indigesta barbarie: pneumatici, sacchi, oggetti in ferro. Andando in avanscoperta nei terreni abbandonati, tra i cespugli, i ritrovamenti sono molteplici, oggetti datati, monitor, giocattoli in disuso. Insomma campagne che vai, scoperte che trovi.

Il volto sfacciato dell’indifferenza, dell’inciviltà, si mostra spavaldo anche in centro città dove a settimane sparse lascia sotto il cielo rinvenimenti che in questi mesi hanno superato ogni aspettativa e previsione: suppellettili, complementi d’arredo, materassi, persino una barca ma soprattutto una differenziata a casaccio. Irriverente poi l’inciviltà al parco Daolio che prosegue a gonfie vele, tra porte e finestre sventrate, materiali danneggiati, ormai da solo il polmone verde cittadino, incustodito, preda dei frequenti atti vandalici.

A.S.

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