Paura contagio, piovono disdette tra gli scrutatori

Questa volta è andata peggio anche delle altre: le disdette al Comune di Sulmona sono cominciate ad arrivare infatti con largo anticipo, il che fa presumere che sabato prossimo, all’insediamento dei seggi elettorali, mancherà molto personale. Insomma lo scrutatore non lo vuole fare più nessuno: un fenomeno che già si era verificato nelle ultime tornate elettorali (tanto alle regionali, quanto alle europee), ma che in vista del referendum del 20 e 21 settembre sembra in prospettiva molto peggiorato. Un po’, forse, per la risicata diaria prevista per i tre giorni di lavoro (104 euro per gli scrutatori e 134 per i presidenti di seggio), molto, probabilmente, per la paura del Covid.


Fatto è che a poco meno di una settimana dal voto, solo al Comune di Sulmona sono arrivate oltre cinquanta rinunce sugli ottantatré scrutatori sorteggiati. A cui si aggiungono almeno cinque “no grazie” dei presidenti (e dei segretari) dei ventotto seggi (due dei quali volanti) che saranno operativi in città. Un dato preoccupante, perché si attesta già ad una settimana dall’insediamento del seggio, quando invece in passato la rinuncia era comunicata il giorno prima se non il giorno stesso. Le riserve che pure il Comune ha previsto sono già quasi esaurite e bisogna sperare che chi non lo ha fatto finora non disdica all’ultimo momento o, come spesso pure accade, non si presenti al seggio. L’alternativa, passata la rubrica di parenti e amici, potrebbe essere quella del reclutamento coatto, a cui i presidenti di seggio possono ricorrere secondo legge.


Pochi soldi, si diceva, e molti rischi, soprattutto quelli legati al Covid in una città che potrebbe trovarsi a quella data ancora in zona arancione (la Regione deciderà domani se prorogare l’ordinanza restrittiva) e che comunque esce da un periodo non proprio rassicurante: nonostante i tre giorni di tregua, infatti, i positivi al Covid sono ancora tanti e oggi cominceranno ad arrivare i risultati dei tamponi eseguiti ieri a Prezza dove ci sono già tre casi accertati.
Le misure di prevenzione e sicurezza, d’altronde, ai seggi non saranno quelle di un laboratorio di malattie infettive: niente barriere in plexiglas e sanificazioni ripetute. Ai seggi sarà presente un dispenser per igienizzare le mani all’ingresso della scuola e uno del singolo seggio dove si vota, poi la mascherina obbligatoria e la distanza di un metro dal presidente che consegna la scheda.
Gli scrutatori saranno chiamati a condividere la stessa stanza per tre giorni con persone sconosciute, indossando praticamente per tutto il tempo le mascherine e comunque passando di mano in mano schede e matite che toccheranno centinaia di persone.
Con il rischio di rimanere incastrati in una quarantena obbligatoria se qualcuno nel seggio, e chissà tra gli elettori, dovesse risultare positivo.

10 Commenti su "Paura contagio, piovono disdette tra gli scrutatori"

  1. radiateli dalle liste; non devono esser più chiamati a vita;

  2. Ma l’elenco dei sorteggiati dove si trova? su albo pretorio niente, sezione news niente. Attendiamo lumi

    • Per farne? Ah…la pubblica gogna? Schifo.

      • Quale gogna? Sono atti pubblici! Così come altri comuni vedi AQ l’hanno pubblicato, non vedo perché non farlo anche qui. E aggiungo, c’è gente iscritta da anni e mai chiamata. Il fato non li fa sorteggiare mai.

  3. A queste persone… Pensate al lavoro svolto dall’inizio fino ad ora da medici,infermieri e tutto il personale degli ospedali??? chiamati “angeli” non vi ha insegnato nulla?

    • I medici, gli infermieri,sono formati per il lavoro che fanno, hanno inoltre un riconoscimento economico per il rischio biologico. Le basta? O vuole continuare a scrivere ovvietà?

  4. Nessuno risponde?

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