Pd, l’esposto del sindaco “grave atto di intimidazione”

“L’assemblea ha espresso solidarietà a quanti nell’esercizio delle loro funzioni o da privati cittadini sono stati fatti oggetto di un grave atto di intimidazione da parte del sindaco che ha risposto alla richiesta di trasparenza con un esposto denuncia per procurato allarme”.

Le parole, che rimandano ai fatti dell’ultimo consiglio comunale e ai toni accesi sul tema scottante che vede sul piatto la Creaservice ed ex detenuto assunto a coordinatore, sono quelle del cicrolo Pd nell’incontro-assemblea con il neo Segretario provinciale Francesco Piacente, oltre che dei consiglieri comunali del nascente gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune.
I democratici invocano trasparenza.
Perchè dopo un’analisi sui problemi e priorità cittadine, tra riqualificazione a presidio di primo livello dell’ospedale di Sulmona, la bretella ferroviaria di Santa Rufina, la sicurezza sismica nelle scuole con i relativi ritardi che si sono accumulati, i problemi della cultura, l’assenza di una politica per le aree interne e per le aree di crisi, non poteva mancare l’argomento che da settimane tiene banco dentro e fuori Palazzo.
La vicenda ricordano i dem, quella dell’assunzione da parte della cooperativa Creaservice di un ex detenuto, ex appartenente alla ndrangheta, appena uscito dalla struttura penitenziaria e attualmente in prova con una pena ancora residua da scontare in regime attenuato (con l’obbligo di dimora) che tanto scalpore ha suscitato in città ed in Abruzzo perché assunto con la responsabilità di coordinatore della cooperativa che nelle scorse settimane si è aggiudicata la gara per il servizio di vigilanza e guardiania indetta dal Comune”. Pur sottolineando l’approccio favorevole verso il reinserimento sociale degli ex carcerati, spiegano i dem “per un caso così particolare si è espressa l’inopportunità e la mancanza di precauzione ad acconsentire all’assunzione di un ex detenuto che si è macchiato di gravi e reiterate illegalità, e a quello che è dato sapere non pentito del suo passato criminale”.
Per il Pd, “la città deve recuperare un ruolo preciso nella programmazione regionale ed il circolo di Sulmona non intende più delegare a nessuno il diritto ad essere rappresentato e a partecipare alle scelte di fondo che riguardano la città., inoltre auspichiamo che il consiglio comunale torni sede di elaborazione e confronto in nome della buona amministrazione e della trasparenza”
Il segretario Piacente ha confermato la vicinanza di tutto il partito provinciale a questo sforzo di rinnovamento che si sta sviluppando a Sulmona

1 Commento su "Pd, l’esposto del sindaco “grave atto di intimidazione”"

  1. Segnalare come “grave atto intimidatorio”, mi sembra un tantino esagerato…in particolar modo nel fare politica.
    Il Sindaco si è ritenuto “impropriamente additato” ed ha fatto i suoi passi e la giustizia farà il suo corso.

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