“Peligni, pendolari di Serie B”. Scontro D’Andrea-De Angelis sui collegamenti Tua

Sulmona rimane appiedata, isolata. A soffrire del collegamento sempre più precario con Roma, non è solo la comunità ovidiana, bensì tutti gli abitanti della Valle Peligna. In particolare modo i pendolari, costretti a impostare la sveglia a cavallo tra la notte più profonda e un’alba che tarda ad arrivare. E’ l’effetto dei tagli, imposti da Tua, che hanno lasciato all’intero comprensorio la miseria di due corse giornaliere per raggiungere il terminal di Tiburtina, o per far ritorno dalla Capitale.

Il presidente della società di trasporti, Gabriele De Angelis è stato chiaro: “Quella tra Sulmona e Roma è una tratta a mercato, e non a trasporto pubblico locale. Senza il sostegno della Regione il servizio non può essere potenziato”. E se per quanto riguarda i numeri (appena cinque passeggeri, in media, nella prima corsa delle 5:00) il vertice di Tua trova conferme, di certo la seconda motivazione data è meno convincente. De Angelis, infatti, sostiene che il collegamento con Roma è assicurato dalla linea ferroviaria. Insomma, incita e invita l’utenza a servirsi dei mezzi di quello che è, a tutti gli effetti, un naturale competitor della corsa su gomma.

“Come Amministrazione comunale – commenta l’assessore ai Trasporti di Sulmona, Attilio D’Andrea – mi viene da chiedere se lo stesso presidente abbia mai viaggiato da pendolare e se abbia avuto mai occasione di prendere visione degli orari dei treni che collegano Roma e Sulmona. Partiamo da un dato certo: nel 2020 tra Sulmona e la Capitale erano previste sei coppie di corse autobus, ridotte attualmente ad appena due, dopo l’ulteriore taglio effettuato, in vigore da oggi primo aprile, con partenze alle ore 5 e alle ore 10 dalla nostra città e alle 14.45 e 19.50 da Roma”.

La richiesta di D’Andrea rimane quella di una navetta che colleghi Sulmona con il terminal di Avezzano, meglio collegato con la Capitale. Una pezza, quantomeno, a un disagio che ha costretto chi viaggi verso Roma all’acquisto di doppio abbonamento tra treno e autobus, oppure al viaggio in solitaria con mezzi privati.

“Infine – conclude D’Andrea -, riguardo all’impianto a metano, annunciato dal presidente De Angelis, per un investimento di circa un milione e mezzo di euro, non abbiamo assolutamente chiaro quale sia il vantaggio che tale impianto potrà portare al nostro territorio. Magari ci verrà spiegato, in dettaglio, nell’incontro che abbiamo chiesto. Richiesta urgente rispetto alla quale attendiamo ancora una risposta, perché non vogliamo essere trattati da cittadini di Serie B”.

10 Commenti su "“Peligni, pendolari di Serie B”. Scontro D’Andrea-De Angelis sui collegamenti Tua"

  1. Questa è la stessa TUA che voleva togliere i treni a Trenitalia per migliorare le corse e gli spostamenti. Menomale che ci sono i treni a questo punto. La politica a favore dei territori interni e montani è praticamente nulla.

  2. Sub lege libertas | 1 Aprile 2023 at 17:28 | Rispondi

    Ma la cosa grave che anche i treni sono stati tagliati. Da qualche anno abbiamo tre treni “regionali veloci” la mattina da Sulmona verso Roma e nulla il pomeriggio. Poi tre “regionali veloci” il pomeriggio da Roma verso Sulmona. Poi nulla. Quindi un pendolare che smonta dalla notte non ha nessun treno che la mattina lo riporti a casa.
    Fino a qualche anno fa avevano sei treni nella giornata da Sulmona verso Roma e sei da Roma verso Sulmona a partire dalle 7.45 la mattina per rientrare in Valle peligna.
    Qualcuno faccia qualcosa e mi rivolgo a tutti i rappresentanti politici. Il trasporto è un servizio PUBBLICO e non di mercato. Noi paghiamo le tasse come i cittadini di Avezzano, questo dovrebbero capire i nostri rappresentanti.

    • Franco Dotti | 1 Aprile 2023 at 18:13 | Rispondi

      Ma, in realtà, i treni verso Roma ci sono ancora, solo con relative e lentissime coincidenze e tempo di percorrenza assurdi, ma finché i comuni Pescaresi e Chietini si opporranno ai lavori per la velocizzazione e al raddoppio, ci sarà ben poco da fare. Qui ognuno coltiva il proprio orticello.

    • Quanti sono i pendolari che giornalmente smontano la notte per tornare la mattina a Sulmona: uno, due?
      Come si giustifica in termini di costi una corsa utilizzata da questi due pendolari solo nelle occasioni in cui si fanno il turno di notte?
      Per me si tratterebbe di uno sperpero di denaro pubblico in un periodo storico di carenza di risorse dove molte volte non vengono garantiti i servizi essenziali come per la sanità con liste di attesa vergognosamente lunghe.
      I pochi soldi disponibili si spendano bene per la collettività e non per esigenze individuali

  3. La risposta del presidente di TUA è sintomatica dell’involuzione dei servizi – anche servizi essenziali – alla società civile, in qualunque ambito del vivere civile: non solo nei trasporti, ma anche nella Sanità, nella Giustizia, nella Scuola.. ecc.
    Benché TUA sia una società a capitale interamente regionale, per Legge deve avere i bilanci in ordine e deve scontrarsi con la realtà che se da un lato esige che certi servizi di trasporto siano configurati come servizi alla comunità (quindi col supporto economico della Regione), dall’altro lato esige che certi servizi (ossia, nello specifico, certi collegamenti) si configurino né più né meno di servizi commerciali sostenibili solo fintantoché vi è un ritorno economico che li giustifichi.
    In questo senso diventa rilevante la capacità della Regione di rilevare e sostenere quello che è realmente un servizio essenziale ai propri cittadini. In sostanza, più che prendersela con TUA bisognerebbe far presente a chi in Regione si occupa di mobilità che chi da Sulmona va a Roma, soprattutto in certe fasce orarie, vi va non per diletto ma per lavoro e che quindi almeno certe corse, pur se antieconomiche, vanno comunque sostenute poiché si configurano come servizi ai pendolari, cioè a quei cittadini che col proprio lavoro e le proprie tasse danno un contributo fondamentale all’economia regionale.

  4. C’è da chiedersi perché la tratta Sulmona Roma sia “a mercato” ed invece Avezzano Roma sia una tratta Tpl.

  5. Sub lege libertas | 2 Aprile 2023 at 09:39 | Rispondi

    Caro xduegatti probabilmente lei non lavora a Roma e se ci lavora lo dica. I pendolari le la mattina (forze di polizia forze armate e sanità) sono decine e spalmate su tutta la settimana. Sono persone che servono lo Stato rischiando la vita ed hanno il diritto di vivere e spendere i loro stipendi in valle peligna e non a Roma. Caro xduegatti ci dica come lei serve lo Stato e con quale rischio almeno capiamo da quale pulpito viene questo disprezzo nei confronti dei pendolari. Grazie
    Poi aggiungo che un servizio pubblico non guarda i solo i numeri.

    • Ha ben detto sig sub lege libertà, i pendolari della mattina da valle peligna per Roma sono diverse decine, quindi, se si riuscisse a ripristinare qualche corsa soppressa, la più ovvia sarebbe la corsa per Roma in partenza da Sulmona alle 6.20 che porta diversi lavoratori e molti studenti universitari che ora sono costretti a risiedere a Roma.

  6. Pendolare vero | 2 Aprile 2023 at 15:51 | Rispondi

    Forse molti non sanno dell’esistenza di un parcheggio a Pratola a ridosso del casello autostradale dove già fermano diversi vettori privati che fanno la tratta Pescara Roma aeroporti.
    Basterebbe far uscire al caselo di pratola le corse della TUA della tratta Pescara Roma in modo da garantire il servizio nelle varie fasce orarie con inoltre un servizio navetta tra Sulmona e il casello di pratola in coincidenza con le succitate corse.
    Si avrebbe un servizio più comodo ed efficiente rispetto al transito per Avezzano con un costo relativamente modesto.
    Altro che la richiesta dell’assessore d’Andrea, che probabilmente non conosce il servizio, di una navetta sulmona Avezzano con spreco di tempo per i viaggiatori!

  7. … esce già Prontobus… e per fortuna!
    Ormai siamo diventati la “ Valle della morte”… senza lavoro e senza futuro… in balia di ladri, spacciatori, usurai e inquinatori…

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