Pendolari Roma, Scoccia e Pd pronti a dare battaglia in commissione

Domani nella seduta della II commissione verrà affrontato il tema del trasporto pubblico locale con le audizioni delle organizzazioni sindacali, dei vertici della TUA spa e del Direttore del Dipartimento dei Trasporti della Regione Abruzzo in riferimento al progetto di legge 42/2019 – che vede fra le altre cose la tratta Valle Peligna – Roma trasformata in una tratta commerciale.

Nel merito la consigliera Marianna Scoccia chiederà come mai la tratta Giulianova-L’Aquila-Roma (che ad oggi è una tratta commerciale) è stata inglobata nei servizi minimi del trasporto locale e quale sia la motivazione che spinge il Governo Regionale a considerare questa tratta meritevole di contributo Regionale al contrario di altre tratte come quella che da Sulmona si dirige verso la Capitale. “Mi preme sottolineare – scrive Scoccia – come, per la Valle Peligna, l’unico valido mezzo di trasporto pubblico verso Roma è quello su gomma contando che per il trasporto su rotaia è disponibile solo la famosa linea Pescara-Roma già oggetto di attenzione nella campagna elettorale Nazionale per i tempi biblici di percorrenza”.

“Sarò attente e vigile – scrive ancora Scoccia – tutelando il centro Abruzzo senza risparmiarmi nella discussione, levando gli scudi, qualora ce ne fosse bisogno, per garantire che l’Abruzzo non sia una Regione a due velocità. Auspico inoltre che in questa difesa del territorio io non sia nuovamente sola, ma che chi come me è stato scelto come rappresentante da un intero comprensorio si spenda in difesa di esso”.

Il capogruppo del Pd Silvio Paolucci invece annuncia che se la proposta non verrà ritirata, il partito andrà alla Corte dei Conti. “Le censure all’iniziativa legislativa sono molteplici – scrive Paolucci – a partire dalla procedura seguita, in contrasto con i principi statali in materia, oltre a prestare il fianco a dubbi di costituzionalità. L’iter di individuazione ed approvazione dei servizi minimi, infatti, è un procedimento di natura amministrativa e non legislativa. Questa approssimazione nella gestione di un settore così importante, rischia di mettere a rischio l’intera riforma dei trasporti portata avanti dalla passata Giunta a partire dall’affidamento in house a TUA, con gravi ripercussioni negative sia sui lavoratori che sui servizi garantiti all’utenza”.

S.M.

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