Per colpa di chi?

Alla fine la colpa è la nostra, dei giornalisti, dei contribuenti e di chi “ci vuole male”. I sindaci, non tutti per fortuna, soci del Cogesa ieri hanno cacciato la stampa dalla sala dove erano riuniti per discutere sul da farsi della società partecipata. “Sono cose che dobbiamo decidere noi sindaci – ha detto una rinvigorita Marianna Scoccia, prima cittadina di Prezza e consigliera regionale evidentemente scossa dopo il ‘chi sci tu’ tributatole da Gerardini – mica alla presenza della stampa”.

Che è cosa loro, insomma: la società, il suo futuro e i suoi debiti. Mica dei cittadini contribuenti che pagano la Tari e si respirano la monnezza.

Ma tant’è: nell’enfasi della vittoria di Pirro, i primi cittadini dissidenti, ieri, si sono sentiti inspiegabilmente vincitori, mentre la società partecipata di cui sono soci e avrebbero dovuto essere controllori, sta affondando, sempre più prossima al fallimento, con le carte già inviate dal tribunale in procura per le opportune determinazioni.  

Non è colpa dell’ex Cda – ha sentenziato il giudice del tribunale dell’Aquila – ma dei Comuni che non pagano e non hanno pagato. E che qualcuno, aggiungiamo, avrebbe dovuto convincere a pagare, magari con qualcosa in più di una infruttuosa letterina.

Perché nonostante le sentenze e i pesci in faccia, Gerardini, al di là delle operazioni di trasparenza e verità (a partire dal caso L’Aquila), ha restituito ieri le chiavi del Cogesa con i numeri alla mano e in cassa: quei crediti mai riscossi lievitati al 31 dicembre 2022 a 8 milioni 688 mila e 108 euro, sono diventati dopo due mesi e mezzo (al 15 marzo 2023) 7 milioni 131 mila e 618 euro. Cioè più di un milione e mezzo recuperato in settantacinque giorni a cui si aggiungono 200mila euro di economie di gestione. Soldi recuperati con diffide formali, trattative e minacce di interruzione del servizio.

Perché tra i creditori ci sono punte sorprendenti, che uno normale, uno di quelli che alla riunione dei sindaci non è ammesso, si chiede come possano essere possibili. Come il caso di Scoppito, paese di 3700 anime che nei confronti di Cogesa aveva accumulato un debito di 473.930 euro, ridotto, dopo l’intervento Gerardini, di 184.858,99 euro. C’era poi Sulmona che doveva quasi 1,3 milioni e ne ha versati 840mila e Castel di Sangro, la città del sindaco-presidente che ha guidato la rivolta, che alla partecipata doveva 662.682 euro e che Gerardini ha convinto, non certo per simpatia, a coprire per quasi 340mila euro.

La lista è ancora lunga: ci sono due clienti che devono oltre 500mila euro (per un totale di 2,3 milioni di euro), 9 che ne devono tra 100 e 500mila (per un totale di 2,3 milioni), 14 che sono nella forbice tra 50 e 100mila (per oltre 1 milione) e ancora 43 tra i 10 e i 50mila (per un totale di oltre 1,2 milioni). Quasi tutti questi debiti non onorati sono dei Comuni, perlopiù soci, gli stessi che poi decidono nelle assemblee quale dovrà essere il futuro della governance di Cogesa.

Che per le colpe e le responsabilità, ci sono sempre i giornalisti.

44 Commenti su "Per colpa di chi?"

  1. Che razza di domanda!
    I Peligni hanno già la risposta: è colpa del nostro capoluogo (“La Matrigna”, come spregevolmente la chiamano da queste parti) e dei suoi presuntiosi abitanti!
    Di chi altro se no?

    Se poi, invece, vogliamo essere almeno un pochino seri, dovremmo prendercela con chi se ne frega, con chi non svolge o non dispone controlli costanti e accurati, con chi non interviene per tempo (incaxxandosi o anche dimettendosi, se necessario). In fondo, si tratta della “Res Publica” (ovvero “Res Nullius”) e non del proprio conto corrente personale: perché mai sbattersi, arrabbiarsi, dimettersi, inimicarsi gente che conta o gente che vota?
    Così fan tutti: vivi e lascia vivere. Viva l’Italia!

    • Minigiver dì ai tuoi amici di farsi una bella discarica anche loro.
      Soprattutto di cominciare a fare la differenziata

  2. Cogesa ergo sum | 19 Aprile 2023 at 05:47 | Rispondi

    Ieri un giudice ha stabilito dove sta la verità chi ha torto e chi ha ragione, ha stabilito che tutte le accuse verso l’ex Cda sono false, anche quella di essersi limitato a infruttuose letterine, ha stabilito che la giusta causa per sostituirli era atto rtorsivo verso una governance, verso la quale a sto punto tocca dubitare si rifiutava anche di pagare e di trattare come storia eco calendario dimostra. Ora aspettarsi scuse in questo paese dove piace distruggere più che costruire dove sputtanare rimane una delle principali attività è fantasia ma quantomeno tacere di fronte la verità che smentisce e ha smentito mesi di campagna mediatica e politica sarebbe doveroso.
    La colpa è di tanti di tutti quelli che hanno costruito mesi di narrazioni di falsi colpevoli smontati pezzo per pezzo dall’autorita competente che carte alla mano, carte portate dal vecchio Cda e dal nuovo Au, il cui rappresentante legale aveva chiesto tempo per recuperarle, le famose consulenze quelle buone, salvo poi uscirne distrutti sconfitti asfaltati su tutta la linea.
    In un paese serio gli artefici di questi mesi di narrazioni andrebbero a nascondersi e non continuerebbero a raccontare favole cercando di buttare il pallone in tribuna non cercherebbero di far passare la loro sonora sconfitta in quasi vittoria si dimetterebbero. Perché alla fine l’univa verità che conta è quella delll’autorità competente e non quella di opinionisti amministratori di società per caso.
    Onore a Gerardini nonostante la campagna mediatica che ne narrava le gesta tacendo alcuni fatti tipo le tante consulenze, che invece erano state usate per attaccare il vecchio Cda, nonostante non abbia in 4 mesi trovato il tempo per fare il bilancio, atto dovuto, mentre lo ha trovato per fare determine, a sto punto nulle, spesso inutili e di mera propaganda.
    La vera domanda da cittadino di Sulmona rimane altra perche alla vostra ha risposto un giudice piaccia o non piaccia. E la domanda vera è il comune di Sulmona come mai con il vecchio Cda non si è mai voluto sedere per discutere dei pagamenti e pagare rispondendo ai solleciti, le famose infruttuose letterine che tali per un giudice non sono, e invece con il nuovo Au da loro stesso nominato, nonostante non abbia usato chisssa quale arma di distruzione di massa ha sborsato quasi il 60% del dovuto? Ecco la sentenza di ieri forse una prma risposta la fornisce e il bene comune non c’entra

  3. E io che credevo che antecedentemente alla revoca del CDA, vi era una lunga lista di 35 debitori che hanno portato al tracollo finanziario il consorzio, ma
    evidentemente erano debiti funzionali alla corretta gestione del consorzio e d’altronde a pagare c’è sempre tempo per i buoni come per i cattivi, ma non per i cittadini.

  4. Tullio Kollio | 19 Aprile 2023 at 08:05 | Rispondi

    È comunque l’intera area abruzzese
    (e meridionale) in una generale condizione di arretratezza e difficoltà economica oltreché visibilmente sociale. La valle Peligna, già su Google Maps non differisce affatto da località mediorientali tipo Kahramanmaraş o Elazig in Turchia (per un solo esempio) con situazioni antiche soltanto riverniciate, come i bonus facciata..È scontato che dobbiamo assistere al confusionario nervosismo di questi squallidi dissidi che comunque, il germe, sa individuare e riportare con ammirevole lucidità di scrittura.

  5. Dalla sala stampa di Gerardini e di una parte della maggioranza di Sulmona è tutto.
    Almeno per ora.

    • Ma come ri permetteti di accusare un giornale che fa il suo lavoro ???
      Fossi in voi del Germe bannerei questi strani personaggi telecomandati !

  6. Qualche cittadino si chiede come mai questo giornale ha scritto circa 365 articoli l’anno contro Annamaria Casini, le divisioni della sua maggioranza, la condizione di Sulmona …. mentre oggi … va tutto bene. Non siamo mica stupidi.

  7. Nonostante il tentativo di alcuni di scaricare la colpa su altri un tribunale vero, e non quello fazioso e farlocco di internet o altro, ha stabilito che, quelli a cui erano addossate tutte le colpe descrivendoli come pessimi amministratori quasi delinquenti attaccati alle poltrone, sono NON COLPEVOLI di quello di cui in mesi di campagna mediatica e politica venivano accusati. E già siamo a un primo passo, poi ha stabilito e portato gli atti in procura che i comuni invece di cambiare poltrone dovevano pagare i debiti. Strano ma vero. Bene. Tirando le somme i sindaci che hanno ordito questa bella operazione e chi da fuori e da dietro spingeva fomentava narrava sono stati smentiti asfaltati sconfitti.
    Dimissioni e scuse quando? Ecco la domanda vera

  8. Il sindaco di Sulmona???vogliamo le sue dimissioni

  9. il fallimento annunciato della COGESA, e l’atteggiamento di chi contrasta a spada tratta ogni tentativo di ripianamento e introduzione del principio di trasparenza è da addebitare proprio a chi ora si vuole fregiare di aver ragione solo perchè il tribunale ha stabilito che la colpa non è del CDA ma dei debitori insolventi. e quindi? chi ha portato a contrarre tali debiti ? la responsabilità è intesa come incapacità a gestire un carrozzone e di chi ha politicamente indotto ad ampliare la schiera dei comuni soci. alla fine la TARI si sbatterà sui contribuenti come un colpo di spugna per pulire lo sporco lasciato e che non sono di certo i tribunali a doverlo accertare.

    • E chi sono quelli che rifiutano ogni tentativo di ripianamento? I sindaci cattivi io vecchio Cda che nonostante la sentenza hanno osteggiato l’eroico Gerardini e i sindaci pro bene comune? Raccontatevi le palle che volete ci sta gente adulta che crede agli asili che volano. Ma la gente normale ha capito quel che il tribunale ha stabilito. I sindaci pro bene comune hanno accusato io cda di alcuni comportamenti messi in atto e altri non messi in atto addebitandoli come giusta causa del loro licenziamento. Risultato? Asfaltati e condannati. E questo è l’unico fatto accertato le altre sono opinioni opinabili e spesso faziose. Anche vecchio cda voleva ripianare come stabilisce tribunale, non quello di internet, il problema che i sindaci invece di dare seguito hanno cambiato governance. E aggiungo alcuni decidendo di fare quello che già il vecchio cda chiedeva e intimava solo con il nuovo AU. E questo onestamente fa riflettere sul
      Come alcuni hanno cambiato atteggiamento a seconda di chi propone cosa e non a differenza di cosa. Gerardini brava persona alla fine non ha fatto chissà cosa ha tagliato alcune consulenze scadute (2) e ne ha fatte 5/6 di nuove in alcuni casi confermando quelle del vecchio cda, le consulenze marchette come si narrava. Non ha presentato il bilancio che doveva essere una priorità a continuato trattative avviate da vecchio cda, non ha risolto stato di crisi anzi ha proposto stesse soluzioni vecchio cda. Ha sicuramente però trovato comuni, soprattutto tra quelli che lo hanno voluto, molto più disponibili a pagare. Merito suo? Forse sicuro opinabile è discutibile comportamento di quei sindaci

  10. Concordo con Franco e il verbo, ma aggiungo che il sindaco e un pupo in mano ai pupari del PD (anche pacentrano) che a loro volta sono pupi di Francone che ancora decide le sorti di questa Città. E noi paghiamo. Vergognatevi andate a casa viva il commissario

  11. Facciamo una sintesi delle vicende Cogesa perché di commenti che nn hanno né’ capo né coda se ne leggono anche troppi. Primo: in questo paese nessuno si dimette, di solito lo fanno solo persone serie(Gerardini). Secondo: il CDA ha fatto bene come dice qualche “tifoso”? Ci si spieghi quali siano i meriti di un governo della società che un giorno dice che ha risanato il bilancio il giorno successivo apre una procedura di “crisi di impresa” che ha scatenato i creditori con pignoramenti e azioni di recupero aggravando la situazione ma garantendosi la guida della società (il vero motivo). Terzo: il giudice aquilano ha sentito i membri del CDA e ha detto che nn c’è revoca per “giusta causa” e che è stato un fatto “ritorsivo” (??) da parte di alcuni sindaci, dichiarando però che la delibera di revoca era stata approvata “regolarmente” (gli altri avevano sempre detto che la delibera approvata non era valida) ma dimenticando che la revoca è stata deliberata per tutt’altre e gravi motivazioni. Cosa dire? Questo è il ns paese, non c’è nemmeno una cosa che sta al posto giusto!! Gli stolti che oggi festeggiano (a metà) sono quelli che hanno organizzato il funerale del Cogesa e reintegrati da una “distratta” magistratura aquilana che ha detto tutto e il contrario di tutto. Mala tempora currunt.

    • Cogesa ergo sum | 19 Aprile 2023 at 10:05 | Rispondi

      Rassegnati. Nessuno dice che il vecchio Cda ha fatto bene ma un tribunale e non commetatori interessati, che però danno dei faziosi ad altri e ad arte, ha stabilito che non ha fatto male come molti hanno voluto far credere e come alcuni sindaci hanno argomentato per cacciarlo. Questi i fatti accertati. Stampateli e rileggili. A onor del vero. Collegare la delibera al licenziamento ritrosivo evidenzia scarse capacità nozionistiche in materia abbondante partigianeria nel veicolare o voler
      Veicolare un messaggio di ambiguità Della sentenza che invece è chiarissima. Un conto è il numero legale un conto è la motivazione alla base del quale si sceglie dj cambiate un cda che non si cambia perché così gira ma servono motivazioni possibilmente vere e giuste. Ora fate ricorso se pensate di avere ragione ma intanto le vostre ragioni sono state smentite le vostre narrazioni asfaltate e dichiarare distratta la magistratura solo perché decide contro i vostri desiderata non cambierà la realtà. La legge si invoca e si rispetta e non si commenta quando non ci piace. Qua di ambiguo e distratto dalla verità , ribadisco accertata da chi è competente, ci stanno commenti e commentatori che non vogliono rassegnarsi chissà perché …
      Ps avevo dimenticato l’arroganza di chi pretende di avere la verità in tasca, coincidente con la sua, nonostante una sentenza per nulla ambigua e per nulla distratta

    • Dura lex sed lex | 19 Aprile 2023 at 10:13 | Rispondi

      Gerardini un signore si è dimesso? 😂
      La camera di commercio lo aveva sospeso
      il controllo analogo lo aveva sfiduciato
      il tribunale ieri ha dichiarato legittimo il numero legale ma illegittime le ingiuste cause per cacciare il vecchio cda, una governante si cambia con delle motivazioni non a caxxo di cane (quello che fate finta di non capire o proprio non capite veicolando messaggi complottisti sulla sentenza), detto ciò DOVEVA dimettersi
      Non aveva alternative perche all’assemblea lo avrebbero asfaltato e siccome non è stupido, anche se stupidamente si è fidato di persone sbagliate, ha fatto retromarcia

    • Gli stolti che oggi festeggiano una sentenza che stabilisce, una sentenza e non una opinione sfacciatamente di parte, che non ricorrevano le motivazioni per un licenziamento per giusta causa del
      Vecchio cda. Questo significa che ha operato bene? No. Significa che ha tutte le colpe del dissesto del Cogesa? No. Gli atti sono in procura vedremo cosa dirà la stessa. Sulle motivazioni e sui veri motivi attendiamo che ci lllumini lei che ne sa sempre una più degli altri e guarda caso sempre nella stessa direzione contro qualcuno e pro qualcun altro. Lei lancia accusa che spero il cda la costringa a provare in tribunale così vedremo se le sue argomentazioni reggono o sono solo illazioni per non dire il sottile
      Venticello della
      Calunnia che in questi mesi ha spesso soffiato. I mala tempera sono quelli dove alcuni mettono in dubbio una sentenza che evidentemente non hanno capito e non risponde ai loro desiderata e non accettando che la loro parte soccombe sono disposti a tutto senza il limite del risoetto del diritto e della verità accertata il tutto a difesa di opinioni, rispettabili ma sfacciatamente di parte e ovviamente opinabili. Qua di ambiguo ci sono stati atteggiamenti di politici locali, di dipendenti del Cogesa, una campagna mediatica vergognosa che però un tribunale vero ha spazzato via in un attimo. Spiace per Gerardini che anche qui dovrebbe lei spiegarci quali meriti ha visto che il bilancio non lo ha presentato con una motivazione risibile ma il tempo per incarichi e consukenze lo ha trovato . Le consukenze quelle buone e di prestigio come ha scritto lei offendendo tutti i professionisti locali. I meriti non sono quello che gli attribuisce in maniera discutibile il suo fan club che tra le altre cose ha giocato più a suo sfavore che a suo favore per la sfacciata improbabilità delle argomentazioni pro e dello sfacciato silenzio su altre questioni che verso altri erano oggetto di allusioni e campagna mediatica giornaliera. Così per ricapitolare tutta è veramente questa pagina vergognosa della città

    • Per capire ma lei commenta L sentenza o il resoconto che della stessa ha fatto la certa stampa. Dagli aggettivi che usa, uguali a certi articoli, propenderei per la seconda tesi. Nel caso fossi in errore lei ha letto la sentenza ma ha partecipato alle udienze, ha letto gli atti depositati dalle parti o parla così a vanvera? Perché nel primo caso sarebbe parte interessata che quindi palesemente esprime una opinione di parte e interessata. Nel secondo caso parla a vanvera gettando fango su un tribunale senza cognizione di causa e facendo ciò di cui accusa gli altri. Inoltre lei ha rapporti con l’ex Cda per cui ne conosce le reali intenzioni o sta soltanto facendo illazioni di parte ai limiti della diffamazione? Così per capire non da che parte sta, che mi sembra chiaro, ma a che gioco sta giocando

  12. Povera Sulmona.In questo squallidissimo balletto di “j’accuse” rimane certa una sola cosa.Resta una montagna di debiti e di munnezza che ha gia’ inquinato aria ed ambiente.I poveri sulmonesi quelli ” onesti” continueranno a pagare la tari senza capire “pur.con tutta la buona volonta’ come si e” arrivati a questo disastro.

    • Cogesa ergo sum | 19 Aprile 2023 at 13:25 | Rispondi

      Qua di squallido ci sta ben altro. Perchd alcune accuse verso alcuni ci ha pensato un tribunale a rigettarle
      Come falsità. Di vergognoso ci sta che alcuni che per mesi hanno soffiato è alimentato una campagna contro non accettano la sentenza di un tribunale competente e senza avere alcuna competenza e conoscenza degli atti e di tutto quello che è alla base della decisione del tribunale la bollano come ambigua solo per continuare a difendere contro ogni evidenza le loro posizioni invece di fare un gesto di onestà e dignità. Scusarsi e tacere

  13. La descrizione oggettiva sulla (cattiva) gestione del Cogesa è praticamente la stessa su tutte le testate cittadine. Signor Mingaver la responsabilità non è del capoluogo, ma di chi ha permesso di far entrare quell’enorme quantità di indifferenziata a prezzi così bassi. Per quel che riguarda la sindaca Casini, c’erano altrettanti articoli che ne esaltavano l’operato, i Sulmonesi hanno letto tutto e poi hanno scelto Di Piero, i tempi sono quelli che sono, ma non credo sia giusto cominciare a coltivare il pensiero unico. Inoltre mi sembra lapalissiano che Di Piero sia stato scelto anche per il malcontento riguardo quelle modalità di gestione. Capisco anche però che, tra quel che è giusto ed è un vantaggio per i cittadini e quel che è giusto ed è un vantaggio per una certa politica ci sia una notevole differenza.

    • In realtà di oggettivo ci sta che la cattiva gestione spesso coincide con l’operato dell’assemblea dei soci che hanno stabilito di far entrare L’Aquila a quella tariffa, salvo cambiare idea, che non pagavano le
      Quote generando un debito di 8mln di euro e anchd le assunzioni, spesso da loro stesse richieste, che sono votate dall’assemblea dei soci, cioè i sindaci.
      Finché saranno loro che hanno un palese conflitto di interessi nella gestione della
      Società a gestirla non si andrà da nessuna parte. E gli ultimi fatti lo confermano. Invece di fare atti politici inutili potevano pagare e farsi da parte invece con arroganza alcuni hanno voluto imporre una loro linea a scapito dj altri con la complicità di una sindaca che si giocava una sua partita politica

  14. … ecco, appunto, la responsabilità è di chi ha ampliato a dismisura questa discarica nata per servire il solo territorio Peligna.
    Poi, piano piano, la politica TUTTA, teleguidata da qualche “ luminare della moltiplicazione dei pani e dei pesci” ( a scapito del territorio e dei cittadini), ha capito che più la facevano crescere questa discarica e più cresceva il potere gestionale delle consulenze, progettazioni e sistemazioni di amici e supporter.
    E poi giocoforza hanno “ accettato” il conferimento sempre di una quantità maggiore di rifiuti, anche poco differenziati e addirittura a prezzi inferiori a quelli che ci hanno fatto pagare a NOI poveri fessi.
    Rimediate a questo errore di valutazione, ridimensionate immediatamente Noce Mattei, e riportatela al solo servizio del territorio Peligno.

  15. Ma Gerardini chi è alla fine?…. un politico, un uomo legato ad amministrazioni di sinistra a vari livelli, che ha dato consulenze fuori l’ambito di riferimento di Cogesa (quasi mancassero commercialisti in grado di fare un bilancio … che oltretutto lui non ha fatto!) certo non riducendo il loro costo! I comuni hanno pagato in questi mesi come normalmente fanno periodicamente… basta vedere l’andamento dei pagamenti del comune di Sulmona! Quindi nessun merito! Se poi volete santificarlo fate pure, ma certo non è stato questo luminare! La realtà è che i sindaci di sinistra non sono stati in grado di creare una idea condivisa per generare una governance da sostituire alla scadenza di quella che attualmente opera! Un amministratore (Gerardini) che dice ad un socio (Sindaco di Prezza e consigliere regionale) chi è lei….. è da buttare fuori immediatamente perché non ha cognizione di come funziona una qualsiasi società (sia essa pubblica o privata). E voi vi ostinate a santificarlo! Meno male che c’è la magistratura….

    • te lo dico io chi è Gerardini. una persona non legata alle beghe territoriali che ha avuto gli attributi di trattare determinate persone come meritano. personalmente lo reputo un grande professionista e nei decenni in cui ha operato ha dimostrato che è preparato. non sarà di certo un sindaco di un minuscolo comune a poter mettere in dubbio tale oggettiva verità.

      • Non legato a beghe territoriali ma eletto in quanto amico di un sindaco che la bega territoriale del cogesa la conosce bene e in questo caso l’ha causata. Sicuramente un professionista ma altrettanto sicuramente non ha tutti i mei riti che gli vengono attributi manco fosse una divinità. Non ha tagliato le consulenze le ha semplicemente sostituite con persone di sua fiducia spesso di fuori, giuste queste giuste anche quelle di prima, non ha redatto il bilancio come sarebbe stato giusto fare, ha indicato come causa del dissesto le cause note e che aveva indicato anche il vecchio Cda, non ha proposto soluzioni diverse perche non ci si può inventare nulla con soci debitori. Ha sicuramente risolto la questioni circa il taglio dei ritiri a Sulmona causato, va ricordato, dal mancato riconoscimento di 300mila euro di servizi al cogesa da parte del comune di Sulmona. E come lo ha risolto? Con un passaggio graduale. Sicuramente un merito ma diciamo il comune di Sulmona con il vecchio Cda al riguardo non si è mai voluto sedere a discuterne con il nuovo di sua nomina si. Sui debiti diciamo non cambiato granché solo che come sopra alcuni comuni sono diventati più propensi a pagare con il cambio della governance ma non chissà per quale attività diciamo per dare un senso alla propria scelta, e purtroppo queste sono tutte oggettive verità come la sua professionalità

  16. Anche chi butta fuori la stampa, e quindi la possibilità per i cittadini di essere informati su questioni, che alla fine riguardano le loro tasche, discusse da chi è pagato per rappresentarli e, in teoria, a favorire i loro interessi, non mi sembra un atteggiamento molto condivisibile.

  17. Anche quello di chi…

  18. AWA MO C LI MAGNEM LA MUNNEZZ C LU ZULLUNUT ALLU CARDILL DEI BABAGGION NIAFRA ACCUSCI ALLOCH

  19. Alla fine di tutto dovremo, noi cittadini di Sulmona, mettere le mani al portafoglio per risanare le casse del Cogesa,e continueremo ad avere un servizio non all’altezza della città. Grazie.

  20. potete ottenere tutte le sentenze favorevoli del caso ma il buco resta, i conti in rosso pure e la puzza anche…. quindi spero che i sindaci più virtuosi non mollino la presa e continuino a vigilare sul carrozzone. magari ci vorrà tempo ma alla fine giustizia verrà fatta. occhio che gli sconfitti alle elezioni cercheranno di rinascere dalle ceneri dell’ immondizia.

    • Cittadino vero | 19 Aprile 2023 at 15:32 | Rispondi

      È VERGOGNOSO il tentativo di alcuni pseudo cittadini, si spera non interessati nascosti da pseudonimi, che derubricano l’esito di una sentenza o ne ridicolizzano ne sporcano l’esito senza conoscerne le motivazioni, senza aver preso parte alle discussione, senza aver preso visione degli atti, spesso senza avere nessuna cognizione al riguardo o giuridica. Il tutto per portare avanti le loro argomentazioni che dopo ieri non sono tali ma assomigliano molto a diffamazioni al sottile venticello della calunnia. Avessero almeno il coraggio di metterci la faccia così da poter essere sottoposti al vaglio della magistratura e vedere che effetto fanno le loro argomentazioni a un giudice che ne chiederà le ragioni ma soprattutto le prove. In questo paese purtroppo il vizio dello sputtanamento non si perde si grida al complotto contro sentenze, che però se di segno opposto sarebbero oggetto di Lodi al grido “lo avevano detto”. Vergognatevi la legge non si invoca a comanda e non si rispetta a fasi alterne e soprattutto quando conviene . Se questo è il clima non oso immaginare cosa potrà accadere nel caso della sentenza sulla discarica. E questo è ahimè il frutto avvelenato di certe campagne mediatiche e politiche messe in atto non per cercare la verità ma per indicare come colpevoli i propri avversari. Questa è la vera immondizia che sta inondando la nostra città e che puzza di più dei miasmi e incancrenisce molto di più il tessuto cittadino

      • per cittadino poco vero | 19 Aprile 2023 at 18:54 | Rispondi

        cittadino più che vero sembri un alieno. ma dove vivi? il territorio negli ultimi 10 anni è stato martoriato da scelte scellerate, le 2 aziende partecipate ridotte ad un cumulo di debiti ed un serbatoio di voti. sarà pur vero che le persone hanno la memoria corta ma qui si sta passando il limite. Gerardini è stato messo li per dare trasparenza ed è una persona che non ha bisogno di favori per campare. un conto sono le sentenze ed un conto è la realtà. la puzza resta e il buco pure, solo che abbiamo capito che le colpe non sono state del CDA ma di chi politicamente ha permesso una tal gestione negli anni passati.

        • Cittadino non fazioso | 19 Aprile 2023 at 20:53 | Rispondi

          Sui debiti chiedi ai comuni perché come lo stesso Gerardini ha detto dispendono da loro che non pagano, queste sono le scelte scellerate.
          Mi ricorderò di questa frase nel caso in cui la sentenza sui danni ambientali darà ragione ai comitati. Un conto sono le sentenze un conto la realtà. O vale solo per le sentenze di comodo?

  21. Solitoteatrino | 19 Aprile 2023 at 15:02 | Rispondi

    Cambiano gli attori e le scene ma la trama è sempre la stessa con la solita “sentenza zoppa” dove non esistono né vinti e né vincitori ma soprattutto non si evince nessuna azione risarcitoria….l’unica certezza è che i soliti cittadini (meglio sudditi) dovranno subire e ripianare tutti i debiti fino all’ultimo centesimo.
    Riusciremo a vedere un altro film dove gli amministratori politicanti pagheranno x le loro “allegre” gestioni?

    • L’azione risarcitoria se ci sarà ci sarà dal Vecchio cda e questa la pagheranno i cittadini per le colpe dell’attuale amministrazione

  22. È così diventeremo la discarica del centro Italia !

    • Complimenti vivissimi | 19 Aprile 2023 at 15:38 | Rispondi

      Il nesso tra la sentenza l’articolo le dimissioni di Gerardini e la sua affermazione sono un capolavoro di “non c’entra un caxxo”. Il che tradisce bene la matrice del suo intervento. Ps la decisione di scaricare l’immobdizia dell’Aquila l’ha presa l’assemblea dei soci alcuni dei quali stanno ancora la anche se hanno cambiato opinione. E spetta sempre a loro ai sindaci decidere di diventare la discarica d’Italia quindi chiedetelo a loro e non a Gerardini o al
      Vecchio cda. Sicuro siamo diventati la discarica d’Italia di quella immondizia che è la calunnia la diffamazione che inquina quasi o come l’immondizia vera e per cui ormai non esiste nessuna verità se non quella corrispondente alla propria faziosità

  23. da lettore capisco che questa testata ha molti che la odiano…vuol dire che la strada è quella giusta. w il germe. testata giornalistica seria ed indipendente. e poi mi stupisco di chi pensa che la sentenza di cui si discute sia a favore di qualcuno… ha di fatto soltanto stabilito che la revoca del CDA andava fatta in altri modi, ma errare è umano. perseverare è diabolico.
    il problema dei conti in rosso, della puzza e di una parte di politica becera e clientelare resta purtroppo. tenete alta l’attenzione cari concittadini, gli sciacalli potrebbero pensare che sia il momento di tornare in pista.

    • Veramente la sentenza ha stabilito che le accuse rivolta al cda erano false e non ha deciso sulle modalità. Sono cose ben diverse. E ha anche portato gli atti in procura. Così per riportare la discussione sui binari della verità e non delle fandonie. Ha anche stabilito che i conti in rosso non dipendono da mala gestione ma dai comuni che non pagano .

    • La sentenza in questione è a favore di qualcuno e contro altri. È a favore del vecchio Cda che era stato cacciato da alcuni sindaci con accuse gravissime cd giusta causa che il giudice ha smontato punto per punto. Quindi il cda cacciato ha vinto e ne esce a testa alta i sindaci che lo avevano cacciato ne escono a pezzi. Sui debiti il tribunale spiega bene di chi sono le colpe, dei sindaci che non pagano, e ha mandato gli atti in procura. L’unica cosa legittima era il modo in cui si è eletto gerardini errate e false erano le motovazioni. Più che tenere alta l’attenzione bisogna alzare il livello della comprensione altrimenti si scambiano fischi per fiaschi

  24. Aua chi la munnezz c s fann li sold ecch pche a lu ciarcion n s trov me lu carcill d lndusat sua chissi è a qua se v sta bon

  25. I conti in rosso, La puzza alle marane, L’azienda non funziona, E qualcuno gioisce per la sentenza che dice che la colpa non è del cda… che c’è da gioire? e chi ha fatto crescere la società a livelli di industria?
    Anche se si accerta che l’azienda si è affondata legalmente qualcuno sarà pur responsabile. Pensate che poichè il tribunale dice che tutto è lecito siete stati bravi ?
    Dedicatevi alla sagra del carciofo che è meglio.

    • I conti in rosso dipendendo dai comuni che non pagano. Se i comuni pagassero l’azienda sarebbe sana. Inoltre la puzza non c’entra nulla con la crescita della società. E se la società cresce rispettando le leggi, e vedremo cosa stabilità il tribunale e non voi tuttologi da internet, è un bene per la comunità perché garantisce occupazione e ricchezza, cose di cui abbiamo bisogno più che di polemiche da bar.
      Intanto noto con rammarico che c’è una preoccupante tendenza a non voler rispettare le sentenze, senza conoscerne le motivazioni e gli atti, preoccupante in vista del,procedimento penale sulla discarica. Qua c’è gente che pensa di potersi scegliere le sentenze invece di limitarsi a rispettarle e capirle come si dovrebbe.
      Infine con questi toni e riflessioni direi che tu manco alla sagra del carciofo puoi dedicarti meglio quella della zampanella o meglio ancora quella del vino, così almeno avresti una attenuante

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