Permessi e burocrazia: manco ai cani

E’ come aprire un vaso di Pandora: una serie che sembra inarrestabile di “cattive pratiche”, di risposte non date, di imprenditori, grandi e piccoli, che attendono da giorni, settimane e mesi una carta, un permesso per poter lavorare.
Così dopo “l’eccellente” figura fatta con il supermercato Oasi e il gruppo Gabrielli, che dopo aver annunciato l’inaugurazione giovedì scorso, ad oggi non ancora ottiene la firma sul titolo unico che serve per aprire; dopo l’altra grande figura fatta con “Mio sushi”, che solo ieri ha ottenuto il permesso per mettere due tavolini all’aperto (alla faccia del Covid e del “vivacizziamo il centro storico”), un’altra perla di burocrazia sorda ed inefficiente si aggiunge alla lista del Comune di Sulmona.
Non si tratta, questa volta, di giri d’affari milionari e di grandi catene, ma di un semplice servizio a domicilio di toelettatura per cani che da mesi ormai tenta di aprire in franchising anche in Abruzzo e a Sulmona in particolare.


Il titolare dell’attività, Massimiliano Ventresca, però, da mesi sta cercando di superare tutti gli ostacoli burocratici “che ci tengo a sottolineare esistono solo a Sulmona – spiega – perché agli altri colleghi in franchising nel resto d’Italia, non sono state chieste nemmeno le autorizzazioni e le prescrizioni impostemi qui”.
Il problema, in particolare, per questo servizio molto utile per gli amanti dei cani, sono o meglio sarebbero gli scarichi dell’acqua: il furgone che va in giro per la regione a lavare gli animali, perfettamente attrezzato e igienico, deve ovviamente scaricare le acque prodotte dal lavaggio. “Roba che si può fare tranquillamente in un tombino altrove, tuttalpiù in un attacco di area camper”. A Sulmona, invece, se si lava un cane in casa o in un negozio, si può scaricare normalmente nell’impianto fognario, se invece la toilettatura è mobile, allora quell’acqua, non è chiaro perché, inquina e deve essere smaltita da apposite ditte.


Ventresca, però, non è stato lì a sindacare più di tanto, perché il suo obiettivo è partire finalmente con la sua attività “anche perché ho bisogno di lavorare, lavorare, dico, non rubare”. Così si è fidato sulla parola “perché nessuno mi ha messo per iscritto niente” e ha sottoscritto come richiesto (a voce) dal Comune un contratto con la ditta Pavind per lo smaltimento delle acque accumulate nella sua tanica (che ha dovuto comprare appositamente). “Con il contratto in mano, mi hanno detto al Comune – spiega Ventresca – avrei ottenuto il permesso nel giro di massimo quarantotto ore”.
Il documento è stato però depositato una ventina di giorni fa, ma dell’autorizzazione ad esercitare neanche l’ombra: “Ho scritto anche tre e-mail al Suap – continua l’imprenditore – ma niente, non mi hanno neanche risposto”.
Neanche ai cani.

6 Commenti su "Permessi e burocrazia: manco ai cani"

  1. E una MEGA vergogna
    Palazzo S.FRANCESCO siete la rovina di questa cittadina,pensate solo a come restare attaccati alle persone e nn ai cittadini.

  2. Comune Sulmona = SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,
    SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE,SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE, SQUALLORE

  3. Una vergogna senza fine. Però vedi come sono puntuali a palazzo San Francesco quando c’è da controllare l’estratto conto al 27 del mese. Inetti, inadempienti, incapaci.

  4. Incompetenti e presuntuosi!!!

  5. dirigenti assenteisti…a causa di gente così,il Comune della mia città è al tracollo …vergognoso!

  6. ma se si va li a cacciarli a calci nel culo che dite?

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