
Il sostituto procuratore della Repubblica, Edoardo Mariotti, ha chiesto il rinvio a giudizio per un 46enne sulmonese, accusato di gravi atti persecutori e violenze nei confronti di una giovane donna di vent’anni più giovane, con cui aveva intrattenuto una relazione. La decisione finale spetterà al giudice per l’udienza preliminare, che ha fissato l’udienza al 15 gennaio 2026. In quella sede sarà valutato se esistano elementi sufficienti per aprire un processo penale.
Secondo la ricostruzione della Procura, i fatti contestati risalgono al periodo compreso tra ottobre 2024 e febbraio 2025, durante il quale l’uomo avrebbe messo in atto un’escalation di comportamenti molesti e persecutori: pedinamenti, appostamenti sotto casa e nei luoghi frequentati dalla vittima, telefonate insistenti, messaggi, minacce e offese rivolte anche alla famiglia della ragazza.
La situazione avrebbe raggiunto momenti particolarmente critici nei mesi di dicembre e gennaio. In particolare, il 15 dicembre 2024, il 46enne avrebbe spintonato la giovane, mentre il 25 dicembre, giorno di Natale, l’avrebbe colpita con uno schiaffo al volto. Condotte che, secondo l’accusa, avrebbero causato alla donna un grave stato di ansia, sofferenza e disagio psico-fisico, tanto da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita.
Nonostante un primo ammonimento da parte del Questore, il comportamento dell’uomo non sarebbe cessato, rendendo necessario l’intervento del giudice per le indagini preliminari, che ha emesso nei suoi confronti misure cautelari restrittive nei mesi scorsi.
Il 46enne, convocato dai carabinieri per il procedimento amministrativo, ha negato ogni accusa, ridimensionando i fatti come “semplici litigi” che possono accadere in una relazione. Nel successivo interrogatorio di garanzia, assistito dagli avvocati Gaetana Di Ianni e Alfio Pacca, ha respinto punto per punto tutte le contestazioni mosse dalla Procura.
La giovane vittima è invece rappresentata dall’avvocato Alessandro Margiotta, che ha seguito fin dall’inizio l’evolversi del caso, definito come l’ennesimo esempio di violenza di genere che si consuma spesso all’interno di rapporti personali terminati.
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