Personale medico in fuga dal pronto soccorso, UIL: “Condizioni precarie. Servono investimenti”

E’ totale l’appoggio da parte della UIL Medici alla manifestazione odierna organizzata a Roma, dinanzi la sede del Ministero della Salute, in merito alla condizione dei pronto soccorso italiani, la prima trincea di qualsiasi struttura ospedaliera. Turni usuranti e paghe non all’altezza mettono in fuga quotidianamente medici e infermieri.

E così nei pronto soccorso che devono reggere l’urto di circa 20 milioni di accessi all’anno mancano oltre 5.000 medici e 12.000 infermieri. “La grave carenza di personale soprattutto medico che affligge tutti i servizi di urgenza non può restare inascoltata – scrive Gianna Tollis in una nota sottoscritta da tutta la UIL -, perciò la UIL FPL chiede ai vertici aziendali una maggiore considerazione delle precarie condizioni in cui versano i lavoratori dell’emergenza”.

La UIL, infatti, chiede di procedere rapidamente ai concorsi e di lavorare non solo su compensi diversi ma anche e soprattutto su percorsi definiti, aumento dei posti letto, informatizzazione regionale della gestione dei posti letto; bisogna lavorare per restituire ai pronto soccorso la giusta dignità che certo non è quella di un servizio sostitutivo dell’ambulatorio di medicina generale o una scorciatoia per eludere le liste di attesa.

“L’emergenza/urgenza ha un valore immenso – continua Gianna Tollis – perché ha la sua espressione nel preziosissimo lasso di tempo definito “della sopravvivenza” che può fare la differenza tra la vita e la morte di una persona.Il lavoro presso un Pronto Soccorso è completamento diverso rispetto a quello di un reparto di degenza o di un servizio, perché non è programmabile, non è prevedibile e impone continui aggiustamenti da parte del personale che deve essere sufficientemente plastico per rispondere alle esigenze più svariate e a più esigenze contemporaneamente. Ognuno di noi, quando si reca in un avamposto di emergenza, si aspetta di essere trattato come l’unico, di ricevere tutte le attenzioni necessarie a soddisfare i bisogni di salute fisica ma anche psicologica. E’ dal Pronto Soccorso che ci aspettiamo la diagnosi, il più precisa possibile, nel più breve tempo possibile e la soluzione, altrettanto rapida ed efficace. Lo stato d’animo con cui ci poniamo di fronte ad un reparto di emergenza/urgenza non è lo stesso con cui affrontiamo il ricovero in una degenza ordinaria proprio perché in quest’ultima l’ansia, la paura, lo sgomento sono già stati filtrati dal lavoro del Pronto Soccorso”.

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