Piazza Plebiscito: il parcheggio sull’uncinetto

Uno degli spazi più belli del centro storico è Piazza Plebiscito, più comunemente chiamata Piazza della Tomba. L’omonima chiesa fa da fondale prospettico ad uno degli scorci più interessanti della Città. In un’interruzione della cortina edilizia, percorrendo Corso Sud, si apre tutto d’un tratto la bianca facciata romanica impreziosita dal portale strombato e da un rosone che, per quanto è raffinato, sembra ricamato all’uncinetto. Questa piazza suggerisce alcune stratificazioni sulle quali possono elaborarsi delle ipotesi evolutive contestualizzandole in un più ampio contesto storico ed urbanistico nazionale.

Originariamente l’impianto planimetrico poteva essere un tipico impianto rinascimentale. La rintracciabile forma trapezoidale con la chiesa sul lato lungo ricorda le più famose Piazze del Campidoglio di Michelangelo a Roma e Pio II di Rossellino a Pienza. Gli allineamenti di Via Capitolina e Vico del Tempio definivano i fronti laterali. L’ingresso dal Corso, schermato da una schiera di edifici, era ricavato in un angolo del trapezio conferendo una percezione di maggiore profondità.

La configurazione attuale della piazza è invece probabilmente risalente ad un’epoca più recente, successiva al terremoto della Majella. L’impianto oggi è composto da un trapezio più piccolo,che come un cannocchiale inquadra quasi perfettamente la facciata della chiesa, e da uno spazio quadrangolare, che invece costituisce il vero e proprio sagrato. In questo contesto sono stati inserti gli edifici in stile neoclassico tipici della fase di ingentilimento che a Sulmona ha investito l’edilizia privata nel corso dell’800. In tal senso Palazzo Sebastiani con la sua facciata monumentale contribuisce a dare un ulteriore effetto sorpresa non appena ci si avvicina alla chiesa. Si conferisce dunque alla piazza una percezione dinamica disvelatrice tipica del barocco, riconducibile per l’appunto al ‘700 post terremoto. Un ulteriore indizio è il fabbricato posto al civico 4 che è estraneo al contesto edilizio del Borgo della Tomba, i cui isolati compatti presentano piccolissime corti con mera funzione di pozzo luminoso. La facciata, che non segue alcun allineamento stradale, definisce in questo caso una corte molto più ampia, resasi probabilmente necessaria per rispettare gli edifici retrostanti preesistenti.

Di indizi ce ne sarebbero ancora ma il punto è un altro: la storia di questa piazza è sempre stata volta a valorizzare la chiesa di Santa Maria della Tomba e tutti gli altri edifici che la delimitano. Oggi purtroppo così non è: due cordoli di travertino definiscono la corsia per le auto che esula dall’intrinseca logica compositiva. La vista principale che dal Corso inquadra la facciata è stata profondamente alterata dal disegno della strada che, invece,diverge da essa negandone il valore e la bellezza. Gli stessi cordoli, intersecandosi con altre fasce estranee alla conformazione spaziale, definiscono geometrie di risulta in cui relegare stalli per la sosta o i tavolini delle attività ristorative che dovrebbero farla da padrone. Ai pedoni resta solo una piccola isola a forma di ventaglio quando le auto lo permettono; infatti la sosta selvaggia è consuetudine in questo spazio pregiato. Qui non si riesce nemmeno a rendere un ultimo degno saluto ai defunti i cui cari ogni volta sono costretti a spargersi tra le auto parcheggiate o a schivare quelle in transito. Non una panchina per sedersi, non un albero a fare un po’ d’ombra, non un punto da cui poter scattare una foto incontaminata se non in quei pochi giorni l’anno in cui viene indetto il divieto di transito e di sosta. Pedonalizzare significa anche questo, prendersi cura degli spazi che compongono il centro storico destinandoli ad usi conformi alla loro natura. Ne deriva dunque la necessità di metter su un piano commerciale per riportare le attività in centro, per ridistribuirle secondo una chiara strategia arredando così gli spazi a salotti e non a parcheggi abusivi. Piazza della Tomba è uno di quei luoghi in cui si dovrebbero creare le condizioni per concentrare 4/5 locali riproponendo le calde e accoglienti atmosfere tipiche delle piazzedelle vere città turistiche.

Valerio Vitucci

11 Commenti su "Piazza Plebiscito: il parcheggio sull’uncinetto"

  1. Articolo bellissimo che suggerisce suggestive ipotesi per una eventuale futura ripavimentazione. Complimenti.

  2. Roberto De Santis | 12 Luglio 2020 at 08:16 | Rispondi

    Complimenti davvero, una grande capacità espositiva, una interpretazione dal punto di vista architettonico che fa capire molto delle alterazioni prospettiche legate ad una mancata pedonalizzazione del centro storico.

  3. La riqualificazione urbana della Piazza della Tomba, rappresenta uno degli interventi da annoverare tra i peggiori scempi che Sulmona abbia mai subito.
    Purtroppo scempio non unico promosso dalle passate amministrazioni, particolarmente e volutamente cieche, nell’approvare obbrobri di progetti di tale portata com’è ancor più sconcertante l’aver superato il vaglio di organi di controllo quali il SABAP.

    Sono e restano queste riqualificazioni nate dal genio architettonico locale, e per ognuno di esse, minimo 2 pugni ben assestati, 1 nello stomaco e l’altro nell’occhio della nostra bella cittadina fra cui vanno menzionate per l’alto valore di recupero espresso:
    – Lo slargo su Corso Ovidio nell’intersezione con Via della Pace e Vico Spezzato;
    – Piazza Giovanni Minzoni;
    – La “fu” area verde su Corso Ovidio nei pressi dell’acquedotto medievale;
    – Largo degli Orefici;
    – Largo Salvatore Tommasi;
    – Il restyling di Piazza Carlo Tresca che oso definire la madre di tutti gli sconci di riqualificazione cittadina.

    Ma anche l’attenta cura degli arredi urbani e tanto per citarne alcuni:
    – Le belle panchine intorno l’area della chiesetta di S. Rocco in piazza Garibaldi;
    – Le altrettante belle sedute poste ai piedi della Rotonda di S. Francesco della Scarpa;
    – I vari paletti dissuasori posti davanti il sagrato della chiesa di S. Francesco della Scarpa lato Via Mazara e sempre nell’area della chiesetta di S. Rocco in piazza Garibaldi, come le rastrelliere per biciclette;
    – Gli stupendi cordoli delimitatori di Corso Ovidio su P.zza xx Settembre;
    – Le nuove lanterne sulla scalinata dell’Annunziata;
    – La bella illuminazione notturna dei cordoli che perimetrano l’area verde di Porta Pacentrana (quest’ultima stranamente ben recuperata).

    Non c’è che dire, attenzione maniacale (ma anche di più) all’integrazione delle opere nel contesto storico nonché della superba scelta del materiale impiegato.

    MAI PIU’, MAI PIU’… MAI PIUUU’!! 😉

  4. ho capito l’arte e tutto il resto ma qui occorre capire se volete vivere in un presepe o in ambiente vivo e dinamico!. le opere d’arte, le aree verdi ecc ecc. devono esistere in funzione della comunità e non il contrario. la piazza della tomba è bella anche con le auto parcheggiate a lisca di pesce. non fate di Sulmona un presepe!

    • Cioè? Ciò che è “arte, aree verdi , ecc ecc.” e che rappresenta un ostacolo ad “un ambiente vivo e dinamico” in che modo va trattato?
      Ma tanto per capire, “l’ambiente vivo e dinamico” lei come lo misura? Dal numero di auto parcheggiate? Dov’è questo dinamismo statico?
      Di 8 stalli auto previsti sulla piazza ,di cui 3 riservati ai diversamente abili, nella foto nel servizio ne conto altrettante fuori posto… alla faccia del dinamismo!!!
      Non mi sembra questa grande distanza e sforzo parcheggiare nel silos di S. Chiara.
      La comunità chi è per lei, in chi la identifica?
      E poi, non ha mai notato come sono più “vivi e dinamici” i presepi “meccanici” che i pelandroni dentro le auto parcheggiate?

  5. Su questo argomento si sta abilmente creando una spaccatura nella città.
    Un modo per distogliere l’attenzione dai veri problemi

    • La riqualificazione del centro urbano è uno dei problemi cittadini.
      Casomai sono i commenti che virano su altro argomento.

  6. temp è inutile scaldarsi, si mette ai voti, personalmente ritengo che Sulmona non debba diventare un’isola pedonale fissa ma vada regolamentata ad orari ; chiusa al traffico dalle 10e30 alle 21:00; per il resto preferirei che si possa circolare; ma ognuno ha il suo parere. se in una piovosa serata di Ottobre non posso transitare per corso Ovidio dopo le 21 sinceramente la birra,vino o coca cola che sia la vado a bere a Pratola o Raiano, e come me credo molti altri.

  7. La birra, come risposto a precedente persona, questo articolo parla di altro.
    Posti nel corretto articolo p.f..

  8. lettore attento | 12 Luglio 2020 at 22:49 | Rispondi

    Temp l’articolo cita : “..Non una panchina per sedersi, non un albero a fare un po’ d’ombra, non un punto da cui poter scattare una foto incontaminata se non in quei pochi giorni l’anno in cui viene indetto il divieto di transito e di sosta.Pedonalizzare significa anche questo, prendersi cura degli spazi che compongono il centro storico destinandoli ad usi conformi alla loro natura”…. a mio avviso l’articolo è una chiara esortazione alla pedonalizzazione che viene descritta come unica soluzione al ritorno all’antico splendore, ma poiché in questa zona ci sono attività che sopravvivono di commercio mi sembra giusto sentire tutte le campane anche degli avventori dei locali coinvolti….quindi i commenti sono appropriati!

  9. Lettore attento, ma forse anche no, ma ha letto che l’articolo è tutto incentrato su Piazza Plebiscito?
    Non sa che il passaggio veicolare sulla piazza è consentito?
    Sono i 5+3 posti auto a crearle tutto questo scompenso?

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