Pista ciclabile troppo stretta, progetto da rifare

E’ passato poco più di un anno dalla severa reprimenda dell’allora assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Zavarella, che accusava durante un consiglio comunale la nostra testata di “divertirsi a scrivere ciò che non è”. Noi che avevamo osato immaginare tempi biblici per la realizzazione della pista ciclabile delle Marane, quella che, sempre secondo Zavarella, avrebbe visto i lavori partire da lì (marzo 2021) a una settimana. Alla faccia dei gufi. Lo stop imposto dal Consorzio di bonifica per un progetto che faceva acqua (anzi che l’acqua non la faceva passare) da tutte le parti, però, erano non solo legittime, ma anche sottostimate. Quel progetto, infatti, che non è mai partito, è ora tutto da rifare.

Non bastavano infatti i pozzetti progettati a distanze sbagliate, i tralicci della luce non calcolati, l’attraversamento della statale 17 ignorato: si scopre ora, ma già dal rendering qualche dubbio era sorto, che la pista ciclabile non è ciclabile, non nei due sensi di marcia almeno.

Chi va, non ritorna, insomma.

Tant’è che l’attuale assessore ai Lavori Pubblici ha già messo mano alla progettazione: “Così come è ora progettata la pista ciclabile è inservibile perché è troppo stretta – spiega Franco Casciani – ora bisognerà riprogettare tutto e verificare se ci sono le distanze sufficienti per fare una doppia corsia. Andata e ritorno, insomma. Perché così come è stata pensata, l’opera non serve a molto”.

I soldi, manco a dirlo, non ci sono; anche perché quelli previsti per l’opera, anche considerando il contributo offerto da Cogesa (che sempre soldi pubblici sono), non sono il frutto di un bando vinto e di un contributo assegnato, ma dell’accensione di un mutuo con il credito sportivo da circa 200mila euro. Debiti, insomma, seppure a tassi molto bassi.

“Se non si potrà ampliare la pista – continua Casciani -, cosa probabile, bisognerà immaginare un’altra pista ciclabile in direzione opposta, fermo restando che ci siano le distanze e soprattutto i soldi”.

Nei prossimi giorni, quindi, si vedrà se l’attuale progetto, quello affidato nel novembre 2020 e che doveva durare massimo tre mesi, sarà modificabile o meno; se e come eventualmente cambiarlo, con quali soldi completarlo e se è ancora il caso di portarlo avanti.

C’è, insomma, ancora molto da pedalare… ma non su pista.

13 Commenti su "Pista ciclabile troppo stretta, progetto da rifare"

  1. Ma perché non viene fatto il nome del progettista? Segreto di stato?

  2. La pista ciclabile ad una corsia,gli spogliatoi dei campi del serpentone senza allaccio dell’acqua, ma possibile che nel pubblico errori clamorosi che fanno sprecare soldi dei contribuenti siano senza colpevoli?? Complimenti alla vecchia amministrazione x il lavoro svolto male di cui si sono anche vantati mamma me’

    • Luigi Gagliardi | 17 Maggio 2022 at 08:08 | Rispondi

      Lo blatero da un pezzo, gli amministratori devono prendersi la responsabilità economica dei danni che fanno ma tanto rimarranno solo chiacchiere da baretto.

  3. Sarà lo stesso progettista delle minirotatorie dove i camionisti spaccano gomme sui cordoli spigolosi fatti apposta???

  4. Ma qual è la figura professionale che dà l’ultimo ok all’esecuzione dei lavori? Immagino che sia l’ufficio tecnico del comune o no? Aiutatemi a capire. Perché se così fosse e’ al responsabile di detto ufficio che andrebbero addebitati i costi dei lavori extra derivanti dalle verifiche e dai controlli omessi oltre che un calcio nel culo per occupare un posto che non merita.

  5. Stetevallacas!! | 17 Maggio 2022 at 15:53 | Rispondi

    E te pareva. Ennesimo rinvio dei lavori a data da destinarsi. Incapaci pure di realizzare un marciapiedi praticamente. Ma in che cazzo di mani stiamo. Oddi’ mamm..

  6. Buffoni..

  7. Lavori fatti a cazzo come per la rotonda di via Montesanto. Pare che i mezzi più grandi come gli autobus, abbiano difficoltà ad effettuare le curve…

  8. Nensenepochiu' | 17 Maggio 2022 at 16:04 | Rispondi

    Andate aff….lo, incompetenti.

  9. Questa città non si smentisce mai, purtroppo.

  10. Andate a zappare…anzi meje de no, se no ve se fracicn pur i cucuccill.

  11. GrilloParlante | 17 Maggio 2022 at 20:59 | Rispondi

    Come sempre, chi è ben pagato x progettare, intasca il malloppo e resta impunito. Che bel paese! Per fortuna, non siamo i soli, la più grande fregatura in questo senso fu’ la monorotaia del nostro capoluogo…dove i lavori andarono avanti ma poi si accorsero che non erano giuste le misure per farci passare il mezzo 🤦🏻‍♂️

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