Pnalm, nessuna traccia del cucciolo di orsa smarrito

Il ricongiungimento del terso cucciolo di orso bruno marsicano, con mamma orsa – nota come Sebastiana -non c’è stato. Lo annuncia il Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise che scrive: “Ci sarebbe piaciuto raccontarvi una storia a lieto fine, ma purtroppo in questo caso non possiamo”. La storia dell’orsa Sebastiana e dei suoi tre cuccioli è nota: nella notte tra il 24 e il 25 agosto in seguito ad un’incursione fatta nel comune di Pescasseroli, l’orsa è stata inseguita a piedi e in auto da persone desiderose di filmarla e questo ha spaventato e messo in fuga l’animale che ha smarrito due dei suoi tre cuccioli. Tre giorni dopo uno dei due cuccioli disperso è riuscito a ricongiungersi mentre del terzo non c’è stata più nessuna traccia. Né gli sforzi degli operatori del Parco, né quelli di mamma orsa hanno portato finora a risultati e a distanza di 20 giorni, le possibilità di ricongiungimento si riducono sempre più drasticamente.

“La ‘perdita’ di un cucciolo di orso bruno marsicano – scrive il Pnalm – può essere un evento naturale. Sono soprattutto i maschi adulti a forzare la separazione, a volte violentemente (i.e. uccisione dei piccoli), per accoppiarsi con la femmina adulta, ma non dovrebbe mai succedere per colpa di un’azione umana. Probabilmente chi ha inseguito gli orsi non si è reso conto del danno che stava creando. Non ha compreso la drammaticità della situazione: la separazione dei cuccioli dalla madre”.

Continua ancora il Parco: “Speriamo almeno che questo episodio possa in qualche modo veicolare un messaggio forte ed importante. Se avete la fortuna di vedere un animale selvatico, un orso, ma anche altre specie, rallentate, fermate la macchina e rimanete in silenzio, osservatelo a distanza. Non seguitelo per nessuna ragione. L’orsa Sebastiana è una femmina nota dal 2008, e negli anni ha fatto nascere ben 8 cuccioli, e questo è il suo primo cucciolo perso.  Non è un’orsa che frequenta i centri abitati, ma come altri orsi può capitare che li attraversi per spostarsi da una valle all’altra. Non avrebbe abbandonato i cuccioli se non fosse stata spaventata dagli inseguitori. E se non fossero stati terrorizzati e divisi i due cuccioli la notte successiva, probabilmente ora la famiglia sarebbe tornata al completo. Tutto questo avrà avuto un senso solo se ci aiuterà a riflettere e a prendere consapevolezza delle nostre azioni”.

S.M.

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