Cinque assunzioni per oliare gli ingranaggi del Pnrr: il Comune di Sulmona cerca personale specializzato per chiudere e gestire i progetti che dovranno essere sottoposti in tempi brevissimi ai fondi comunitari di NextGenerationEU. Una corsa contro il tempo che fa sentire il fiato sul collo alle strutture ministeriali, figurarsi a quelle di piccoli e piccolissimi Comuni che, così, rischiano di rimanere fuori dalla grande torta del Pnrr.
Le assunzioni, che in realtà sono in gran parte consulenze, saranno pagate con gli stessi fondi del Pnrr che prevedono il rafforzamento degli organici degli enti per rispondere ai bandi.
A Sulmona, per il momento, ma si spera di implementare le truppe, sono previste cinque posizioni: un tecnico a tempo pieno per trentasei mesi, uno per cento giornate lavorative nel settore dei lavori pubblici, uno a venti giornate per l’ambito culturale, uno, sempre a venti giorni, per il settore ambientale e uno per il monitoraggio (sempre a venti giornate).
Un modo per tentare di farsi trovare pronti alla sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza che entra nel vivo: con i 21 miliardi di euro autorizzati dall’Europa l’altro giorno, infatti, la quantità e velocità di progetti da mettere in cantiere richiedono uno sforzo eccezionale da parte degli apparati burocratici. Anche e soprattutto per accedere alla terza tranche di finanziamenti che vale altri 19 miliardi di euro.
Al netto degli annunci di uno degli uomini di punta di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, che ha ipotizzato di rimodulare i fondi, infatti, la road map disegnata dal premier Mario Draghi e condivisa con l’Europa, si prefigge di chiudere entro ottobre almeno il 50% dei 55 obiettivi fissati.
Un’impresa non facile di per sé in tempi di pace, figurarsi, è il caso di dirlo, in tempi di guerra, con i costi energetici alle stelle e il cambio in corsa di un esecutivo.
A recitare il ruolo “dell’ortolano” sono però soprattutto i piccoli e piccolissimi Comuni che già fanno una gran fatica a seguire le progettualità ordinarie, figurarsi quelle straordinarie e per di più in emergenza.
E se Sulmona si sta muovendo, grazie ai progetti già vinti, per far arrivare qualche rinforzo, altrettanto, probabilmente, non potranno fare i centri più piccoli, nonostante gli sforzi di consorziarsi. Il treno, d’altronde, non si può perdere: dei 21 miliardi di euro in arrivo, quasi la metà (ovvero 10 miliardi di euro) sono sussidi e gli altri (11 miliardi) prestiti. Soldi sul banco e in gran parte a costo zero che, però, riuscirà ad assicurarsi solo chi sarà in grado di fare e mostrare le carte giuste.
Il bando è pubblico o privato? Non si trova sul sito del comune di Sulmona….
penso che uscirà a giorni, pubblico ovviamente