
“Sterili polemiche” così la commissione Toponomastica del Comune di Sulmona bolla la diatriba per l’intitolazione della Pinacoteca, diventata poi Galleria (per la presenza di opere non solo pittoriche), ad Ettore Ferrari, anziché a Gaetano Pallozzi.
Un caso sollevato prima dalla figlia di Pallozzi nella sua lettera di dimissioni dal Premio Sulmona e poi dal Pd, ma che secondo la commissione non ha ragione di essere.
“Nessun luogo pubblico (via, piazza o struttura) può essere denominato a persone che non siano decedute da almeno dieci anni – spiega la commissione Toponomastica della città che ospita una statua di Ratzinger – e deroghe sono ammesse solo per caduti di guerra, caduti per causa nazionale o personaggi che abbiano benemeritato della Nazione. Dunque i termini di legge per intitolare la Pinacoteca a Gaetano Pallozzi non sussistevano né all’epoca della proposta, né alla data della delibera di giunta (novembre 2020), né a quella del decreto prefettizio (gennaio 2021)”.
Pallozzi potrà aspirare ad ottenere l’intitolazione della Galleria d’arte, insomma, solo tra poco meno di dieci anni, fermo restando, continua la commissione, che “un’eventuale delibera di giunta, tesa a cambiare l’intitolazione della Galleria d’Arte, oltre a contenere notizie sul nuovo candidato, deve per legge illustrare ‘se sono venute meno le motivazioni a sostegno della precedente intitolazione’, vale a dire le ragioni per le quali la comunità sulmonese intende cancellare dalla memoria collettiva il nome dello scultore Ettore Ferrari, che non pretese alcun compenso personale per la sua opera se non le spese della fonderia e del trasporto della statua da Roma”.
Va oltre la commissione: “Del tutto arbitraria e illegittima, sia perché non supportata da alcun atto amministrativo, sia perché decisa da organismi che non hanno competenza in materia – si legge nella nota -, è anche l’intitolazione del ‘Premio Sulmona’ a Gaetano Pallozzi, peraltro sancita quando il maestro era ancora in vita”.
Ma no, la statua non è per Ratzinger, è per la VISITA DI RATZINGER!
Così questa amministrazione ha aggirato le leggi italiane, che poi sono utilizzate quando se lo ricordano.
bene,il borgo piu’ bello del mondo,per alcuni, non si smentisce mai,inadeguato,inetto,inefficiente,incapace sotto ogni aspetto,il numero di problematiche e criticita’ e’ infinito ,che fanno i cialtroni? Nel rigore delle priorita’…che ci azzecca l’intitolazione? Nulla,le solite chiacchiere dei due secondi di visibilita’,e basta,o no?
Diamo alle persone che non ci sono più, il rispetto che gli è dovuto e non li coinvolgiamo in una propaganda elettorale che li rende protagonisti loro malgrado. Perché questo gioco diventa ancora più triste quando a farlo non sono soltanto i politici.