Popoli, esercitazione in Riserva e problemi ancora da risolvere

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Da mercoledì dovrebbe esserci un reparto dell’esercito per 3 giorni nella Riserva Naturale Regionale Guidata delle Sorgenti del fiume Pescara per fare alcune esercitazioni militari e Le luci su Popoli e Ripensiamo il territorio ne approfitta per riaccendere i riflettori su alcuni temi a loro cari e ancora irrisolti come: l’ Assenza di un Piano generale di Sicurezza e di Emergenza della riserva; l’ Irrisolto rischio incolumità per visitatori sul sentiero Canapine, causa pioppeto pericolante e tuttora interdetto ai visitatori;  la presenza irrisolta ed annosa , dei Rifiuti speciali abbandonati nel Casale Canapine compreso un Apecar; la non  definizione dei flussi compatibili di frequentazione, attenzionando anche l’attività di navigazione canoe nella fascia di rispetto; l’adozione del P.A.N. (piano assetto naturalistico) che ancora sosta nei cassetti da due anni pur essendo obsoleto da oltre un Ventennio.     

“Auspichiamo – scrivono le due associazioni – ci si voglia rassicurare insieme ai cittadini che di tali problemi in atto si sia tenuto conto nell’organizzazione dell’evento e che soprattutto esso possa portare elementi di esperienza positiva e di riflessione utile per la Direzione della Riserva nel campo della sicurezza generale, ivi compresa l’attività canoistica con rischio di shock termico conseguente a un’eventuale incidente di caduta in acqua  a 10° C. e quindi al necessario pronto soccorso specializzato ed efficace. Siamo certi che questi elementi emergeranno come esperienza di cui poter fare tesoro e saremmo più tranquilli se essi fossero stati previsti e valutati anche in fase organizzativa dalla Direzione della Riserva e dallo stesso Esercito”. 

Continuano le associazioni: “Ci preme molto ribadire che è nota ormai la delicatezza della nostra Riserva sia per la dimensione dell’area molto limitata, e purtroppo, ormai ridotta di un ulteriore 40% addirittura a causa delle limitazioni contingenti sopraggiunte per una trascuratezza gestionale già ricordata, ma anche compromettente per gli  equilibri naturali preziosi per la sua sopravvivenza e la cura della Biodiversità, poco praticata nei fatti, anche se  raccomandata fortemente sia dall’Europa che dall’ONU anche nella giornata Mondiale dell’Ambiente recentemente”.   

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