
Aveva portato in vacanza la figlia di quattro anni in un Comune abruzzese, nonostante il divieto di pernottamento disposto dal tribunale. Con l’accusa di inosservanza del provvedimento dell’autorità giudiziaria una 50enne di Roccaraso è finita sotto processo davanti al giudice del tribunale di Sulmona. La vicenda risale ai giorni dal 21 al 24 agosto 2022, periodo in cui la bambina era stata affidata al padre con una serie di prescrizioni tra cui quella di non pernottare nel paese dove trascorreva le vacanze con la madre. Un divieto disposto dal tribunale perché, secondo l’accusa, l’abitazione non aveva i requisiti minimi di abitabilità e vivibilità per una bimba di quattro anni.
Un divieto che la donna però aveva violato, come scoperto dal padre della bambina che, nel corso di una videochiamata fatta alla sua ex per mettersi in contatto con la figlia, aveva capito che la bambina stava viaggiando in treno. Una volta appurato che la minore si trovava nel posto “vietato”, l’uomo aveva presentato una denuncia ai carabinieri. “Nessuno mi aveva avvisato né del viaggio né del pernottamento in quella specie di stalla con un letto. Per questo mi sono subito attivato” aveva detto l’uomo ai carabinieri. L’imputata sarà processata il prossimo 9 febbraio mentre il padre della bambina è stato condannato ieri a 700 euro di multa per aver diffamato il suo ex avvocato, reato anch’esso legato alle vacanze non autorizzate dal tribunale.
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