
“Perché il nostro progetto parte dal basso e mette insieme gli attivisti dei territori – spiega Alessandro Feragalli – convinti che si deve continuare a fare battaglie dal basso, ma con la necessità di metterle in rete e trovare anche un voce istituzionale”.
Non è un caso che la fetta più ampia del dibattito è sulla centrale Snam e sul diritto all’assistenza sanitaria delle aree interne soprattutto, dove lo Stato, anzi “la Repubblica” preferisce chiamarla Acerbo, sta abbandonando i cittadini a favore del privato.
Colpa, principalmente, secondo Acerbo “di un colpo di mano che nel 2012 ha cambiato la Costituzione senza che i cittadini potessero dibatterne – spiega – con l’introduzione cioè del pareggio di bilancio in nome del quale si continua a tagliare sulla spesa pubblica: sulla sanità, soprattutto, ma anche sull’istruzione e le infrastrutture”.

Oggi, poi, che ha ancora caldo il sangue versato a Perugia ai danni di un attivista di Potere al Popolo, accoltellato mentre affiggeva dei manifesti elettorali: “La deriva fascista e neonazista è il frutto della scarsa cultura e dell’offuscamento dei valori del comunismo – continua Acerbo – che i signori D’Alema, D’Alfonso e Renzi, hanno trasformato in un’idea di gestione del potere nei giovani. E’ questo uno dei motivi di questo estremismo di destra che anche nelle forme violente viene ormai circondato da un consenso diffuso, forzando sulla paura e la disinformazione dell’immigrazione”.
L’obiettivo è quello del 3%, un traguardo difficile (anche per lo scarso spazio mediatico dato a PaP, tanto da aver presentato un ricorso all’Agicom) ma non impossibile: “Potrebbe essere questa la vera sorpresa di queste elezioni… Provamos” dice Acerbo prendendo sotto braccio i movimenti spagnoli e quello greco. “E se non dovessimo riuscirci, noi restiamo qui a ricostruire la sinistra”.
Ma come si fa per iscriversi al vostro partito? Sono un ex di rifondazione e da tempo cercavo un partito in cui minimamente mi riconoscessi. Questo sembra quello giusto…