A parte il premio alla critica che va a Sabine Frommel, sui vincitori vige ancora il massimo riserbo. Sabato, infatti, si svolgerà la cerimonia di apertura del Premio (ore 17.30) presso il Polo museale Diocesano nell’ex convento di Santa Chiara; mentre le nuove sezioni in concorso vedranno una cerimonia a parte, per non sovraccaricare troppo il vernissage, prevista per il 5 ottobre. L’esposizione, poi, andrà avanti fino al 6 dello stesso mese con l’arrivo in città del critico d’arte, nonché presidente del Premio, Vittorio Sgarbi, figura ormai legata da tempo alla manifestazione sulmonese che, quest’anno, ha avuto altri prestigiosi ingressi. Il pittore informale Silvio Formichetti è parte della direzione artistica, mentre dall’Alto Sangro arriva uno dei maggiori esponenti dell’arte di Teofilo Patini, Cosimo Savastano inserito in commissione.
“Uma manifestazione che alza l’asticella degli eventi culturali- ha commentato l’assessore comunale alla Cultura, Alessandro Bencivenga- perchè il patrimonio è quello immobile, ma anche mobile”. In questo senso si inserisce l’auspicio di recuperare, valorizzare e preservare la pinacoteca composta dai quadri vincitori del Premio Sulmona, nonché la biblioteca comunale. Un evento che costa, infine, sui 20-23mila euro praticamente finanziato dalle quote di partecipazione degli artisti per buona parte se non per quei 2,5mila euro stanziati dal Comune e per 2,4mila euro della Presidenza del Consiglio regionale ottenuti con la partecipazione ad un bando.
Difficoltà e capacità di comporre il puzzle nonostante i tanti problemi perchè, alla fine dei conti, come ha affermato Giannantonio, qui è in ballo il “rinnovamento della continuità”.
Simona Pace
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