Proietti va in minoranza: tra equilibrio e fede è crisi per l’amministrazione Di Piero

E’ questione di equilibrio, ma non solo politico. Perché la confusione è tanta in quel di palazzo San Francesco. Così a poche ore dalla dichiarazione conciliante della consigliera Caterina Di Rienzo sulla possibilità di trovare una quadra in maggioranza, il marito, Maurizio Proietti, eletto con la moglie mano nella mano, annuncia di uscire dalla maggioranza.

Lui “ideologicamente un moderato di centrodestra – scrive – prendo le distanze da questa maggioranza e inizierò a colloquiare con i gruppi di minoranza più vicini al mio credo politico per decidere in quale confluire. Una questione di fede politica”. Una fede che va e che viene, in realtà. Un credente stagionale: eletto con il centrosinistra in consiglio comunale, con il centrodestra in quello provinciale, poi tornato sui suoi passi e sui passi suoi ancora. Un esempio di coerenza, non c’è che dire che, si giustifica, è stato “isolato subito dopo il risultato elettorale, probabilmente – aggiunge – ero considerato il rappresentante scomodo del centrodestra”.

Parla di “immobilismo sconcertante”, a partire dalle commissioni che non si riuniscono e che a lungo non si sono riunite per la sua adesione, sempre momentanea e per fede, ai senza gruppo. Di mancanza di comunicazione con la giunta. E parla di Cogesa “che pur essendo una cosa importante non può assorbire tutte le energie di un’amministrazione”, dimenticando forse di aver votato un ordine del giorno all’unanimità. Si scaglia poi contro la mancata partecipazione di Sulmona al comitato ristretto dei sindaci tenutosi a Pescina il 14 marzo, che poteva andarci lui se il sindaco l’avesse delegato. Ben sapendo, però, Proietti, che quell’assenza è stata dovuta ad un errore della segreteria che il sindaco non lo ha neanche avvertito.

Un pretesto, in realtà, per giustificare la “fede” e partecipare alla “messa” delle elezioni regionali. Tutto legittimo, non certo coerente, per carità, ma un po’ di onestà intellettuale non guasterebbe.

La crisi per l’amministrazione Di Piero ora sembra conclamata, anche perché è probabile che anche la moglie consigliera lo seguirà (meglio una smentita che un divorzio) “nella buona e nella cattiva sorte”, come raccomanda la “fede”.

25 Commenti su "Proietti va in minoranza: tra equilibrio e fede è crisi per l’amministrazione Di Piero"

  1. Ma non era, secondo illustri analisti, la vittoria della politica a scapito del civismo? Roba da ridere.

  2. Eh povera Sulmona ….
    Una crosta di formaggio ammuffito che si litigano i sorci !

  3. Ribadisco che queste persone vanno da una parte all’altra per il proprio tornaconto non x essere utile alla cittadinanza. Se aveva ideologie di destra lo sapeva anche prima. Mi auguro che almeno professionalmente ci sia più correttezza

  4. no snam e si smog

  5. SalviamoSulmona | 1 Aprile 2023 at 16:06 | Rispondi

    È la solita storia della politica sulmonese.. inesistente!

  6. Alle prossime 5 stelle

  7. Il treno è a fine corsa. Fermata finale. Scendere dal vagone.

  8. Tanto dov’è il problema, uscito uno della maggioranza potrebbe subentrare un cagnolino fedele del PD!

  9. Inaffidabile, per non dire altro…….

  10. Finché ci sarà un solo democristiano nel Paese non se ne verrà mai fuori!

    • Ma che dici. Con la democrazia cristiana si stava molto meglio di adesso.
      Erano politici e non quattro scappati di casa come lo sono ora

  11. Semaforo rosso | 1 Aprile 2023 at 20:02 | Rispondi

    Ragioniamo insieme: maggioranza con 9 consiglieri, minoranza 6+1. Se la Sig.ra consorte salta anche lei il recinto, 8 a 8 ma il voto del sindaco dribbla la parità. Se però l’Avvocato rompesse anche lei l’argine allora è davvero finita. Ma messa così è troppo semplice. Astuto (politicamente ?) è invece che i coniugi siano e restino una di qua l’altro ormai di la, così una si astiene, l’altro non vota. Ma il rebus è più complicato: il MAZZARO chi è e qual’è la vera trama/strategia (contro SMPE)? Si chiedono progetti ma la giuntina non ce l’ha. I consiglieri si sparpagliano. Il P D (ex PDS, ex DS) si dice che si arrocca e pone in stallo il resto della guarnigione. Il civismo non è dato di sapere se è un civismo politico o d’occasione. Sui grandi temi: occupazione non si riesce a fare. Ridimensionamenti degli uffici, sì ce ne sono stati e peggio sembra in prospettiva. Caserme chiuse. Sanità…claudicante. Polo ferroviario con binari a trazione centrifuga. Magneti Marelli, ahinoi. Zona industriale: un disaggregato senza prospettive. Segmento industriale dei confetti: ognun per sé. Comparto lattiero-caseario: idem. Mercato: un coro di lagnanze. Piano traffico: guelfi e ghibellini. ⚠️ ATTENZIONE: inaugurazione musei, presentazione di libri, onorificenze a concittadini di fama, taglio di nastri che inaugurano castelli di carta… MA È DAVVERO POCA COSA….LE CRITICITÀ, invece, rabbuiano sempre più lo sguardo del bronzeo, insigne Poeta. Aggiungete ciò che manca ed apriamo un “forum”. Così potremo dare la stura a proposte di candidatura del prossimo Sindaco. Chi potrebbe essere ?

  12. Luigi Gagliardi | 1 Aprile 2023 at 21:11 | Rispondi

    Se penso che c’è anche chi vorrebbe Sulmona provincia 😂

  13. … quando c’erano i “ democristiani”, quelli veri però, Sulmona stava molto meglio era Florida e fiorente…

    • 👍 bei tempi queĺli

    • altri tempi , altre persone.
      Ora il problema vero si chiama civismo, una casella in cui stare comodamente e che permette di saltare a destra e sinistra in base al vento che tira.
      alle prossime elezioni sta volta voto 5 stelle ….

      • Luigi Gagliardi | 5 Aprile 2023 at 14:26 | Rispondi

        gli attuali politici sono per la maggior parte dei sessantenni che hanno fatto scuola dalla DC e continuano con il metodo DC, solo che non siamo più in tempo di vacche grasse quindi quello che rimane della torta è troppo poco per far stare bene anche chi non partecipa direttamente al banchetto.
        Vi ricordate sempre che si stava bene ma non vi ricordate le condizioni al contorno che oggigiorno sono nettamente più povere.

  14. Ma gli elettori che votano i coniugi,si sentono soddisfatti del loro voto? Votare una persona che passa da un lato all’altro e poi di nuovo ripassa dall’altro lato ancora. Senza parole. Bisogna votare i temi i programmi.Non le persone

  15. Egregio Luigi Gagliardi, non so di dove lei sia, ma Sulmona città meriterebbe ampiamente di essere un capoluogo di provincia. Sarebbe un atto di giustizia e non un regalo. Il problema vero, purtroppo, viste le note vicende politiche presenti e passate,e’che non ha rappresentanti degni a rappresentarla..

  16. Semaforo rosso | 2 Aprile 2023 at 18:32 | Rispondi

    Ragioniamo ancora insieme. Al turno di ballottaggio affluenza 51,05%. Eletto GDP centrosinistra con 7518 voti (69,3%). Al primo turno, le liste legate al centrosinistra hanno preso 4400 voti (il 34,3%), mentre il candidato sindaco che quelle liste sostenevano 5308 (il 39,6%). Nella COALIZIONE di centrosinistra, il PD riceve 1354 voti, M5☆ 607, Sulmona LeF 1173, Sbic 664, Intesa x Sulmona 602.
    Tanto x rinfrescare la memoria sui consensi ricevuti da chi governa.
    Ora facciamo un minimo di analisi ragionata ed oggettiva:
    LISTE POLITICHE centrosinistra
    {[(PD 1354 + 607 M5☆)]} = 1961;
    LISTE CIVICHE (due delle sette) del candidato civico AG:
    “Sulmona al centro” 1202 +
    “Fare Sulmona” 1196 = 2398.
    Le 3 liste civiche della coalizione di centrosinistra con GDP totalizzano 1873.
    Le restanti 5 liste civiche del candidato AG totalizzano 3065.
    QUINDI: le liste politiche di centrosinistra, complessivamente hanno avuto meno consensi delle tre civiche che con esse hanno formato la cinquina.
    Delle 7 liste civiche del candidato AG, già solo le prime 2 hanno sommato (2398) più delle 2 politiche del candidato GDP e se la battono persino con le tre civiche (2439) sempre di GDP.
    QUESITO: ha vinto l’odio o il programma elettorale? E ora?

  17. Luigi Gagliardi | 2 Aprile 2023 at 18:52 | Rispondi

    Ti sei risposto da solo, una città è proprio le persone di cui è composta.

  18. Semaforo rosso | 2 Aprile 2023 at 21:53 | Rispondi

    Egregio, la sua risposta è generica, priva di una centratura di scopo. C’è bisogno di una partecipazione più qualificata. Se crede. Cordialità

    • Luigi Gagliardi | 5 Aprile 2023 at 14:29 | Rispondi

      La mia risposta era per Ezio, non mi interessano le porchette elettorali che si fanno con liste ed alleanze che ogni volta non so se ridere o piangere.
      I tuoi calcoli non li ho letti.

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