Psicosi Coronavirus, ressa al banco

“Forse domani arriva…”. Un invito a ripassare per verificare , ma l’indomani la situazione resta la stessa: niente gel disinfettante per le mani né, tantomeno, mascherine. Almeno questa è la situazione generale che, però, conserva qualche piccola eccezione.

Negozi, supermercati, farmacie sono per lo più privi del materiale più ricercato nel periodo dell’emergenza Coronavirus. E se pure arriva qualcosa, i prodotti vanno a ruba nel giro di pochissimo, roba di qualche ora. Alla farmacia Simoncelli, ad esempio, ieri sono arrivati una sessantina di disinfettanti su duecento ordinati. Tutti finiti. E reperirli, “provare a fare gli ordini”, diventa un tentativo vano perché “le aziende produttrici probabilmente non riescono a far fronte all’altissima richiesta dirottando quello che riescono a fare verso strutture pubbliche che potrebbero averne urgenza” spiegano dalla Simoncelli che ha comunque a disposizione qualche kit di protezione. I livelli di richiesta sono “clamorosi”.

D’altronde neanche le strutture pubbliche riescono a far fronte all’ordinanza firmata dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio qualche giorno fa. Mancano dispenser di disinfettanti nelle zone pubbliche semplicemente perché è impossibile per tutti trovarne. Allora nelle scuole hanno chiesto agli alunni di comprarne, ma il problema resta sempre lo stesso, e con un’unica soluzione, l’osservanza dei dettami diffusi a livello ministeriale: lavarsi le mani, fare attenzione nell’atto di starnutire ed evitare luoghi affollati.

Dalla farmacia Leone si può sperare ancora di trovare gel disinfettanti ma non le mascherine. Le prime sono disponibili in due marche con un prezzo che cerca di mantenersi il più basso possibile tenendo conto anche dei prezzi di acquisto all’ingrosso, tra i 4 e i 6 euro. Per le seconde, la scorsa settimana ne erano arrivate circa 80, vendute in un lampo. Gli ordini per entrambi sono stati di nuovo fatti, “Si spera che arrivino al più presto” commenta Roberto Leone spiegando, inoltre, come all’inizio fossero pendolari e viaggiatori ad acquistare questo materiale, mentre ora la situazione, col crescere della paura, si è generalizzata.

Intanto è stata ufficializzata la chiusura delle scuole di tutta Italia da domani fino al 15 marzo.

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