Come dichiarato in un’intervista al Messaggero qualche giorno fa, d’altronde, Paolucci ha detto che al Tavolo di monitoraggio che si terrà a metà novembre andrà a chiedere cosa fare per mettere in sicurezza la deroga, cioè cosa è ancora nelle facoltà della Regione e quindi della Asl per poter ottenere il via libera al mantenimento del servizio. Fin dove potrà arrivare la parte tecnica, insomma, che però, contestualmente dovrà essere sostenuta dalla lettura corretta della documentazione agli atti: un’opera di “ermeneutica” per la quale un importante ruolo dovrà svolgerlo la politica.
Il clima di unità la maggioranza, però, lo infrange ancora una volta puntando il dito contro l’unica senatrice della Valle Peligna: “Troviamo fuori luogo la polemica della senatrice riguardo l’invito alla commissione straordinaria sulla sanità – scrive in un comunicato la coalizione Casini – vista la chiara volontà di spostare l’attenzione dallo scempio che il ministero presieduto da un ministro pentastellato si appresta a fare”. Che poi, a dirla tutta, non si è capito per quale motivo la commissione straordinaria sia stata tanto blindata, al punto da non permettere l’accesso neanche ai giornalisti e dal dover affidare all’opposizione il compito di invitare la Di Girolamo: quali segreti e quali omissioni dovevano confessarsi gli interlocutori?
“Quindi chiediamo – continua la maggioranza Casini nei confronti della senatrice – che impieghi il tempo non a scrivere post sui social ma a cercare di ottenere un incontro con il ministro Grillo così da poter ribadire in maniera unita e senza prese di posizione di parte la ferma contrarietà alla chiusura del punto nascite di Sulmona”. Il clima non è proprio dei più sereni, insomma: Metternich ai “civici” gli fa un baffo.
Ma la maggiornaza non è quella che – unico caso nazionale – ha votato il declassamento dell’ospedale da DEA di 1° livello a presidio ospedaliero di base?
Di cosa parlano ora?
Tranquillo… più fanno cosi più si scavano la fossa da soli.