Quanto vale un orso: uno studio sui benefici che i plantigradi apportano al marketing

Più nel ben che nel male, ma se n’è comunque parlato: l’orso bruno marsicano, al di là del patrimonio faunistico, rappresenta un investimento di marketing enorme per le popolazioni dell’Appennino centrale. A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Human Dimensions of Wildlife che ha quantificato in ben 11 milioni di euro il valore di promozione dell’orso marsicano nel periodo che va dal 2015 al 2020.

Lo studio è stato svolto nell’ambito dell’iniziativa Life ArcProm, che ha l’obiettivo di migliorare la coesistenza uomo-orso in quattro parchi nazionali dell’Europa meridionale, compreso il Parco Nazionale della Maiella.

Quello che gli studiosi hanno misurato viene definito AVE (advertising value equivalency) ovvero l’equivalenza del valore pubblicitario dato dalla copertura mediatica e parametrata sui costi che quegli spazi pubblicitari avrebbero avuto sul mercato.

“Essendo un predatore apicale, l’orso bruno aiuta a mantenere gli ecosistemi in salute e le catene alimentari in equilibrio – si legge nello studio -. La sua presenza sul territorio può contribuire ad elevare il profilo e l’attrattiva di una particolare area, attirando amanti della natura e della fauna selvatica nazionali e internazionali. A questo proposito, l’orso marsicano – che è endemico dell’Appennino centrale – aiuta a diffondere un’ampia gamma di benefici alle imprese e comunità locali, che spesso affrontano condizioni socioeconomiche difficili”.

Nello studio si calcola anche il costo che un orso rappresenta per una comunità, in termini di danni prodotti agli allevamenti, all’agricoltura, agli animali domestici: sulla base dei dati forniti dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, questo valore è di 535 euro ad orso, ovvero il 5% del valore di promozione che quell’orso fornisce nello stesso periodo preso a riferimento.

“Le persone che vivono nelle comunità dell’Appennino centrale sono sempre più favorevoli al nostro lavoro di tutela e valorizzazione della popolazione di orso bruno marsicano – spiega Mario Cipollone, team leader di Rewilding Apennines –. Questo studio, che conferma il valore emblematico dell’orso marsicano, dovrebbe rafforzare l’opinione diffusa che un orso vivo è un patrimonio condiviso sia dal punto di vista ecologico che economico – mentre uno morto è solo un’enorme perdita per tutti – e dovremmo continuare a fare ogni sforzo per vivere insieme a questi splendidi animali”.

2 Commenti su "Quanto vale un orso: uno studio sui benefici che i plantigradi apportano al marketing"

  1. Alla fine sempre ai soldi si va a finire…

  2. L’ ambiente e la fauna, sono considerati unicamente fonte di guadagno, si monetizza tutto, ma alla fine non ci guadagnerà nessuno

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