“Piccoli gladiatori” crescono: oggi gli interrogatori per i quattro arrestati

Si terrà questa mattina al tribunale di Pescara, competente territorialmente, l’interrogatorio di garanzia a carico dei quattro arrestati dalla guardia di finanza di Sulmona giovedì scorso a Bussi al termine di un inseguimento rocambolesco e indagati per reati pesanti che vanno dalla produzione di droga alla rapina.

Si tratta, ad eccezione di Fabio Di Iorio, che per questo ha ottenuto gli arresti domiciliari, di nomi che a Sulmona ricorrono da almeno un decennio nelle cronache giudiziarie, specie legate alla droga. Mattia Buccilli, pluripregiudicato, così come Lorenzo Pacifico, furono infatti coinvolti nell’inchiesta Piccolo Colosseo che i carabinieri, ormai dieci anni fa, quando i protagonisti erano poco più che ragazzini, portarono a termine “smantellando” quella che venne soprannominata la “Banda della Magliana peligna”, sulla base dei soprannomi che gli stessi protagonisti si erano dati ispirandosi a Romanzo Criminale. Un’inchiesta che si è chiusa nel novembre scorso con 28 anni di reclusione comminati a sette protagonisti (tra cui Mattia Buccilli, condannato a 4 anni e 1 mese di reclusione), ma anche con diverse assoluzioni per insufficienza di prove, come nel caso appunto di Lorenzo Pacifico.

Da quel momento a Sulmona, però, la droga non ha mai smesso di scorrere, ma di arresti importanti ce ne sono stati pochi. Se si eccettua l’operazione “Tallone d’Achille” che partì da Chieti nel settembre 2019 (e che vide tra i coinvolti, ancora, alcuni personaggi della “Magliana peligna”) e quella del mese successivo, sempre della guardia di finanza, che portò a scoprire 15 chili di cocaina in un garage e che portò alla latitanza, rimasta finora tale, di uno dei personaggi principali dello spaccio in Valle Peligna e non solo, Massimiliano Le Donne (anche lui condannato a ben 8 anni nell’inchiesta Piccolo Colosseo).

Negli ultimi due anni l’azione di contrasto al traffico di droga è stata fatta soprattutto dalla guardia di finanza che all’operazione di giovedì scorso è arrivata non a caso, ma dopo una serie di piccoli arresti finalizzati probabilmente a seguire la pista che fu dei ”gladiatori” del Piccolo Colosseo, di quelli rimasti nell’arena.

Quei poco più che ragazzini di dieci anni fa, a parte qualche eccezione e sincero ravvedimento, non sembrano insomma aver cambiato strada, ma solo cresciuti: se a distanza di dieci anni siamo ancora qui a scrivere i loro nomi nelle cronache giudiziarie, è evidente che il sistema rieducativo ha fallito. E con esso anche un po’ tutti noi.

(aggiornamento)

Tutti e quattro gli indagati questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il pubblico ministero ha chiesto la conferma delle misure cautelari per tutti e quattro (in carcere per Mattia Buccilli, Lorenzo Pacifico e Angelo Nalci, ai domiciliari per Fabio Di Iorio). Il giudice si è riservato la decisione e scioglierà la riserva tra oggi e domani. Le evidenze investigative sono però tutto sommato chiare, specie per quanto riguarda lo spaccio e l’ostacolo alla giustizia, più dibattuta è la questione della rapina che, secondo i legali, potrebbe essere derubricata a truffa.

7 Commenti su "“Piccoli gladiatori” crescono: oggi gli interrogatori per i quattro arrestati"

  1. Ma se questi personaggi, dopo 10 anni di porcate, continuano i disturbati nelle loro attività, quante colpe ha il tribunale di Sulmona? Uno dei tribunali più efficienti d’Italia che però, per dirla alla napoletana, “arò vere e arò se cieca”… Per fortuna che questa volta la competenza è del tribunale di Pescara

  2. La legge gli consente di stare sempre fuori nonostante tutto.
    Se non cambiano le leggi non cambierà mai un fico secco in questo paese e staremo a parlare sempre delle stesse cose..

  3. Roba da matti | 27 Giugno 2022 at 08:49 | Rispondi

    Il sistema rieducativo ha fallito perché nel “sistema rieducativo” non ci sono proprio andati, ma come sempre stiamo aspettando che ci scappa il morto come si suol dire, jammà

  4. Tante ci pensine chi jatre… | 27 Giugno 2022 at 09:04 | Rispondi

    Per chi non è abituato alle aule di giustizia si fa presente che questo Paese ha tre gradi di giudizio quindi non c’entra na beata minchia Sulmona (tuttalpiù per i tempi di inizio del primo processo) poi c’è L’aquila mea ed infine Roma…ma stavolta ci pensa la giustizia delinquenziale perché fare i furbi con chi è più grande di te (fregare la droga senza pagare) si paga e senza gradi di giudizio.

  5. Per fortuna sono stati presi nel comune di Bussi e verranno processati a Pescara e non a Sulmona.
    Forse vedremo giustizia!

  6. Mi chiamo Antonio | 27 Giugno 2022 at 10:15 | Rispondi

    … “ il sistema rieducativo ha fallito e con esso anche tutti noi”.
    Appunto, fallito.
    Fallimento favorito da Leggi scritte coi piedi, a volte non contro ma a “favore” ( forse volutamente)… e peggio “ interpretate” dal potere discrezionale dei giudici… e perché non si vuol vedere la grande giostra dei soldi che ci gira attorno… centinaia di miliardi che ingrassano un sistema malavitoso di spaccio… per poi essere riciclati in attività lecite… con pochi e scarsi controlli.
    Fallimento, SI, perché sempre buonisti… sempre giustificativi, comprensivi… perché le droghe leggere sono diverse da quelle pesanti, sono “sociali” e si ha bisogno di sballarsi… perché l’alcol fa più morti e a volte più danni…
    Non ci restano che due soluzioni: il lanciafiamme … o la distribuzione gratuita e controllata in farmacia.

    • Storia infinita | 27 Giugno 2022 at 13:16 | Rispondi

      Il problema rimarrà sempre…perché usciranno altre droghe e poi non penso che professionisti calciatori attori imprenditori persone insospettabili andranno in farmacia a prendere i stupefacenti così da essere scoperti da tutti…quindi carcere, carcere e carcere perché chi vuole uscirne veramente va nelle comunità e farà di tutto per uscirne al contrario di chi ci campa dallo spaccio…

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