Quella notte ancora nostra

Dopo il giorno più lungo c’è la notte più attesa. Le sveglie dei telefonini sono già impostate per i 573 studenti che tra Valle Peligna e Alto Sangro oggi si ritroveranno tra i banchi delle proprie scuole ad affrontare gli esami di Stato. Qualcuno starà già dormendo, cullato da Morfeo. Altri, magari, ci staranno leggendo proprio in questo momento, presi dall’ansia che con sé porta l’insonnia; e speriamo di regalargli una piacevole lettura capace di infondere tranquillità. C’è chi starà ripassando Italo Calvino, e che tra poche ore preferirebbe trovarsi su un albero, come Cosimo Piovasco di Rondò, piuttosto che davanti a un foglio protocollo. Ci sono, poi, quelli che la notte prima degli esami, la prima da quando questo maledetto Covid ci ha portato via anche le emozioni, hanno deciso di viverla con leggerezza. Una capatina veloce per le strade vuote della città. Un’uscita di gruppo per citofonare e dare la buonanotte a quei professori che alla Maturità li hanno accompagnati nell’ultimo anno o per cantargli la più classica delle serenate, come accaduto alla professoressa di Italiano, Latino e Greco, Titina Marinucci del liceo classico “Ovidio”. Gli stessi prof che oggi consegneranno le tracce della prova di Italiano.

La notte prima degli esami è tornata per tutti. Già, perché negli ultimi due anni la Maturità aveva cambiato forma ma non sostanza a causa del virus, con un colloquio orale che cancellava tutta l’adrenalina del momento. Torna quella notte che, come il cielo, unisce per poche ore centinaia di migliaia di studenti, accomunati dalla prima prova così come dalle stelle che brillano sulle loro teste in questo istante. Oggi, infatti, le tracce da scegliere saranno uguali per tutti: dallo studente del liceo classico fino all’alunno di un qualsiasi istituto professionale. Le richieste saranno le stesse, perché la prima prova (che solo chi è superficiale può liquidarla semplicemente come “tema di italiano”) sarà redatta dal Ministero. Torneranno le due tracce per l’analisi del testo (tipologia A) di poesia e prosa. Ci saranno, poi, 3 tracce a disposizione per l’elaborato di tipologia B, ovvero il testo argomentativo, e 2 tracce per la tipologia C legata al tema di attualità. La scelta è vasta e il toto-tracce è già partito. L’ultima volta che fu affrontata la prima prova gli studenti si dovettero cimentare con una poesia di Giuseppe Ungaretti, Risvegli, estratta da L’Allegria, Il Porto Sepolto.

Discorso ben diverso, invece, per la seconda prova che sarà preparata dalle commissioni (composte da docenti interni, ad esclusione del presidente). Lì, invece, saranno protagoniste le materie di indirizzo nonostante le polemiche degli studenti, che nei mesi scorsi sono scesi più volte in piazza per la decisione del Ministero di far affrontare anche la seconda prova, invece di passare direttamente al colloquio. “Non ci sentivamo preparati – commenta uno studente altosangrino – Veniamo comunque da due anni di Dad, e siamo consapevoli delle nostre lacune. Sarebbe stato meglio far riprendere gli esami in modo graduale, inserendo quest’anno la prima prova e dal prossimo la seconda. Siamo una generazione danneggiata dal virus”. Disagi anche per i docenti che, in poco tempo, hanno dovuto redigere le prove di livello pari a quello degli anni precedenti. Per concludere ci sarà l’orale, ultimo scoglio prima del diploma con l’intera commissione che assume, agli occhi degli studenti, la forma del plotone di esecuzione di fronte ad Aureliano Buendía.

I professori, intanto, “caricano” a modo loro i propri studenti. Chi a parole, chi a gesti, e chi con un semplice messaggio sui propri canali social. “Ebbene, ci siamo – scrive su Facebook Antonietta Celidonio, docente del liceo scientifico Fermi – A tutti i miei studenti che affronteranno la prima prova degli esami di Stato, voglio dire di fare appello a tutte le conoscenze ed esperienze accumulate in questi anni. Non perdetevi d’animo perché il bagaglio di competenze e di riflessioni risvegliate in voi dall’incontro con gli autori studiati è ricco e vi appartiene ormai da tempo. E vi accompagnerà anche nel futuro, nelle scelte che la vita vi chiederà di fare. Sta a voi esserne consapevoli, riconoscerne il valore e coltivarlo con cura. Affrontate l’esame con fiducia in voi stessi, in quello che siete riusciti a fare in questi anni, partecipando alle mille iniziative che la nostra scuola vi ha proposto, facendovi maturare e crescere. Coraggio, ragazzi e…ci vediamo domani!”. Proprio il “Fermi” in questi esami sarà sotto la lente di ingrandimento del Miur, visto che sarà uno dei pochi istituti in Italia a portare per la prima volta agli esami di Stato una classe del liceo dal percorso quadriennale.

Gli studenti del Polo scientifico-tecnologico impegnati nella Maturità saranno 241, mentre gli alunni del Polo umanistico “Ovidio” saranno 215. L’Alto Sangro porta agli esami di Stato un centinaio di studenti, di cui 89 dell’Istituto Patini-Liberatore di Castel di Sangro (suddiviso in liceo scientifico, istituto tecnico e istituto professionale) e 28 dell’istituto alberghiero di Roccaraso. La notte, questa notte che volge al termine, da oggi torna ad essere di tutti loro.

Valerio Di Fonso

1 Commento su "Quella notte ancora nostra"

  1. “Questa notte é ancora nostra” per favore non “stroppiate” Venditti.
    Grazie

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